Fabrizio Arengi Bentivoglio (nella foto di copertina) è alla guida di Fidia Holding, società di investimenti con un approccio ibrido: non un fondo di private equity, ma una holding company che opera come family office.
Il portafoglio attuale di Fidia Holding comprende Patriot National Bank, quotata al Nasdaq, l’hotel Villa d’Este e Morrow Sodali.
Dal suo osservatorio di New York, Arengi Bentivoglio risponde a tre domande sulle tendenze di mercato e sugli investimenti. Indicazioni quanto mai interessanti, nella giornata in cui le borse europee stanno cadendo a causa dei timori sulla nuova variante del coronavirus Covid-19, individuata in Sudafrica, Botswana e Hong Kong.
Gli occhi dei mercati sono puntati sull’inflazione, oltre che, naturalmente, sull’evoluzione della pandemia. Come si muove in un contesto così incerto un investitore di lungo termine?
“Parto da una premessa: non sono obbligato a investire, posso permettermi di aspettare. Fidia ha un focus sui financial services e sul real estate. Per quanto riguarda l’immobiliare, a New York c’era una situazione di stallo da tempo, soprattutto perché l’offerta era enorme. Ora il mercato è ripartito alla grande. Gli affitti hanno superato i livelli pre-Covid. Ma ci sono due nuvole in questo cielo apparentemente luminoso. La prima: occorre chiedersi fino a quando l’azionario potrà correre. Un’altra grande nuvola è l’inflazione: è difficile controllarla una volta che è partita. Bisogna considerare che la generazione atttuale di policy makers non ha mai visto l’inflazione: è una variabile che non conosce. Al di là delle statistiche, gli indicatori tipici dell’inflazione li tocchiamo con mano tutti i giorni, quando guardiamo all’andamento dei prezzi delle materie prime e ai salari. Il single family office ha il lusso di poter stare alla finestra. E ora non credo che si debba accelerare, perché qualcosa potrebbe accadere sui mercati. Certo, dovessero continuare a crescere le quotazioni di tutti gli asset, forse avremo perso qualche opportunità. Ma questo non mi turba”.
E allora, su quali asset class punta Fidia Holding in questo contesto così complesso?
“I tassi saliranno, ma poco, e io non vedo opportunità nel reddito fisso. Il nuovo fixed income sono le azioni delle grandi conglomerate, che salgono poco ma pagano dividendi. E poi facciamo trading sulle valute, in particolare sul dollaro. Per natura sono un investitore po’ conservativo. Non seguo i trend. preferisco focalizzarmi sul core, sui business con fondamentali chiari e sui quali posso avere influenza. Abbiamo venduto le partecipazioni più piccole, che non avevano valore strategico, per concentrarci su pochi asset di maggiori dimensioni”.
Da ultimo: è possibile fare deal di m&a con il balzo delle valutazioni registrato quest’anno?
“Sì, è possibile fare m&a strategico. C’è una disponibilità di liquidità enorme e il costo del denaro è bassissimo. Due aziende in portafoglio recentemente hanno fatto acquisizioni mirate, per coprire delle aree geografiche”.