La rinuncia della Fed all’undicesimo rialzo dei tassi consecutivo ha avuto come effetto un minimo per il dollaro a 102,6 che non si vedeva da un mese e una chiusura sostanzialmente negativa di Wall Street ma solo per quanto riguarda l’indice Dow Jones, mentre Nasdaq e S&P 500 hanno chiuso sopra la parità.

Tradotto: il mercato aveva già scontato la mossa della Federal Reserve, che si concede una pausa per la prima volta dopo 15 mesi, bloccando per il momento il costo del denaro nel range 5%-5,25% (grafico sotto) ma prevedendo altri due rialzi quest’anno, stando alle dot plot, per un 5,6% alla fine del 2023 come nuovo picco -inizialmente individuato al 5,2%- e l’inizio dei tagli nel 2024.

Oggi pomeriggio tocca alla Bce e la sensazione è che come per la Fed, non ci saranno sostanziali sorprese. L’Eurotower alzerà i tassi di 25 punti base e il riferimento sulle principali operazioni di rifinanziamento salirà al 4%.

Le borse europee come spesso capita in occasione delle decisioni dell’istituto guidato da Christine Lagarde aprono nervose: Ftse Mib -0,1% a 27.777 punti. Francoforte -0,2% a 16.279 punti mentre Parigi è in calo dello 0,3% a 7.304 punti nel giorno della pubblicazione del dato dell’inflazione in Francia, +5,3% a maggio come da pronostico e stabile rispetto alla rilevazione precedente. Spread sotto i 160 punti con il Btp decennale che rende il 4,1% mentre il Bund tedesco sfiora il 2,5%. 

Dopo la Fed, la Bce. Piazza Affari: occhio a Italgas e Saipem

A Piazza Affari è Finecobank il titolo migliore in apertura: +1,1% seguito da Saipenm, +0,7% grazie a Moody’s che cambia il suo outlooke lo alza a positivo confermando il rating a BA3. Vendite su Iveco, -0,9%, Hera, Unicredit e Tenaris, -0,7%.

In generale gli energetici sono sotto pressione anche per il calo dei prezzi del petrolio, in mattinata sopra i 68 dollari al barile, nonostante la debolezza del dollaro e il motivo sta nel rallentamento della Cina (+12,7% le vendite al dettaglio a maggio, inferiore rispetto ad aprile e sotto le attese; produzione industriale su base annuale +3,5%, sotto il 3,8% stimato e inferiore al 5,6% precedente).

Occhi puntati tra le utility su Italgas (-0,27%) che riunisce il Cda per il piano industriale 2023-2029, con conferenza stampa in presenza dell’ad Paolo Gallo. 


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Storie di borsa: Eni e Tim

Eni (-0,5%) avrebbe intensificato i colloqui con diversi investitori per la potenziale vendita di una quota di minoranza di Plenitude, la controllata attiva nel settore delle energie rinnovabili e nel retail. Secondo le indiscrezioni riportate da Reuters, il gruppo sta valutando la cessione di una quota compresa tra il 5% e il 15% di e potrebbe concludere l’operazione anche prima di agosto.

Plenitude, che l’anno scorso ha registrato un utile operativo adjusted di 345 milioni di euro, potrebbe essere valutata più di 6 miliardi di euro. Se l’operazione dovesse andare in porto, potrebbero ricrearsi le condizioni per una futura quotazione, dopo il congelamento dell’Ipo nel giugno 2022 a causa delle condizioni di mercato avverse.

Da seguire Tim (+0,16% dopo il +4,5% della vigilia) che ha comunicato a mercati chiusi il voto del board per la cooptazione di Alessandro Passa come membro del Cda dopo le dimissioni di Arnaud De Puyfontaine. Il presidente di Sparkle, già capo della Polizia di Stato e del Dis (i servizi italiani), ha vinto la concorrenza con Luciano Carta, l’ex presidente di Leonardo nonché candidato di Vivendi, primo azionista. Non detiene azioni di Tim e sarà non esecutivo (qui il nostro approfondimento).

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