Inizia la settimana delle banche centrali, con la tavola già apparecchiata dalla Bce. Fed mercoledì (leggi qui il nostro approfondimento sulle possibili decisioni per il rialzo dei tassi) Bank of England giovedì e Bank of Japan venerdì. L’avvio dei mercati europei è sotto la parità, complice la chiusura in rosso di Wall Street di venerdì dopo il peggior sciopero del settore auto degli ultimi decenni che ha asfaltato i listini oltreoceano. Contrastate le piazza asiatiche, -1% per Hong Kong zavorrata da Evergrande, società di sviluppo immobiliare più indebitata al mondo e arrivata a crollare fino al -25% a seguito degli arresti di alcuni dipendenti della divisione di wealth management da parte della polizia. Le contrattazioni in borsa del titolo sono state sospese per 17 mesi fino al 28 agosto.
In attesa della Fed, il Ftse Mib cede il -0,4% a 28.772 punti dopo la prima mezz’ora di scambi. Francoforte -0,4% a 15.828 punti mentre Parigi è per il momento la piazza peggiore: -0,7% a 7.326 punti. Sale ancora lo spread, a quota 181 punti base con il rendimento del Btp in aumento in area 4,5%, sui massimi da marzo, mentre il bund tedesco ha raggiunto quota 2,7%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Aspettando la Fed Piazza Affari sotto la parità: i titoli migliori e peggiori
Si mantengono sopra la parità le banche, a partire da Mps, +1,6%, Banco Bpm +1,6% e Bper +0,7%. Il titolo più sotto i riflettori è Mediobanca (+0,3%): Delfin, la holding di proprietà della famiglia Del Vecchio, presenterà la propria lista di candidati per il Cda di Mediobanca all’assemblea del 28 ottobre, come ha riferito La Stampa, mentre oggi si riunisce il comitato nomine della banca per discutere della lista per il rinnovo del Cda in vista del consiglio del 20 settembre, chiamato a decidere la lista definitiva. Da seguire anche Finecobank (-0,08%), dopo che il Cda ha deliberato l’uscita dal mercato britannico a causa del “significativo cambio del contesto regolamentare nel Regno Unito successivamente all’uscita dall’Unione europea”.
Risale Stellantis, +0,9%, nel giorno in cui i sindacati hanno proclamato una giornata di sciopero allo stabilimento di Melfi per la mancanza di comunicazioni ufficiali in merito ai nuovi modelli. Il titolo più venduto è Leonardo, -1,5%, seguita da Moncler, -1,2%, e Stm, -1%.
Le altre storie di borsa: Nexi, Mediolanum, Ferrari, Pirelli e Amplifon
Occhio a Nexi, -0,6%, dopo che il Sole 24 Ore ha indicato Goldman Sachs e Bank of America di cercare compratori per Ratepay, controllata tedesca nel ‘buy now, pay later’ con una valutazione stimata del deal tra 700 e 800 milioni di euro. Ferrari ha annunciato di aver rinnovato la partnership con Puma mentre il suo pilota Carlos Sainz, ha vinto il Gran Premio di Singapore, interrompendo la serie positiva di Max Verstappen. Pirelli ha annunciato che interromperà l’accordo di fornitura con il World Rally Championship dopo la stagione 2024.
Ancora da seguire Mondadori (+0,9%), Banca Mediolanum (-0,2%) e Mfe (+0,9%), perché Marina e Pier Silvio Berlusconi hanno siglato un patto parasociale per disciplinare il voto nelle assemblee di Fininvest, la holding di famiglia della quale detengono il controllo congiunto a seguito della morte del padre Silvio.
Infine Amplifon (+0,5%), dove c’è ottimismo sulle prospettive di crescita dell’area Asia-Pacifico, come spiega l’Ad Enrico Vita in un’intervista all’Economia del Corriere.