I mercati esauriscono presto la sbornia post Fed. L’Europa è negativa dopo la vigilia nera di Wall Street.

Piazza Affari perde lo 0,85% in apertura, a 23.557 punti per poi ridurre lievemente le perdite recuperando area 23.700. Più pesante Francoforte, -1,25% a 13.728 punti, allineata con Madrid, -1,22% a 8.331 punti. Parigi è la più pesante, -1,5% a 6.267 punti.

Sul Ftse Mib tonica Leonardo, che sale del 2,5% grazie a un utile netto di 74 milioni nel 1° trimestre, periodo in cui aumentano ricavi, ebitda, ebit e ordini (ma anche l’indebitamento). I mercati applaudono la guidance conermata per il resto dell’anno. Bene anche Iveco (+1,3%). Prese di beneficio su Campari (-2,4%) e Telecom (-2,3%).


Grafico Ftse Mib by Borsa Italiana

In realtà la sbornia è durata mezza giornata. Quella di ieri. Le borse americane hanno chiuso in profondo rosso. Specie il Nasdaq, sprofondato del 5%, seguito dall’S&P500 che ha lasciato per strada il 3,5%. I supporti tengono ancora, ma le parole di Jerome Powell ben accolte dai mercati, perché avevano garantito l’assenza sul tavolo del Fomc, almeno per ora, dell’ipotesi di un rialzo dei tassi di 75 punti base per i prossimi due meeting, nel corso della seduta hanno perso forza, e tra gli investitori si è diffusa una maggiore consapevolezza del fatto che la politica della Fed inizia a essere aggressiva per davvero, con due se non tre rialzi di 50 punti base in arrivo. Come spiega Allison Boxer, Us Economist di Pimco: “La rapida stretta monetaria continuerà probabilmente durante l’estate, dopo il primo aumento di 50 punti base del tasso sui Fed Funds dal 2000. Inoltre, la Fed ha annunciato un piano per la riduzione del bilancio. I persistenti rischi d’inflazione hanno sollecitato le notevoli mosse della riunione di maggio: il dato sull’inflazione statunitense osservato principalmente dalla Fed ha superato il 5% nel primo trimestre, e i banchieri centrali continuano a osservare rischi al rialzo”.

Anche la Bank of England ha alzato i tassi d’interesse

Si aggiunge la Bank of England, che ha ritoccato a sua volta i tassi di 25 punti base portandoli all’1%. Ora tutti i riflettori sono rivolti alla Bce, in buona sostanza l’unica banca centrale dell’Occidente a non aver ancora fatto la propria mossa. E mentre lo spread segna un nuovo massimo a 202 punti base, proprio oggi il presidente dell’istituto tedesco Ifo non ha usato mezzi termini: anche l’Eurotower deve necessariamente alzare i tassi se vuole salvare l’euro, che nei confronti del dollaro è sempre più debole. 

Sterlina in forte calo

Proprio la Sterlina (grafico sopra) è la valuta più sottopressione in questo fine settimana. Il governatore della BoE Andrew Bailey ha parlato molto chiaramente in conferenza stampa dichiarandosi preoccupato per l’andamento dell’economia britannica e in generale di quella globale, destinata a rallentare sensibilmente nei prossimi mesi anche se ha escluso la recessione. Parole che hanno affossato il pound, i minimi odierni sono a 1,227, mai così giù da giugno 2020. Euro Dollaro continua a testare 1,05 mentre il Dollar Index supera la soglia dei 104 punti rimanendo al top degli ultimi 20 anni.

Forte contrazione per la produzione industriale tedesca

Sull’agenda macroeconomica produzione industriale in contrazione per la Germania nel mese di marzo su base mensile: -3,9% a fronte del -1% atteso e del +0,1% di febbraio (grafico sotto). E’ il dato peggiore da maggio 2020, quando tutto era in lockdown. Attesa per i non farm payrolls americani nel pomeriggio, indice molto importante che misura la temperatura dell’economia americana attraverso la variazione del numero di buste paga del settore non agricolo nel corso dell’ultimo mese.

Materie prime, le sanzioni spingono ancora gas e petrolio

Intanto il prezzo delle materie prime continua ad aumentare. Il nuovo rally su petrolio e gas è dovuto alla proposta dell’Ue di vietare il greggio russo entro la fine di quest’anno, intensificando le sanzioni nei confronti di Mosca. Nei prossimi sei mesi potrebbe essere deciso il più grande blocco commerciale del mondo, ma prima serve il via libera approvato dal Parlamento Ue. Il Brent vale 111,17 dollari al barile, in rialzo dello 0,2%. Wti fermo a 108,5 $. Occhio al gas naturale (grafico sotto), proiettato verso i 9 dollari per Mmbpu: alle 10 di questa mattina vale 8,75 $ ora in ribasso dello 0,9% ma nelle ultime dieci sedute è salito del 40%. Anche il gas europeo ha ripreso a salire, raggiungendo 106,31 euro per megawattora (-0,2%). Continua l’andamento “moderatamente schizofrenico” dell’oro. Che oscilla tra i 1.860 e i 1.900 dollari l’oncia. Attualmente naviga sui 1.875 $. Nuovo ribasso infine per il Bitcoin, tra i più penalizzati ieri essendo ancora considerato un asset rischioso (-7,8%). Oggi vale 36.423 dollari (-0,5%).

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