Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che entrerà in vigore il prossimo 17 luglio, anche l’Italia si dota di un ambiente sicuro, affidabile e stimolante come la Sandbox normativa per il Fintech. Un’opportunità se si considera che – stando ai dati dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano – la pandemia ha influito molto nello sviluppo di questo settore.
Cosa cambia?
La nuova legge sulla sandbox fintech consente anche in Italia la creazione di uno spazio tecnico e normativo sperimentale per le aziende fintech. Grazie a una regolamentazione semplificata, il regolatore consente una certa libertà di azione e sperimentazione, assicurando un livello di protezione adeguata agli investitori.
“Siamo abituati a considerare il nostro contesto come spesso eccessivamente regolamentato – spiega Ivan Pellegrini, Co-Founder & Ceo, Borsa del Credito e Vice Presidente, ItaliaFintech (nella foto) – e a muoverci con forme di precauzione che a volte finiscono con il rallentare la crescita interna e per disincentivare gli investimenti dall’estero. Bene, ora, dentro la Sandbox normativa per le Fintech, regolatori, autorità, investitori, sviluppatori, organizzazioni e startup innovative possono apprendere, progettare, sviluppare e mettere alla prova nuove tecnologie e procedure nel settore bancario, finanziario o assicurativo nel contesto della simulazione”.
“Sono convinto che in un contesto iper-regolamentato come quello finanziario, un’iniziativa del genere favorirà la creazione di nuovi prodotti e servizi“, commenta Giuseppe Donvito, Partner, P101 e Socio Fondatore, VC Hub Italia. “Il sandbox fintech – prosegue – non potrà che far bene all’intero settore, anche considerando che, come emerge da un recente studio realizzato in UK, le startup e le Pmi innovative che aderiscono al sandbox hanno visto crescere del 15% la raccolta di capitali da fondi di venture capital”.