Il primo strumento fintech in Italia rivolto al mercato b2b porta la firma di Opyn. La società milanese specializzata nel lending per le imprese e nell’offerta della tecnologia as a service a banche, asset manager e corporate, entra nel “buy now pay later”, un mercato il cui valore stimato è di 14,5 miliardi di euro entro il 2025, +10,9% rispetto al 2021 secondo l’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, e lancia Opyn Pay Later.
Si tratta di un prodotto finanziario che consente alle imprese di pagare prodotti o servizi in tre rate fino a 60 giorni senza alcun costo aggiuntivo. Avvalendosi della tecnologia Opyn, l’azienda che compra, il buyer, sceglie di usufruire delle dilazioni di pagamento senza costi aggiuntivi. L’azienda che vende, il merchant, può offrirlo tra le possibilità di pagamento ai clienti.
Il servizio può essere utilizzato per acquisti digitali, ma anche fisici, in negozio. Il target, come detto, sono le micro e piccole imprese con fatturato minimo di 500.000 euro (per i merchant) e acquisti fino a 3.000 euro. Tecnicamente, il pagamento della prima rata avviene al momento dell’acquisto con un terzo dell’importo, la seconda a 30 giorni, la terza e ultima a 60. La copertura Opyn consente al venditore di ricevere subito 2/3 dell’importo e il resto a 60 giorni.
Nel 2023 lo sbarco anche in Europa
Il servizio è già attivo da novembre ed è rivolto inizialmente al mercato italiano ma nel corso del 2023 raggiungerà anche l’Europa. Straits Research ha stimato un valore internazionale di 3.600 miliardi di dollari entro il 2030, per una crescita del 45% rispetto al 2022. Così si completa l’offerta per le imprese di ogni dimensione da parte di Opyn, già attiva con Opyn Now, che prevede tutti i finanziamenti a medio e lungo termine per sostenere la crescita delle Pmi, e con Opyn Universe, che prevede la possibilità di integrare la tecnologia finanziaria e i servizi di lending della fintech all’interno dei sistemi di grandi imprese e istituzioni.
Spiega Antonio Lafiosca, Chief Operations Officer di Opyn: “La nascita di Opyn Pay Later rappresenta un passo importante nell’evoluzione di Opyn come abilitatore tecnologico per l’embedded finance (ovvero l’integrazione della tecnologia fintech all’interno di aziende e istituzioni finanziarie NdR), e determina una riorganizzazione della nostra offerta nell’ottica di coprire sempre di più le necessità di ogni tipo di impresa, dalla micro alla grande corporate”.
Aggiunge il co-founder di Opyn: “Lo sviluppo di una tecnologia all’avanguardia ci ha permesso di creare un prodotto che rappresenta una novità assoluta nel mercato del ‘buy now, pay later’. Un prodotto che va incontro alle esigenze sia dei venditori) che delle imprese acquirenti, e che permette di fluidificare gli acquisti avvalendosi dell’esperienza creditizia di Opyn. È importante essere ancora una volta a fianco delle imprese, specialmente in un periodo storico complesso come questo, e siamo orgogliosi di entrare in un ambito, quello del Bnpl, che diventerà sempre più pervasivo e che in pochi anni sarà la norma delle transazioni digitali e del commercio tra aziende”.
Opyn, storia e obiettivi
Secondo Statista, nel 2021, a livello globale, il mrecato del Bnpl ha occupato una quota di mercato dei pagamenti e-commerce del 3% (registrando un aumento di circa il 400% in due anni). Un settore che anche sul piano internazionale è trainato da vecchio continente: 8 dei 10 top player sono situati nell’Europa nord-occidentale, in particolare Svezia e Germania.
La fintech milanese, che quest’anno ha compiuto dieci anni di attività dopo il rebranding completato nel 2021 con tanto di cambiamento anche del nome della compagnia in Opyn (da borsadelcredito.it), ha supportato oltre 4.000 aziende con Opyn Now, erogando più di un miliardo di credito. Il piano quinquennale 2021-2026 presentato l’anno scorso prevede un fatturato a tripla cifra, suddiviso in maniera equilibrata tra Opyn Now da un lato, e Opyn Universe e Opyn Pay Later dall’altro. Il transato, fin qui pari a 1,2 miliardi di euro, punta a un incremento esponenziale alla fine del piano, e sono previsti più di 20 milioni di euro di investimenti in tecnologia. “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di agevolare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese -conclude Lafiosca- alla ricerca della migliore tecnologia in grado di mettere a disposizione il denaro necessario in meno dei 90 giorni previsti solitamente dalle banche”.