L’industria del risparmio gestito italiana ha archiviato il mese di maggio con una raccolta di 6,782 miliardi. Da inizio anno i fondi hanno incamerato 41,724 miliardi.
Sono i principali indicatori che emergono dalla mappa del risparmio gestito, comunicata da Assogestioni.
Il patrimonio complessivo ha toccato il massimo storico 2.480,116 miliardi.
A guidare i flussi sono state le gestioni collettive (+5,197 miliardi). Una performance determinata quasi esclusivamente dai fondi aperti (+4,904 miliardi). Si tratta del quattordicesimo mese consecutivo in cui le sottoscrizioni di fondi aperti superano i riscatti.
Le gestioni di portafoglio hanno chiuso il mese di maggio con afflussi per 1,585 miliardi. A spingere sono state le gestioni retail (1,036 miliardi), mentre gli istituzionali hanno catalizzato 549 milioni.
Analizzando nel dettaglio la performance dei fondi aperti, spiccano gli afflussi verso gli azionari (+2,123 miliardi) e i bilanciati (+2,084 miliardi), che attraggono gli investitori in virtù dell’andamento dei mercati.
Segno più per gli obbligazionari (+927 milioni), mentre non si arresta la fuga dei flessibili (-150 milioni a maggio, -3,980 miliardi da inizio anno).
La prospettiva di una ripresa economica duratura, sulla scia dell’evoluzione dei piani vaccinali, allontana i capitali dai fondi monetari, classico parcheggio di liquidità nei momenti di incertezza: -67 milioni, ma il bilancio da inizio anno resta positivo (+1,779 miliardi).
Guardando alle società di gestione, a maggio il gruppo Intesa Sanpaolo ha rafforzato la leadership raccogliendo 1,905 miliardi, mentre il gruppo Generali ha registrato deflussi per 383,7 milioni. Buone prestazioni per Amundi (594,3 milioni) e Poste Italiane (+1,237 miliardi).