Non puoi perdere il 50% in un anno e passare inosservato. Nexi non fa eccezione. Quel crollo lo hanno visto tutti. Luglio 2021: la compagnia attiva nei pagamenti digitali segna il suo record storico: 19,40 euro ad azione. Giugno 2022: Nexi precipita e raggiunge il valore più basso di sempre a Piazza Affari: 7,14 €. Una contrazione di oltre il 60% negli ultimi 13 mesi.
Silver Lake ci aveva già provato. La società di private equity americana aveva avviato una trattativa per rilevare Nexi, stando a quanto rivelato dal’agenzia Reuters questa mattina. Ma le parti sono rimaste distanti sul prezzo (attorno agli 11 miliardi) facendo arenare ogni prospettiva già attorno alla fine di marzo, quindi ben prima che il titolo aggiornasse il suo record negativo.
Delistare Nexi?
Ora però il tema torna d’attualità. L’obiettivo finale dei fondi di private equity, che starebbero nuovamente rivolgendo attenzioni alla compagnia, è quello di delistare Nexi, peraltro sarebbe l’ennesimo caso a Piazza Affari. Il momento ideale per comprare sarebbe questo. Evidentemente certi che il titolo non sia destinato a ulteriori minimi, quantomeno nel breve medio periodo.
A oggi l’azienda ha perso il 54% da luglio scorso e il motivo è da cercare nel calo che ha investito l’intero settore dei pagamenti digitali. E infatti l’andamento grafico di Nexi ricorda molto quello di Alibaba, sul mercato di Hong Kong. Fondi di partecipazione, osservatori, società americane di private equity starebbero osservando queste valutazioni con molto interesse.
Spiega Enrico Gei, analista tecnico indipendente: “Il grafico è da tempo long sulla rottura di un triangolo rialzista, siamo certamente lontani dai massimi, in generale l’acquisto non per il trading di brevissimo perché si tratta di una volatilità generata da rumors di mercato, ma di posizione è giustificato ed è improbabile ritorni in area 7 euro”.
Grf Nexi by Borsa Italiana
Nexi, ecco quali sono le attuali partecipazioni
Insomma, niente di ufficiale e nemmeno di ufficioso. La proposta di acquisto di Silver Lake non sarebbe l’unica pervenuta da potenziali acquirenti, offerte rigorosamente “non sollecitate”, secondo Reuters, mentre altri sarebbero pronti a farlo. Nexi, va ricordato, è partecipata al 13,6% da Cdp, del 19,9% dal fondo Usa H&F, al 9,4% da Mercury Uk HoldCo, al 5,1% da Intesa Sanpaolo e al 3,55% da Poste Italiane.
La reazione del mercato
Il rumors ha generato una vera e propria fiammata sul titolo quotato a Piazza Affari, sospeso dalle contrattazioni in prima battuta arrivando a guadagnare fino a 7 punti percentuali in quella che sulla carta poteva essere una seduta piatta, l’ultima prima della pausa di ferragosto. Nexi ha toccato 9,52 euro ad azione come massimo, al top dall’8 giugno scorso.
Ma per la compagnia guidata dal ceo Paolo Bertoluzzo sono giorni intensi sin dalla metà di giugno: mica per niente negli ultimi due mesi il titolo è cresciuto di più del 30%. Il 27 luglio Nexi ha registrato una performance da +8,9%, sostenuto dall’exploit di Worldline, che ha registrato +13,6% a Parigi dopo i conti oltre le stime e la conferma delle guidance 2022.
Da giugno +30% a Piazza Affari, ecco perché
Qualche giorno dopo è stata la volta della semestrale, con un balzo dei ricavi a 1,5 miliardi di euro , +8,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli investimenti sono saliti a 218 milioni. In Italia, i volumi delle transazioni acquiring hanno registrato una crescita a doppia cifra rispetto all’anno scorso, raggiungendo un incremento del +18% a giugno, con le carte degli stranieri tornate a crescere rispetto al livello pre-Covid mentre è stata confermata la guidance 2022, con una previsione di crescita dei ricavi tra il 7% e il 9%.
Infine, notizia di qualche giorno fa, è stata ufficializzata una collaborazione tra Nexi e Microsoft, con la compagnia italiana scelta dalla multinazionale Usa fondata da Bill Gates come uno dei principali provider di pagamenti digitali per l’e-commerce in Italia, Danimarca, Svezia e Norvegia. Nexi e Microsoft collaboreranno inoltre per incorporare le soluzioni di pagamento di Nexi nei servizi e nelle soluzioni Microsoft Cloud.