“La previdenza complementare potrebbe essere uno straordinario volano per lo sviluppo del paese, ma si tratta di un potenziale per nulla sfruttato in Italia”. È quanto sostiene Riccardo Realfonzo (in foto), presidente del Fondo Cometa, in una intervista a Deaflower, sottolineando che “il sistema della previdenza complementare oggi raccoglie circa 200 miliardi di euro ma meno di 5 miliardi vengono investiti nelle imprese italiane. Sin qui i diversi progetti ipotizzati per provare a trattenere un maggior volume di risorse della previdenza complementare in Italia non hanno retto la sfida del mercato”.

Inoltre il fondo nazionale pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini e per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero, punta sulla sostenibilità che rappresenta uno dei fattori chiave per la crescita non solo del fondo ma anche dell’economia reale.” Le buone pratiche di corporate governance e di responsabilità sociale nelle imprese oggetto di investimento possa creare valore per l’economia e la società nel suo insieme, generando ricadute positive anche sugli investimenti di portafoglio, ha detto Realfonzo.

Fondo Cometa ha da poco presentato la roadmap per il 2023. Quali sono gli elementi principali?

Abbiamo individuato almeno quattro principali obiettivi per quest’anno e il prossimo futuro: gestioni finanziarie, sostenibilità e politica di voto, efficienza gestionale e aumento delle adesioni.

Per quanto riguarda le gestioni, sono da poco operativi i nuovi comparti finanziari, gestiti da alcune tra le principali società a livello mondiale. I nuovi mandati sono il frutto di un’attenta revisione della politica di investimento con cui Cometa intende rispondere alla crisi in atto sui mercati e ai mutamenti del quadro finanziario degli ultimi anni, puntando a offrire agli iscritti rendimenti di medio-lungo periodo e quindi una copertura previdenziale sempre più adeguata e in linea con i loro diversi profili e obiettivi. Insieme a un approccio di mantenimento dei valori del capitale per chi è prossimo alla pensione, andremo a cercare rendimenti maggiori – sempre in un’ottica attenta di rischio calcolato – per altri profili, in particolare per i giovani che aderiscono al comparto Crescita.

L’aggiornamento delle strategie finanziarie è il frutto di un lungo lavoro di studio e analisi delle caratteristiche demografiche, retributive e contributive e degli obiettivi previdenziali sia dei lavoratori iscritti sia della popolazione metalmeccanica in generale, così come dell’analisi dei risultati ottenuti dalle gestioni finanziarie durante gli ultimi cinque anni, dello studio dell’attuale contesto di mercato e delle stime di medio-lungo periodo degli investimenti.

E sul fronte dell’efficienza?

È un aspetto fondamentale per un fondo pensione. Nelle scorse settimane abbiamo inaugurato la nuova sede di Milano. L’acquisto dei nuovi uffici rappresenta un investimento che permetterà di ottenere un significativo risparmio sui costi nel medio-lungo periodo, a vantaggio degli aderenti. Questa permetterà di portare ancora più avanti il lavoro di efficientamento e ottimizzazione delle attività, che già permette a Cometa di offrire costi di gestione finanziaria e amministrativa, e quindi anche costi di adesione a carico degli iscritti, ai minimi assoluti nel settore in Italia. A fine 2021 abbiamo redistribuito tra gli aderenti 9 milioni di avanzo frutto, appunto, del nostro lavoro di efficientamento.

Un obiettivo centrale per il 2023 è infine quello di operare per un incremento delle adesioni, così da estendere a una platea di lavoratori sempre più ampia le opportunità e i vantaggi che Cometa offre per il loro futuro. Attraverso un progetto di comunicazione dedicato vogliamo raggiungere i lavoratori metalmeccanici non iscritti, ai quali Cometa intende illustrare l’importanza della previdenza complementare negoziale e le ragioni per cui la proposta del Fondo rappresenta una risposta puntuale ai loro bisogni pensionistici. Bisogni che Cometa intende soddisfare sia attraverso le migliori soluzioni di investimento finanziario sia attraverso una rigorosa politica di sostenibilità. Insieme a questo, proseguiremo il nostro ampio progetto di formazione rivolto ai delegati, rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro e quindi interlocutori attivi degli aderenti e dei lavoratori all’interno delle aziende. L’obiettivo è favorire e rafforzare la conoscenza del Fondo e della previdenza complementare nei luoghi di lavoro

 Quanto è importante per il Fondo Cometa il tema della sostenibilità?

In tema di sostenibilità, Cometa è da sempre un fondo all’avanguardia. Sin dal 2010 siamo stati tra i primi nel settore in Italia a procedere nella direzione della sostenibilità aderendo ai Principles for Responsible Investment (Pri) delle Nazioni Unite. Quest’anno, insieme all’engagement con le aziende e all’attento monitoraggio dei portafogli, porteremo avanti la nostra innovativa Politica di Voto, con cui ci facciamo e faremo promotori di progresso sociale.

L’impegno di Cometa per la sostenibilità, in tutte le forme con cui lo attuiamo (engagement con le aziende, monitoraggio dei portafogli, politica di voto), viene svolto nell’esclusivo interesse degli aderenti, nella convinzione che lo stimolo/sostegno di buone pratiche di corporate governance e di responsabilità sociale nelle imprese oggetto di investimento possa creare valore per l’economia e la società nel suo insieme, generando ricadute positive anche sugli investimenti di portafoglio.

In cosa consiste la politica di voto?

Abbiamo impresso una svolta epocale al nostro impegno per una finanza realmente sostenibile. Il fondo presenzia alle assemblee delle società quotate nei mercati europei di cui possiede pacchetti azionari partecipando con il voto alle loro principali decisioni per affermare sempre più e sempre meglio la tutela del capitale umano. La carta fondamentale che guida la politica di voto è il Contratto collettivo nazionale dei lavoratori metalmeccanici: in questo modo, Cometa intende sostenere i diritti dei lavoratori e più in generale i valori e il modello sociale convenuti dalle parti istitutive del settore.

I principi fondanti del contratto e su cui il fondo esprime la propria voce nelle assemblee riguardano la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, la crescita e la stabilità occupazionale, l’integrazione dei lavoratori migranti, le pari opportunità, la tutela della maternità e paternità insieme al sostegno alle iniziative di welfare contrattuale, alla formazione dei lavoratori, alla difesa dell’ambiente e alla trasparenza in materia di governance aziendale.

Cometa ha già avviato l’attività: tra aprile e maggio 2022 abbiamo partecipato alle assemblee di importanti società di cui possediamo pacchetti azionari rilevanti, in alcuni casi di milioni di euro votando a favore di delibere per l’ampliamento della rappresentanza femminile nei Cda e nei collegi sindacali. Quest’anno entreremo nel vivo di questa attività, avendo anche selezionato un advisor che farà l’istruttoria relativa ai dossier delle diverse assemblee dei soci. Parteciperemo a molte decine di assemblee portando il nostro voto a difesa dei lavoratori, dell’ambiente e per modelli di governance sempre più trasparenti.

In sinergia con questa attività, Cometa ha inoltre deciso di accrescere ulteriormente il suo impegno per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Tra le principali iniziative, il fondo ha deciso di potenziare il monitoraggio delle performance Esg del portafoglio e avviato una analisi della Strategia di Transizione Energetica e dell’impronta di carbonio delle società in cui investe; ha imposto ai gestori uno score di sostenibilità progressivamente sempre più sfidante; ha inoltre deliberato di istituire, in presenza di eventuali società coinvolte in controversie gravi e/o in settori controversi, una watch list di verifica periodica cui potranno seguire azioni di engagement e misure di disinvestimento. In questa direzione, Cometa intende anche avviare un’attività di engagement con le società in cui investe che sono coinvolte in controversie dovute anche a pubblicità ingannevole e greenwashing.

Confermando il suo impegno internazionale, il fondo ha infine deliberato di aderire a molte grandi cordate internazionali per la sensibilizzazione delle imprese su specifiche tematiche ESG, dalla difesa della biodiversità al contrasto alla deforestazione e all’inquinamento da plastica fino al sostegno del capitale sociale e umano attraverso i processi decisionali delle imprese, dei governi e delle istituzioni.

Sul fronte delle gestioni finanziarie, quali sono i vostri comparti da poco rinnovati?

Gli esiti delle ricerche che abbiamo condotto in occasione del rinnovo dei mandati di gestione hanno permesso una revisione della politica di investimento con l’obiettivo di ottimizzare l’esperienza di Cometa, nell’interesse degli aderenti, e perseguire quindi al meglio la nostra missione di valorizzazione del risparmio previdenziale degli iscritti. Nella volontà di mantenere i diversi obiettivi di rendimento abbiamo attuato un incremento del profilo di rischio dei tre comparti Monetario Plus, Reddito e Crescita, mantenendo comunque un approccio cauto.

Per i primi due, le analisi hanno confermato la bontà delle gestioni total return a rischio controllato, che ora avviene in base alla volatilità ex-ante, per un controllo del rischio non più in senso retrospettivo ma fondato sulle previsioni delle dinamiche future, al fine di ottenere una gestione ancora più efficace e preventiva. Poiché il comparto Crescita è dedicato agli aderenti più giovani e con tolleranza al rischio tendenzialmente maggiore, si è deciso di passare a una gestione attiva con un benchmark di mercato, al fine di mantenere un’esposizione strutturale e diversificata ai mercati azionari, puntando a maggiori rendimenti.

Entrando nei dettagli, per la gestione del comparto Monetario Plus abbiamo assegnato due mandati di tipo obbligazionario a rischio controllato, conformemente alla sua funzione di comparto di uscita per gli aderenti prossimi al pensionamento. Il comparto persegue infatti un obiettivo di conservazione del capitale nominale su un orizzonte temporale non superiore a 5 anni. La volatilità sarà calcolata ex-ante, nel limite dell’1,25%. Per la gestione del comparto Reddito abbiamo assegnato sei mandati di tipo multi-asset total return. Questo comparto si conferma infatti nell’obiettivo di realizzare un rendimento in linea con la rivalutazione del Tfr su un orizzonte temporale di 6-10 anni. Abbiamo incrementato il profilo di rischio e la diversificazione dell’investimento tramite l’innalzamento della quota azionaria massima dal 40% al 50%. Anche qui la volatilità è calcolata ex-ante, nel limite dell’8%.

La gestione del comparto Crescita avviene invece attraverso due mandati multi-asset a benchmark attivi con l’obiettivo di massimizzare il rendimento su un orizzonte temporale non inferiore a 10 anni, adatto agli aderenti, in particolare i più giovani, con tolleranza al rischio più elevata. La quota azionaria massima è fissata al 60%, insieme a un’ancora più ampia diversificazione globale dell’investimento. Il parametro di controllo per questo comparto è stato individuato nella Tev ex-post fissata al 5%.

Quale può essere il ruolo degli istituzionali a supporto dell’economia reale?

 La previdenza complementare potrebbe essere uno straordinario volano per lo sviluppo del paese, ma si tratta di un potenziale per nulla sfruttato in Italia. Il sistema della previdenza complementare oggi raccoglie circa 200 miliardi di euro ma meno di 5 miliardi vengono investiti nelle imprese italiane. Sin qui i diversi progetti ipotizzati per provare a trattenere un maggior volume di risorse della previdenza complementare in Italia non hanno retto la sfida del mercato.

I Cda dei fondi devono inseguire i maggiori rendimenti per i loro aderenti, a parità di grado di rischio, e quasi sempre questi maggiori rendimenti si trovano all’estero, dove ci sono mercati più sviluppati e redditizi. Occorrerebbe creare uno strumento di investimento diretto che raccolga quote di risparmio spontaneamente versate dai Fondi, a condizione tassativa che vi sia una garanzia di rendimento a favore dei lavoratori almeno pari alla rivalutazione del Tfr. Queste risorse potrebbero essere utilizzate per favorire la crescita economica e occupazionale, prevedendo il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle decisioni strategiche e opportune forme di monitoraggio dei tempi, delle modalità e dei rendimenti degli investimenti.

In questo modo, sarebbe possibile incanalare una quota importante del risparmio pensionistico verso le imprese italiane, un importo che potrebbe persino toccare i 30 miliardi di euro se si uguagliasse la quota che in altri Paesi è dedicata dai fondi pensione agli investimenti in economia reale. Si tratta di una strada che andrebbe seguita con determinazione.

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