Dopo la “sistemazione” degli eredi, i sei figli più la moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di primo letto di quest’ultima Rocco Basilico, ai quali è andato il 12,5% ciascuno di Delfin, prosegue la definizione dell’assetto del dopo-Leonardo Del Vecchio, lo stimato fondatore dell’impero EssilorLuxottica morto. Stavolta tocca alla governance e, senza particolari sorprese, Francesco Milleri, già presidente e ad dell’azienda di occhialeria, è stato nominato presidente della cassaforte.

La nomina è arrivata con l’apertura del testamento, avvenuta nel corso del fine settimana: come indicato in una nota, il consiglio di amministrazione della holding “ha preso atto dell’entrata in carica di Francesco Milleri quale nuovo amministratore della società, in sostituzione del Cav. Leonardo Del Vecchio, in attuazione delle disposizioni statutarie”.

Ad affiancare il fedele collaboratore e consigliere di Del Vecchio Milleri ci sarà Romolo Bardin, quale amministratore delegato, che manterrà le deleghe che aveva in precedenza e poi gli altri tre “manager B”, come definiti dallo Mario Notari – il cui studio milanese Znr ha gestito il delicato passaggio di consegne -, l’avvocato lussemburghese Aloyse May e Giovanni Giallombardo, direttore generale di Unicredit Luxembourg (ecco i loro profili).

Attesa per le prossime mosse

Con il passaggio di consegne si apre la seconda fase della nuova Delfin. Fase in cui la holding dovrà prima o poi comunicare al mercato le sue intenzioni in particolare sulle partite più delicate, come quella Generali- Mediobanca e in particolare sul campo di quest’ultima dove la holding è direttamente coinvolta essendo il primo azionista (con circa il 20%).

I bene informati sanno che tra Milleri e il ceo di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel c’è una certa e malcelata ostilità, una premessa che, se confermata dai fatti, darebbe una chiara indicazione sulle mosse di Delfin. Il primo appuntamento utile per dare battaglia è l’assemblea di Mediobanca del prossimo 28 ottobre.

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