L’Ivass ha dato il via libera alla holding della famiglia Del Vecchio di salire al 10% delle Generali.

La nota dell’Ivass

Il 30 giugno scorso l’autorità di vigilanza scrive “Ivass autorizza Delfin a detenere una partecipazione qualificata superiore al 10% del capitale sociale di Generali”, si legge in una delibera della stessa Ivass

La richiesta di salire nel capitale era stata avanzata il 17 aprile scorso dopo che Delfin aveva superato la soglia del 10% (ha in pancia una quota del 9,8% del Leone) per effetto del riacquisto di azioni proprie da parte della compagnia di Trieste.

La scelta di Milleri

Francesco Milleri, che guida la cassaforte della famiglia Del Vecchio, avrebbe potuto decidere di vendere un piccolo pacchetto di azioni e tornare sotto la soglia del 10%. Invece ha scelto di chiedere alla Vigilanza di poter restare sopra quella soglia ed eventualmente incrementare ancora la sua partecipazione.

Si riapre lo scontro su Generali

A distanza di poco più di un anno dallo scontro andato in scena nell’assemblea del 2022, lo scontro potrebbe riaprirsi. All’epoca un gruppo di azionisti composto da Leonardo Del Vecchio, Francesco Gaetano Caltagirone, la famiglia Benetton, la Fondazione Crt e altri piccoli soci avevano sfidato la lista promossa dal Cda e sostenuta da Mediobanca (primo socio di Generali con il 13%). L’assalto non andò a buon fine e vinse la lista del Consiglio; il che ha portato alla riconferma di Philippe Donnet alla guida del Leone per un altro triennio.

Adesso però, con il via libera dell’Ivass, le cose potrebbero cambiare perché se la holding di Del Vecchio dovesse davvero salire al 20% gli equilibri cambierebbero in modo radicale. Un primo test di ciò che potrà accadere sarà il rinnovo dei vertici di Mediobanca che avverrà ad ottobre.

Reazione del mercato: nessuno come Generali

In una seduta scoppiettante per Piazza Affari, Generali è il titolo migliore. In avvio segna +3,9% con un gap rialzista di oltre 600 punti per poi accelerare superando il 5% di guadagno. Raggiunge quota 19,6 euro ad azione che sono i massimi di oltre un anno, per poi appoggiarsi a 19,48, per un titolo che da ottobre 2022 ha guadagnato quasi il 50%.

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