Non potrebbe andare peggio. L’indice del clima dei consumatori GfK in Germania, dove oggi il G7 dovrebbe chiudere l’accordo sul price cap, ha aggiornato i minimi storici: il dato del mese di luglio crolla a -27,4 (grafico sotto), pur rimanendo leggermente al di sopra delle attese (-27,7). Questo significa che le aspettative economiche, assieme con la propensione all’acquisto, sono ulteriormente peggiorate rispetto a giugno (-26,2). E anche le aspettative di reddito rimangono ai minimi degli ultimi vent’anni mentre in Francia l’indice di fiducia, sempre dei consumatori, è sceso per il sesto mese consecutivo a 82 per il mese di giugno: mai così negativo da luglio 2013.
Bce, avanti con il Forum di Sintra: parla Lagarde
L’euro reagisce rallentando la risalita nei confronti del dollaro a 1,0584, pur rimanendo sopra la parità. I mercati invece aspettano il discorso di Christine Lagarde al Forum di Sintra, tema: scudo anti spread e anti frammentazione. E partono positivi nonostante la chiusura debole di Wall Street. L’agenda del simposio della Bce è fitta. Non solo Lagarde: parleranno anche il capo economista Philip Lane e i consiglieri Elderson e Panetta. Aspettando di capire se emergeranno le stesse preoccupazioni sulla recessione espresse settimana scorsa da Jerome Powell, presidente della Fed. Intanto lo spread si affaccia a ridosso dei 200 punti base. Risalgono i rendimenti sia del btp a 3,7% sia del bund a quota 1,6%, mentre il t-note americano si riposiziona sopra il 3,2%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Borse Ue intonate, Ovs verso l’acquisizione di Coin
Piazza Affari guadagna lo 0,8% (grafico sopra) e testa un primo livello di supporto a 22.100 punti. Francoforte sale dello 0,7% a 13.284 punti, più tonica Parigi, +0,9% a 6.105 punti, acquisti anche su Madrid: +0,7% a 8.307 punti. Cnh Industrial è il titolo migliore del Ftse Mib: +2,4% seguito da Leonardo, intonata del +2,19%. Si guarda ovviamente a Mediobanca e Generali dopo aver sofferto in borsa a causa della morte di Leonardo Del Vecchio. Occhio anche a Telecom, per cui il Tesoro è pronto a garantire una linea di credito bancario da 2 miliardi per la società, mentre in casa Ovs (+2,2%) si lavora per un’acquisizione del 100% di Coin.
G7, accordo sul price cap vicino ma il petrolio risale
Sul fronte delle materie prime, il G7 è vicino all’accordo sul price cap da applicare su petrolio e gas. Intanto però il Wti balza nuovamente a 111 dollari al barile (grafico sopra), in rialzo per la terza sessione consecutiva. Il motivo è che i due principali produttori, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, hanno quasi raggiunto i loro limiti di capacità estrattiva a breve termine. Tradotto: non possono aumentare più di tanto l’offerta, che si sta riducendo ulteriormente anche a causa dei disordini politici in Libia ed Ecuador. La notizia del tetto del prezzo del gas vicino a un accordo allentano la pressione sul Ttf, -2,8% a 125,65 euro per megawattora. Prosegue il timido rimbalzo sui 6 dollari per Mmbtu del natural gas, che trova nuovi acquisti a 6,52 (+1,25%, grafico sotto). Sempre poco mossi oro a 1.827 dollari l’oncia e bitcoin a 20.800 dollari.
Berlinzani (ActivTrades): dollaro e azionario non più correlati
Sul fronte delle valute, dollaro poco mosso ma ben supportato dai 103,9 sul proprio indice. Come spiega Saverio Berlinzani, analista ActivTrades: “Le correlazioni stanno cambiando nuovamente. Nei mesi scorsi borse e dollaro salivano in egual misura. Ora il paradigma è diverso. Quando le borse salgono, la ragione è il rallentamento nel rialzo dei tassi, che avviene per timori di recessione negli Usa. E questo non può essere positivo per il dollaro”. Già detto dell’euro, rimane debole la sterlina sotto 1,2270 mentre stando ai segnali di questi giorni sembra già finito il recupero dello yen, negativo per la terza seduta consecutiva: siamo a 135,7 rispetto al biglietto verde (grafico sotto), che risale dello 0,2%.