Gli amministratori delegati (spesso anche direttori generali) delle banche italiane guadagnano mediamente 54 volte gli stipendi medi dei dipendenti. Lo ha calcolato Carlotta Scozzari, giornalista Gedi, leggendo i documenti assembleari sulle remunerazioni.
Ebbene nel 2021, gli amministratori delegati di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bper, Mps e Mediobanca hanno percepito in tutto oltre 19 milioni di euro, in media 3,17 milioni a testa, su una media di 58.700 euro lordi annui dei dipendenti.
Nel dettaglio, Andrea Orcel, ad e dg Unicredit (arrivato ad aprile) ha percepito uno stipendio di 6,7 milioni di euro, rispetto ai 55mila euro medi di un dipendente; Carlo Messina, ad e dg di Intesa 4,2 milioni contro i 49,5mila euro medi; Alberto Nagel, ad di Mediobanca 4,17 milioni rispetto a una media di 85.600 euro.
Proseguendo nella lista, Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm, ha guadagnato 2,33 milioni su una media di 62.535 euro mentre Piero Luigi Montani, ad e dg di Bper a aprile, 1,15 milioni su una media di 51mila euro di stipendio medio dei dipendenti.
Più contenuto lo stipendio della controllata pubblica Monte dei Paschi di Siena: l’ad Guido Bastianini – uscito nel 2022 uscito e sostituito da Luigi Lovaglio– nel 2021 ha percepito 483 mila euro circa, rispetto ai 48.714 euro di stipendio medio di un dipendente.
Un piccolo thread su #banche e stipendi dei #banchieri italiani
2021: gli ad (spesso dg) di #IntesaSanpaolo, #Unicredit, #BancoBpm, #Bper, #Mps e #Mediobanca hanno percepito in tutto oltre 19 milioni, in media 3,17 milioni a testa, vale a dire 54 volte gli stipendi dei dipendenti— Carlotta Scozzari (@scarlots) April 27, 2022