Nel 2022 si registravano circa una trentina di club deal in Italia. L’anno dopo almeno una quarantina, segno che questa modalità d’investimento in private equity, più flessibile rispetto ai fondi chiusi, si sta rivelando particolarmente adatta al tessuto imprenditoriale italiano. E non a caso il trend sembra continuare, con l’avvio di nuove realtà, nazionali e internazionali, sulla piazza di Milano.

Una di queste appena sbarcata a Milano è Gsc (Green Sentinel Capital), guidata dal giovane managing partner Thomas Clementi (28 anni) in partnership con Rigeto Unternehmerkapital, società tedesca che ha già investito oltre 300 milioni di capitale proprio in società mid-cap, principalmente nella regione Dach (Germania, Austria e Svizzera) e interessata a espandere le loro attività in Italia.

(Wolf Hoffman)

“Siamo un family equity, o un enterpreneurial equity”, spiega a Dealflower Clementi, terza generazione nell’impresa di famiglia altoatesina F.lli Clementi che produce 90mila tonnellate di mele all’anno e vende a tutti i principali gruppi GDO (Lidl, Edeka, Aldi, Mercadona etc) e lui stesso imprenditore e fondatore di un’azienda attiva nello sviluppo di progetti fotovoltaici e altri progetti infrastrutturali.

“Il nostro consorzio – prosegue – non è una classica società di private equity con fondi chiusi quindi non siamo vincolati a determinate scadenze e criteri del fondo ma siamo imprenditori che aiutano altri imprenditori: la strategia e le risorse necessarie provengono da noi stessi e da co-investitori selezionati, in particolare fondatori di aziende che hanno già supportato altre imprese familiari nella loro crescita”. A sottolineare il committment, “il 30% del capitale investito – aggiunge il managing partner – arriva dal nostro management team” di cui fanno parte oltre a Clementi anche Dott. Richard K. Lenz, managing partner and Ceo di Rigeto, e Dott. Wolf Hoffmann, Associate Partner di Rigeto e imprenditore.

Obiettivi e peculiarità

Con un team di dieci persone, che dovrebbe raddoppiare entro la fine di quest’anno, Gsc vuole investire in imprese familiari di diverse dimensioni, con un ebitda superiore ai 3 milioni di euro, equity ticket dagli 8 ai 30 milioni per la maggioranza dell’azienda e in qualsiasi settore purché siano interessate a crescere. “Il nostro focus – sottolinea Clementi – sarà di supportare queste imprese nel ricambio generazionale e di fornire professionalità e manager per farle crescere e quindi dare loro la possibilità di diventare leader nel mercato non solo a livello it

aliano ma a livello europeo” e in particolare, aggiunge, “nell’area Dach in virtù della collaborazione con una realtà importante come Rigeto”.

Gli obiettivi sono ambiziosi: “nei prossimi due anni vogliamo fare un rollout nel mercato italiano entrando in una partnership con circa 2-4 aziende familiari in Italia che faranno da piattaforma aggregativa”, afferma, e nei fatti sarebbero già una esclusiva sulla quale è a lavoro il team e una 15ina di deal in pipeline. “Le opportunità sono molte per chi come noi parla la lingua degli imprenditori”.

Ma quale è la strategia e come si differenzia questo club deal rispetto agli altri? Per Clementi, oltre alle relazioni internazionali, “il nostro approccio è di intervenire a livello operativo, per sviluppare attivamente l’azienda. Ad esempio interveniamo costruendo, se non c’è, una struttura manageriale, introduciamo sistemi di incentivazione per le figure chiave per raggiungere determinati obiettivi, sviluppiamo nuovi mercati /sviluppiamo nuovi punti di produzione, svincoliamo e valorizziamo il patrimonio, miglioriamo l’operations e i processi” e naturalmente “seguiamo una strategia buy and build senza disperdere i valori aziendali”.

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