Hera presenta il piano industriale in cui sono previsti investimenti complessivi al 2026 per oltre 4,1 miliardi di euro, in media circa 825 milioni all’anno, in aumento rispetto alla precedente pianificazione. Gli investimenti saranno per il 60% a beneficio dei business regolati e per il restante 40% a favore dei business a libero mercato.

I numeri comprendono iniziative concrete sui territori serviti che si sono già aggiudicate oltre 130 milioni di euro di finanziamenti Pnrr, a cui si aggiungeranno altri fondi destinati ai progetti della raccolta e igiene urbana per i quali si attendono le graduatorie definitive nei prossimi mesi. Il 70% degli investimenti previsti tra il 2022 e il 2026 risponderà agli obiettivi fissati dall’Agenda Globale Onu al 2030, mentre per quanto riguarda la tassonomia europea tutti, o quasi, i capitali allocati nelle attività ammissibili (circa il 98%) sono allineati ai criteri tecnici definiti dal Regolamento Europeo. Inoltre, il 40% degli investimenti sarà riservato a interventi a favore della sicurezza e resilienza degli asset gestiti e oltre il 30% alla promozione della digitalizzazione e innovazione.

La positiva generazione di cassa in arco Piano sarà in grado di coprire il piano di investimenti, riportando progressivamente la leva finanziaria al di sotto della soglia di tre volte, con l’obiettivo di arrivare a 2,8 volte al 2026.

Mol atteso in crescita

Per quanto riguarda le principali dimensioni economiche del Piano industriale, al 2026 è previsto un Mol complessivo di 1.470 milioni di euro, in aumento di 246 milioni rispetto al consuntivo 2021, per una crescita media annua di circa 50 milioni, fondata in modo equilibrato sia sulla componente organica che sullo sviluppo per linee esterne.

La crescita organica contribuirà all’incremento complessivo del Mol per 146 milioni, alimentata principalmente dalle marginalità associate alle nuove progettualità, dagli sviluppi industriali e commerciali previsti a Piano e dalle efficienze e sinergie sul perimetro attuale.

Hera: crescita per linee esterne

Un ulteriore contributo di 100 milioni verrà dalle attività di M&A, di cui circa 24 milioni derivanti dalle operazioni recentemente concluse: si tratta di due aziende nella filiera ambiente, la marchigiana Macero Maceratese e la modenese Acr – che hanno portato al rafforzamento della leadership nel settore dei rifiuti industriali, con particolare riferimento alle attività di bonifica e global service – e una in corso di perfezionamento nel Nord Est nel settore delle telecomunicazioni, Asco Tlc, in partnership con Ascopiave.

A queste si aggiungeranno ulteriori acquisizioni di realtà operanti nei business dell’ambiente e dell’energia che permetteranno l’ampliamento dell’offerta di servizi del Gruppo o l’estrazione di sinergie.

I dividendi

Il gruppo prevede di distribuire dividendi in continua crescita: in occasione dell’approvazione del bilancio 2022, la multiutility proporrà infatti al Consiglio di amministrazione un dividendo di 12,5 centesimi per azione, in crescita rispetto ai 12 centesimi del 2021. In arco piano è previsto un aumento progressivo del dividendo, che raggiungerà i 15 centesimi per azione al 2026, in incremento del 25% rispetto all’ultimo pagato. L’utile netto per azione è previsto in crescita di oltre il 3% medio annuo.

Inoltre la sostenibilità si conferma uno degli assi portanti delle strategie di crescita del gruppo, perfettamente integrata e trasversale a tutti gli ambiti in cui opera, con una crescente attenzione alla creazione di valore per tutti gli stakeholder. Lo stesso margine operativo lordo a “valore condiviso”, rendicontato a partire dal 2016, è aumentato costantemente negli anni e si prevede che costituirà nel 2026 il 62% del totale del Mol di gruppo, pari a circa 910 milioni, per poi arrivare al 70% nel 2030, seguendo un percorso che genera benefici concreti per i territori e le comunità servite, in parallelo con lo sviluppo dell’azienda.

Relativamente all’impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica del gruppo le varie iniziative permettono di confermare l’ambizioso obiettivo di riduzione del 37% al 2030, già validato dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative (SBTi). Inoltre, per contribuire in modo tangibile alla transizione energetica, nel mondo della vendita energy la multiutility si è data l’obiettivo al 2030 di incrementare al 50% la quota di energia elettrica rinnovabile sul totale venduto e prevede di ridurre del 10% al 2030 (rispetto ai consumi 2013) i consumi interni di energia. Ancora, con riferimento all’economia circolare, possono essere confermati gli obiettivi al 2030 di incremento delle plastiche riciclate (+150% rispetto al 2017), di riciclo degli imballaggi (fino all’80% del totale), di riutilizzo delle acque reflue (fino al 18% del totale al 2030) e di riduzione dei consumi idrici interni (-25% al 2030 rispetto al consumo dell’anno 2017).

“La crescita dei dati preconsuntivi dell’anno appena chiuso conferma la resilienza delle nostre attività”, ha detto il presidente esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano (in foto). “Prosegue pertanto la nostra strategia di sviluppo, che punta sul nostro know how distintivo in tema di circolarità, efficienza e transizione energetica per soddisfare la rapida crescita della domanda dei clienti sempre più sensibili al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Nel nuovo Piano, focalizzato sulla creazione di valore per tutti gli stakeholder, prevediamo significativi investimenti e incrementiamo tutti gli impegni precedenti, ivi compresi quelli relativi alla politica di distribuzione dei dividendi.”

Secondo l’ad Orazio Iacono, “la nostra strategia di sviluppo prevista a Piano poggia su solide basi ed è volta a conquistare maggiori livelli di efficienza, potenziare tutti i servizi gestiti e aumentare la resilienza e la digitalizzazione delle nostre infrastrutture, affiancando i territori serviti nella transizione ecologica, anche con l’ausilio dei fondi del Pnrr. Avendo già da molti anni ottimizzato le emissioni dei nostri processi produttivi, la nostra attenzione sarà sempre più focalizzata a supportare le famiglie e le imprese e tutti i nostri stakeholder in questa transizione. A riconferma della nostra solidità, inoltre, la crescita prevista in arco Piano sarà associata a una conservativa leva finanziaria che consentirà di cogliere ulteriori opportunità”.

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