La proptech HomesToPeople, società di servizi immobiliari e di aste online tra privati, ha chiuso un round di 1,5 milioni di euro guidato da Sensible Capital insieme al Club degli investitori. La chiusura dell’operazione di investimento coincide anche con il rebranding della società – che cambia nome in Kaaja.
A seguito dell’aumento di capitale e dell’ingresso di nuovi investitori è stato nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di cui è Presidente Silvia Rovere, fondatrice di Sensible Capital e Presidente di Confindustria Assoimmobiliare, che ha creduto nel progetto e nel team dal primo giorno, accanto ai due founder Dario Cardile, che ricopre il ruolo di Ceo (nella foto), e Paolo Castelletti, nel ruolo di Cmo.
Completano il Cda Paola Bruno, che vanta oltre 25 anni di esperienza come Investment Banker, Cfo, Private Equity Managing Partner, consigliere in svariate istituzioni della Finanza tra Londra e Milano e di recente anche Fondatrice di Augmented Finance, e Maria Teresa Rangheri, con oltre 20 anni di esperienza internazionale per aziende digitali nel settore della comunicazione, travel, finanza, già consigliere di importanti società del gruppo Bravofly (oggi lastminute.com), di B-Heroes e fondatrice di Teen Talent.
La storia della startup
Dalla sua nascita, in pochi mesi, la società ha già gestito più di 20 aste online tra privati su immobili a Roma e Milano raccogliendo l’interesse di oltre 100.000 clienti che hanno prenotato circa 600 appuntamenti per visitarli. Le aste online di Kaaja velocizzano significativamente il processo arrivando a concludere la compravendita in 6/8 settimane e garantiscono la totale trasparenza mettendo a disposizione tutti i documenti sugli immobili e permettendo di visualizzare tutte le offerte che vengono presentate. Questo grazie alla piattaforma proprietaria, unica in Italia, sviluppata sulle migliori tecnologie digitali. Il modello Kaaja, infatti, affonda le sue radici nella necessità di maggiore trasparenza, efficienza e professionalità del mercato immobiliare.
Secondo una recente ricerca realizzata dalla startup insieme al Politecnico di Milano e Italian PropTech Network, per oltre il 70% dei potenziali acquirenti, le difficoltà maggiori risiedono nel reperimento della documentazione e nel conoscere il reale valore di mercato. Dalla survey, infatti, emerge poca trasparenza nel processo di comprensione dei costi e nella fase di acquisto. Per il 61% degli intervistati, infatti, è difficile capire se la propria offerta è in linea con quella del mercato e per il 69% avere visibilità su eventuali altre offerte con cui competere. Il mercato immobiliare necessita quindi di maggiore trasparenza e semplificazione, gap che Kaaja vuole colmare.