Non hanno filiali fisiche né online, ma attirano 60 milioni di clienti nel mondo: le challenger banks offrono servizi unicamente attraverso app e smartphone e secondo molti sono il futuro del banking. Il caso di Hype è emblematico con il superamento di un milione di clienti in Italia. A dar ragione a questa tendenza è una survey, condotta proprio da Hype su un campione di clienti da cui emergono chiare necessità dei clienti nei confronti della banca del domani. Come Un’esperienza d’uso accattivante, estrema facilità di registrazione, servizi a valore aggiunto sempre più evoluti e impegno in cause sociali di interesse generale.
Come commenta queste tendenze che emergono dalla vostra ricerca?
La survey conferma grande fiducia da parte del grande pubblico nei confronti del digitale e una sempre maggiore attitudine all’utilizzo di servizi finanziari digitali. Nello studio viene evidenziato come ormai le challenger bank siano oggi considerate una valida alternativa ai player tradizionali, quando sono arrivate sul mercato nel 2015 – anno in cui è nata anche Hype – non era assolutamente così. È quindi una fiducia conquistata sul campo, con soluzioni che sono state in grado di rispondere efficacemente al bisogno del grande pubblico di accedere ai servizi bancari in maniera nuova e integrata ad altri a valore aggiunto.
Fra i dati, qual è quello più significativo che andrà ad orientare le vostre scelte di business?
Le nostre scelte, da sempre, sono orientate dai bisogni dei clienti e dalle tendenze di mercato. Il nostro obiettivo non è solo assecondarle ma anticiparle attraverso un’attenta analisi dei loro comportamenti. È poi importante essere tempestivi nella definizione dell’offerta, per questo, la nostra linea guida è quella di affidarsi alle manifestazioni più o meno esplicite dei clienti proprio per orientare le scelte future.
E in questo momento cosa state notando in particolare?
Sicuramente notiamo una rinnovata attenzione al mondo del risparmio e degli investimenti. La contrazione dei consumi in pandemia ha portato all’aumento della liquidità sui conti correnti e oggi i clienti chiedono soluzioni smart per investire anche cifre che non siano enormi. È necessario metterli in condizione di farlo con semplicità e immediatezza ma in totale sicurezza, devono essere guidati da esperti. Per questo, stiamo mettendo in piedi un nuovo servizio nella nostra app che consenta ai clienti di risparmiare consapevolmente e cominciare a investire qualche piccola somma.
L’utente tipo della banca digitale ha anche un conto tradizionale, ma non si reca quasi mai in filiale. Guardando al futuro come si immagina il panorama delle challenger bank fra 10 anni?
Non vedo una contrapposizione fra le realtà fintech e quelle tradizionali. Immagino piuttosto uno scenario di collaborazione. Sta accadendo che i diversi player si stanno sempre più specializzando e la sinergia tra l’approccio di relazione digitale con il cliente delle realtà tech e l’offerta di una banca tradizionale porterà ad un grande extra valore per il cliente finale con un’offerta sempre più ricca, personalizzata e conveniente. È un rapporto win win per tutti gli attori coinvolti: la banche possono così rimanere competitive e le fintech riescono a scalare velocemente il mercato.
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