È ufficiale. Prima Industrie passa ai fondi di private equity Alpha e Peninsula. Attraverso il veicolo Femto Technologies (società il cui capitale sociale fa capo indirettamente ai fondi), i fondi acquisteranno per oltre 129 milioni di euro, come riporta il Sole 24 ore, una partecipazione complessiva pari al 50,1% dei diritti di voto della società dei laser per l’industria. Si tratta di una quota maggiore rispetto a quella ipotizzata a luglio (30%), una volta diffuso l’interessamento dei fondi nei confronti della società.

Resta il fatto che la percentuale prevede l’obbligo di promuovere un’offerta pubblica d’acquisto totalitaria, cosa che sarà fatta a seguito del closing con l’obiettivo di delistare il gruppo da Piazza Affari, dove capitalizza 232 milioni di euro: il prezzo di 25 euro per ciascuna azione, annunciato un mese fa dai due fondi, è stato confermato.

Alcuni venditori reinvestiranno indirettamente nella società e rimarranno azionisti di minoranza e l’operazione, specifica una nota, è soggetta al golden power.

A vendere sono Erste International, Gianfranco Carbonato, Franca Gagliardi, Domenico Peiretti, Davide Peiretti, dP-Cube, Joseph Lee Sou Leung, J and Lem Limited e World Leader Limited. Tuttavia saranno World Leader Limited, dP-Cube S.r.l. e Gianfranco Carbonato a reinvestire indirettamente nella società impiegando una parte dei proventi della compravendita. All’esito dell’operazione, specifica la nota, “i reinvestitori verranno a detenere, indirettamente, una partecipazione massima rappresentativa, nel complesso, del 6,4% del capitale sociale della società (assumendo che, ad esito dell’opa, l’acquirente venga a detenere il 100% dell’emittente)”.

Gianfranco Carbonato e Domenico Peiretti continueranno poi a coprire, rispettivamente, la carica di presidente e di vice-presidente del consiglio di amministrazione della società.

L’azienda

Colosso mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di sistemi laser per applicazioni industriali e macchine per la lavorazione della lamiera, oltre ad elettronica industriale, sorgenti laser e soluzioni per l’additive manufacturing, Prima Industrie è quotata alla Borsa Italiana dal 1999 al segmento Star. Conta circa 1700 dipendenti, circa 14 mila macchine installate in più di 80 Paesi ed è fra i primi costruttori mondiali nel proprio mercato di riferimento con circa 1700 dipendenti e stabilimenti produttivi in Italia, Finlandia, Usa e Cina.

L’anno scorso la società ha registrato ricavi in aumento del 22,4% a 407,6 milioni, con un ebitda di 33,4 milioni e un utile di 8 milioni, più basso rispetto alla media e quindi occasione di efficientamento da parte dei potenziali acquirenti. Ma anche il 2022 ha già dato qualche soddisfazione: il primo trimestre che si è chiuso a 93,3 milioni di euro di ricavi (13,4% dal primo trimestre 2021), un ebitda rettificato di 6,2 milioni (da 5,7 milioni) e un debito finanziario netto di 75,2 milioni (da 99,4 milioni), a fronte di un portafoglio ordini di 253,5 milioni (+71,4%), in ulteriore crescita a 277,6 milioni a fine aprile.

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