Il gruppo Iccrea Banca ha archiviato il primo semestre con utile netto, commissioni nette e margini di interesse in decisa crescita, nonché con un calo notevole dei crediti non performing.
Dai risultati preliminari (il rendimento semestrale verrà approvato entro la fine di settembre), dunque, emerge un quadro quasi euforico per il gruppo cooperativo, in linea con quanto evidenziato dalle semestrali delle banche quotate.
Tra gennaio e giugno, si legge in un comunicato, Iccrea ha erogato alla clientela prestiti per 86,6 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 85,2 miliardi di euro di fine 2020. Parallelamente, sono cresciuti ulteriormente i finanziamenti in base al decreto Liquidità, passati da 6 miliardi di fine 2020 a 8 miliardi a fine giugno.
E’ proseguito il trend di riduzione dello stock di prestiti a clientela che beneficia delle moratorie attivate per mitigare gli effetti della pandemia – concesse in larga parte in base al decreto Cura Italia –, passato da 16,4 miliardi di euro di fine 2020 (a fronte di dilazioni complessivamente concesse nel 2020 di 23,3 miliardi di euro) a 6,2 miliardi di euro a fine giugno.
In crescita anche la raccolta diretta da clientela ordinaria, che si è attestata a 105,6 miliardi di euro, rispetto ai 101,7 miliardi di euro di fine 2020.
Netto calo degli npl, altre cessioni in arrivo
Dal dicembre 2017 al giugno scorso lo stock di npl è stato quasi dimezzato: da circa 17,5 miliardi a circa 8,3 miliardi. Il npl ratio lordo è sceso all’8,9% dal 18,9% del 2017 e il npl ratio netto al 4,1% dall’11,1%.
Iccrea annuncia per la seconda parte dell’anno “una nuova operazione di cartolarizzazione multioriginator (GACS V) e altre cessioni stimabili nel complesso in circa 2 miliardi di euro, oltre ad altre iniziative gestionali finalizzate ad un ulteriore miglioramento degli indicatori di rischio”.
Il costo del rischio a fine giugno – pari a 390 milioni di euro – è in linea con quello del primo semestre dello scorso anno e, sulla base di prime stime, è tale da portare il livello di coperture degli npl ad oltre il 57%(rispetto al 55,7%difine 2020).
In miglioramento gli indicatori di redditività
Il margine di interesse si attesta a 1,4 miliardi di euro, in crescita di oltre 150 milioni di euro rispetto al primo semestre dello scorso anno. Anche le commissioni nette aumentano, attestandosi a 650 milioni di euro, 50 milioni in più rispetto a giugno 2020. La componente di altri ricavi finanziari si attesta a poco più di 320 milioni di euro.
I costi operativi si attestano a 1,5 miliardi di euro, con un cost/income pari al 64,8%, in miglioramento rispetto al 71,7% del primo semestre dello scorso anno.
L’utile netto consolidato è di 400 milioni di euro, in crescita rispetto ai 122 milioni.
Il CET1 ratio di gruppo è pari al 16,4%. Il TCR è pari a circa il 17,1%.
La scheda della banca
Il gruppo Iccrea è costituito da 129 banche di credito cooperativo, insieme ad altre società bancarie, finanziarie e strumentali controllate da Iccrea Banca. E’ il terzo gruppo bancario italiano per numero di sportelli, 2.529 in oltre 1.700 comuni italiani, e il quarto per attivi, con oltre 169 miliardi di euro. Il gruppo conta 92,8 miliardi di euro di impieghi lordi e una raccolta complessiva (diretta e indiretta) pari a circa 140 miliardi di euro, con più di tre milioni di clienti e 824mila soci.
I commenti
Giuseppe Maino, presidente di Iccrea Banca, nota “come nell’attuale fase congiunturale è cresciuta l’operatività bancaria del gruppo, con i prestiti pari a 86,6 miliardi di euro e raccolta diretta da clientela pari a 105,6 miliardi di euro, che hanno raggiunto i livelli massimi. A conferma, da un lato, della tradizionale attenzione delle BCC ai territori e ai soci e, dall’altro, dei primi segnali di ripresa economica dalla crisi sanitaria”.
Mauro Pastore (nella foto di copertina), direttore generale di Iccrea Banca, aggiunge che “i risultati complessivi del primo semestre sono in crescita rispetto al primo semestre dello scorso anno in conseguenza di un contesto economico che si è dimostrato meno negativo delle attese. Siamo soddisfatti della forte contrazione dello stock di crediti in moratoria. E’ un segnale positivo, che manifesta la ripresa dell’operatività economica e ci rende ottimisti per il futuro. Confortati anche dai risultati del comprehensive assessment, il miglioramento dell’economia ci lascia ulteriori margini per la realizzazione delle azioni di rafforzamento dei presidi di rischio e al de-risking che proseguirà, come programmato, con vigore nel secondo semestre”.