La figura del miliardario sta diventando sempre meno istruita, meno sposata e, soprattutto, meno maschile. A sostenerlo è una ricerca del Businessfinancing.co.uk, portale che si occupa in particolare di analisi relative alla finanza aziendale e al lending.

Businessfinancing.co.uk ha estratto alcuni dettagli dalla World’s Billionaires List di Forbes e li ha usati per creare un profilo del miliardario-tipo per generazione di appartenenza.

Le generazioni prese in considerazione dall’analisi sono quattro: la silent generation (nati tra il 1925 e il 1945), i baby boomer (nati tra 1946 e il 1964), la generazione x (nati tra il 1965 e il 1980) e i millennial (natio tra il 1981 e il 1995).

Tra le altre cose, dallo studio emerge che il magnate self-made sta cedendo il passo all’erede miliardario, con il 33,6% dei millennial ricchi che ha ereditato la propria ricchezza, rispetto al 19,3% della precedente generazione X.

La silent generation

La silent generation (cioè quelli nati tra il 1925 e il 1945) possiede un patrimonio netto medio di circa 5,5 miliardi di dollari. Deve le sue ricchezze in particolare grazie agli investimenti nei settori della finanza e degli investimenti (15,15%), del fashion e del retail (12,4%) e del real estate (9,8%).

È la fascia di età con la minore presenza femminile e la minore quota di self-made man. Fanno parte di questo gruppo magnati come il Ceo di Berkshire Hathaway Warren Buffett, il fondatore di Zara Amancio Ortega e Rupert Murdoch, proprietario ad esempio del Wall Street Journal, di Fox News, di The New York Post e di Sky.

I baby boomer

I baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964), invece, hanno un patrimonio netto medio di 4,6 miliardi di dollari. I loro maggiori investimenti si concentrano nella finanza e negli investimenti (14,2%), nel settore manifatturiero (12,9%) e nel fashion e retail (10,6%).

Quella dei baby boomer è la classe d’età con più miliardari sposati. Fanno parte di questa generazione il fondatore di Amazon Jeff Bezos, il principale ideatore di Microsoft Bill Gates e il presidente di Lvmh Bernard Arnault.

La generazione x

Con un patrimonio netto medio di 4,4 miliardi di dollari, la generazione X (1965 – 1980) è la prima che deve il proprio successo alla tecnologia (24,2%).

Stiamo, infatti, parlando di miliardari come il co-fondatore di Google Larry Page e il Ceo di Tesla e SpaceX Elon Musk, person of the year 2021 per il Time. La loro fascia di età è quella con la più alta percentuale di self-made man e che vede una buona presenza cinese. Si pensi, per esempio, a Ma Huateng, fondatore del conglomerato di social media Tencent Holdings, e a Colin Huang, che ha ideato Pinduoduo, importante società di e-commerce asiatica.

I millenial

Nonostante siano gli ultimi arrivati, cronologicamente parlando, i miliardari millenial (1981 e il 1995) hanno un patrimonio medio di 5,1 miliardi, superiore quindi rispetto a quello della generazione x e dei baby boomer.

Vantano fra le loro fila la maggior percentuale di donne (19,1%) e la più bassa quota di sposati (68,4%). Come è facile immaginare devono la loro fortuna al settore della tecnologia (31,0%), seguito da quello della finanza e degli investimenti (12,9%) e da quelli della moda e del retail e dei media (8,6%).

Fanno parte di questa cerchia figure come il Ceo di Meta (ex Facebook) Mark Zuckerberg, il co-fondatore di Airbnb Brian Chesky, il co-fondatore di Snapchat Evan Spiegel e il fondatore di Tik Tok Zhang Yiming.

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