Cautela. Le borse europee aprono lievemente positive dopo la chiusura dell’Asia in rosso per poi guadagnare terreno nel corso della seduta. Dopo Snapchat, un altro big tech negli States ha appesantito i futures di Nasdaq e Sp500. Stavolta si tratta di Nvidia: -7% nel trading afterhours. La guidance è più debole del previsto per l’azienda leader nel settore dei microprocessori. E anche le assunzioni procederanno a un ritmo più lento delle attese. Ancora peggio fa Snowflake, società di software: -14%, stavolta a causa delle indicazioni del margine operativo, inferiori al previsto. La volatilità sui tecnologici dunque continua. Ci si aspetta un’apertura di Wall Street negativa dopo la buona performance della vigilia, grazie ai verbali della Fed che escludono un rialzo dei tassi di 75 punti base in uno dei prossimi meeting.


Grf Ftse Mib by Borsa Italiana

Piazza Affari, giù Stmicroelectronics, bene ancora Saipem

Dopo un’ora di contrattazioni Piazza Affari (grafico sopra) guadagna lo 0,3% a 2430 punti. Francoforte più tonica: +0,5% a 14.085 punti, ancora meglio Parigi che sale dello 0,6%  a 6.341 punti ma è Madrid la migliore: +0,8%. Nel Ftse Mib l’andamento di Nvidia si riflette sul settore e a  pagarne le conseguenze è Stmicroelectronics, che perde l’1,17%, a seguire Iveco che scende dello 0,6%. Vendite anche su Tim nel giorno in cui si riunisce il Cda. Tra i più comprati ancora gli energetici protagonisti grazie alla spinta del petrolio (Brent a 114,5 dollari al barile, +0,1%): maglia rosa per Saipem che guadagna il 3,4%.

Sul tema dell’energia, Roberto Rossignoli, Portfolio Manager Moneyfarm, spiega che “da un lato la componente legata al prezzo dell’energia sembra suggerire un percorso di normalizzazione, ma dall’altro la volatilità di alcune componenti come auto e biglietti aerei rende i numeri complessivi di difficile previsione”.

Buone notizie anche dall’indice della fiducia dei consumatori in Italia,  i 102,7 punti del mese di maggio (grafico sotto) è superiore alle attese (100,5) al dato di aprile (100) ed è il più alto degli ultimi tre mesi.

Natural Gas, ancora livelli record: ecco il perché

Tornando alle materie prime prosegue l’impennata del natural gas americano (grafico sotto): alla vigilia ha raggiunto i 9,4 dollari per Mmbtu, ai massimi da agosto 2008, mentre nella seduta odierna il prezzo si sta assestando appena sopra i 9 $. Secondo Giancarlo Dall’Aglio di commoditiestrading.it, a impattare sul prezzo “la disponibilità da parte dell’Europa a pagare prezzi elevatissimi pur di accaparrarsi la fornitura di un prodotto di cui necessita in un momento contraddistinto da una significativa carenza di offerta a causa della guerra”. Tuttavia, continua l’analista, nel mese di maggio sono state le importazioni asiatiche a farla da padrona, con 20,46 milioni di tonnellate in netto aumento rispetto ai 19,82 milioni di aprile: “La Cina sta tornando a mercato in modo aggressivo, pronta a riaprire a giugno dopo i lockdown: le importazioni stimate sono 5,4 milioni di tonnellate, livello più alto da gennaio in un contesto che vede i siti di stoccaggio europei in gran parte riforniti, un elemento, questo, che indica che il Vecchio Continente potrebbe essere pronto a ridurre gli acquisti”.

“Il dollaro si indebolirà quando il ciclo dei tassi sarà prezzato”

Metalli preziosi in lieve calo, con l‘oro che rimane aggrappato ai 1.850 dollari l’oncia, in calo dello 0,4%. Discorso simile vale per il bitcoin, che non si schioda dalla fascia tra i 29.000 e i 30.000 dollari. Sul fronte valutario, il biglietto verde consolida area 102 punti sul Dollar Index, Euro Dollaro passa a 1,06 rimanendo all’interno dei valori della vigilia. Più volatile la sterlina (grafico sotto) che aggiorna i massimi dal 5 maggio scorso a 1,2612 prima di ritracciare a 1,2560 cedendo lo 0,3%.

Spiega Peter Kinsella, Global Head of Fx Strategy di Ubp: “Le nostre previsioni per il cambio Sterlina Dollaro prevedono un modesto rialzo nel lungo periodo, che riflette la nostra previsione secondo la quale il dollaro si indebolirà una volta che il ciclo dei tassi della Fed sarà completamente prezzato e i mercati allora si muoveranno per prezzare i rialzi dei tassi della Bce, spingendo la moneta unica verso l’alto. Questo a sua volta finirà per spingere al rialzo anche la sterlina, ma solo in misura modesta. Nel breve termine, ci sono evidenti rischi di ribasso per Sterlina Dollaro, a causa del continuo deterioramento di quasi tutte le variabili macroeconomiche del Regno Unito e di un ciclo di rialzo dei tassi della BoE più breve del previsto”.

In chiusura il rendimento dei titoli di stato: lo spread torna in area 190 punti, con il bund tedesco che scivola nuovamente a 0,9% mentre il btp italiano rende il 2,8%. Il 2,7% di rendimento del decennale americano è il livello più basso da metà aprile.

 

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