Il Tribunale di Bari ha vietato alla società Ledi l’uso del marchio ‘la nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata’, ritenendolo “altamente confondibile rispetto al marchio anteriore ‘La Gazzetta del Mezzogiorno – La Gazzetta di Puglia – Corriere delle Puglie’ e ritenendo integrata altresì l’ipotesi di concorrenza sleale confusoria”. L’udienza di discussione per la conferma, modifica o revoca del provvedimento è fissata per il prossimo 2 dicembre.
Nel ricorso è spiegato che l’utilizzo nel marchio dell’aggettivo “Nuova“, soprattutto in un momento storico in cui le pubblicazioni del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno sono interrotte dall’1 agosto, “renderebbe ancor più attuale e concreto il rischio di associazione” tra le due testate, inducendo i lettori a considerare La Nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata come la naturale prosecuzione della storica testata.
Non solo, il marchio “La Gazzetta del Mezzogiorno“, ritenuto bene di “interesse storico particolarmente importante” con provvedimento di vincolo del 18 settembre 2020 della Soprintendenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. La Soprintendenza stessa aveva dichiarato tale marchio “segno distintivo della testata e dei valori e dei significati da essa testimoniati nel corso della sua esistenza e che, oltre ad essere espressione della qualità del prodotto, risulta evidentemente diffuso anche a livello nazionale venendo, pertanto, a godere di una tutela forte”.
La difesa legale
La richiesta cautelare era stata formulata dalle Curatele fallimentari di Mediterranea (proprietaria della testata e dei marchi de “La Gazzetta del Mezzogiorno“) e di Edisud (storico editore dello stesso giornale), nonché da Ecologica (terzo assuntore del concordato fallimentare di Mediterranea), assistite dallo Studio Trevisan & Cuonzo con il socio Vincenzo Acquafredda (nella foto) e con il senior associate Domenico Anacleto.
L’avvocato Vincenzo Acquafredda ha precisato che “il procedimento di urgenza avviato dalle nostre Assistite contro Ledi ha esclusivamente la finalità di tutelare il patrimonio di 133 anni di storia del giornalismo incarnato nella gloriosa testata de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. È quindi senza dubbio un’azione a tutela della libertà di stampa, del pluralismo dell’informazione e di una grande istituzione culturale del nostro Mezzogiorno quale è la “Gazzetta”.