Con l’espressione Impact Investing ci si riferisce alla realizzazione di investimenti legati a obiettivi sociali misurabili e intenzionali e in grado, allo stesso tempo, di generare un ritorno economico per gli investitori. Ma cosa vuol dire nel concreto? Come si misura l’impatto dell’investimento? Di questo si è parlato nella conference “Impact Investing-Storie di investimenti sostenibili”, organizzato da Dealflower e ospitati da Talent Garden.
Circolo, con green deal Europa ha messo al centro la finanza sostenibile
Giovanna Antida Circolo, sustainability manager di Credit Agricole Italia, ha sottolineato come “la finanza sostenibile vede la nascita dalla normativa. Con il green deal del 2019 gli stati europei si sono impegnati a far diventare l’Europa il primo continente a impatto zero. L’Ue ha di fatto messo al centro la finanza sostenibile intesa come leva per arrivare a questo obiettivo. Il piano è stato molto chiaro sin da subito e si è concentrata su tre pilastri: trasparenza, rischi e investimenti sostenibili”.
La criticità però riguarda la definizione del concetto di sostenibilità. Secondo la manager “nonostante la tassonomia sia nata come vocabolario della sostenibilità, ci sono diverse definizioni di questo concetto. La sfida è quella di scindere le singole definizioni, capirne i riferimenti e applicarli alle proprie scelte di investimento”.
Tommasini, Fondo Italiano d’Investimento creatore del mercato impact
Un ruolo fondamentale in questo settore lo gioca sicuramente il Fondo Italiano d’Investimento Sgr. “Dal 2010”, ha spiegato il senior partner Luigi Tommasini , “investe in aziende per farle crescere. Abbiamo avuto il compio non solo di fare investimenti ma anche di creare alcuni mercati che in Italia non esistevano”.
“Dodici anni fa il mercato del venture capital in Italia non esisteva, e ci chiesero di facilitare la nascita di questo mercato attraverso i fondi dei fondi. All’epoca l’impact investing era sotto dimensionato in Italia al contrario dell’Europa. Per questo abbiamo lanciato un fondo focalizzato su di esso che ha un target attorno ai 120 milioni”.
Un’altra storia di successo è quella di Prosperise Capital. “Abbiamo puntato sul legno che per noi è diventato uno strumento di investimento. I rendimenti che ci aspettiamo sono a doppia cifra, sopra il 10%”, ha detto il ceo, Gennaro Pucci.
In generale il top manager ritiene che “il mercato è ancora illquido e piccolo ma credo che ci siano opportunità interessanti. E’ un settore che noi vediamo molto in crescita. Il nostro obiettivo è quello di dare liquidità al mercato e siamo confortati dal fatto che stiano arrivando nuovi player nel mercato. Un altro aspetto positivo è che società come Apple o Jp Morgan abbiano deciso di investire nel forest management”.
Massone, il focus ora è sulle competenze
“Gli obiettivi di sostenibilità entrano ormai direttamente nei piani strategici delle aziende”, ha detto Giuditta Massone, industry lead finanzial services di Talent Garden. In questo contesto “anche la formazione sta diventando una leva strategica ed entra in tutto e per tutto nel piano strategico di ogni azienda”.
La manager ritiene però che “si tratta di un terreno inesplorato. Nuove figure comportano nuove competenze e noi in Talent Garden cerchiamo di fornire gli strumenti giusti sulla base anche delle necessità delle aziende. Siamo in una fase di grande investimento; c’è una maggiore consapevolezza sulla necessità di coprire questo gap dal punto di vista delle competenze e quindi gli investimenti stanno aumentando”.