Probabilmente è l’addio più costoso di sempre. Harrison Ford veste per l’ultima volta i panni di Indiana Jones, e lo fa nel quinto capitolo intitolato: “Il quadrante del destino” uscito il 28 giugno in Italia. Il budget? 294,7 milioni di dollari, il più alto della “pentalogia”. 

Tutto è iniziato da una conversazione alle Hawaii tra Steven Spielberg e John Lucas, era l’inizio degli anni 80 e i due amici erano alla ricerca di un personaggio che uscisse dai canoni dell’epoca del classico eroe. Ne è venuto fuori un archeologo che fa a cazzotti, usa la frusta (e qualche volta la pistola) e indossa sempre un cappello. Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta ha iniziato una saga che si completa dopo 42 anni.

Dall’arca perduta al teschio di cristallo, passando dal Graal e la dea Kali

Nel 1981 il primo film porta con sé un budget di 20 milioni di dollari. Segue “Il tempio maledetto” nel 1984, il film considerato più cupo, che strizza l’occhio al genere horror ma poco amato da Harrison Ford e Steven Spielberg, che però dirige sul set Kate Capshaw, che diventerà poi la sua compagna per la vita: 28 milioni di euro il budget, doppiato, o quasi (48 milioni di dollari) da “L’ultima crociata” del 1993. Il personaggio diventa leggenda anche perché affiancato da Sean Connery, nei panni di Henry Jones Jr, il padre di Indy.

Bisogna aspettare 18 anni per il quarto capitolo, che avvicina il tema degli alieni e introduce Shia Lebeuf come possibile erede del personaggio, in quanto figlio dell’archeologo. Ma non funziona. Come tutto il resto de “Il regno del teschio di cristallo”. Il budget è quasi quattro volte più alto, 185 milioni. E il risultato è una copia sgualcita rispetto a ciascun film della prima trilogia anche se è quello ha incassato di più. E con 743 milioni di dollari portati a casa dal botteghino contribuisce a un incasso complessivo per la saga che raggiunge i 2 miliardi di dollari.

 

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Il quadrante del destino nella top 5 dei budget più alti di sempre

Il super budget de “Il quadrante del destino” permette al film di entrare di diritto nella Top 5 dei più costosi di ogni epoca. Gradino più alto del podio per Avatar, la via dell’acqua: 460 milioni di dollari spesi. Segue Avengers Endgame, 356 milioni, il recente Fast X con 340 milioni, a parimerito i Pirati dei Caraibi ai confini del mondo e Infinity war con circa 300 milioni.

Sbancherà il botteghino? La crisi del settore, a giudicare dai primi giorni nelle sale -in Italia è uscito il 28 giugno- non sembra risparmiare neanche il ritorno di Indiana Jones. Fortemente voluto da Harrison Ford e Steven Spielberg, ma anche dai fans, profondamente delusi dal quarto episodio.

I numeri parlano chiaro: l’incasso nel primo weekend è stato di 60 milioni di euro negli Usa. Cifra decisamente peggiore rispetto al regno del teschio di cristallo (100 milioni). Se le proiezioni non dovessero cambiare, “Il quadrante del destino” potrebbe entrare tra i primi 10 flop di sempre della Disney. Intanto però Indiana Jones 5 è già entrato nella storia, per certi versi.

Tanto per cominciare, è il primo film prodotto e distribuito dalla Disney, che ha rilevato nel 2013 la Lucasfilm, casa di produzione di George Lucas, per 4,05 miliardi di dollari. Ma è anche il primo film non diretto da Steven Spielberg, che ha ceduto il testimone all’amico James Mangold, il primo non scritto da George Lucas stesso e il primo non distribuito dalla Paramount. 

Harrison Ford, cachet e patrimonio

Non era la prima scelta, Harrison Ford, per il ruolo di Indiana Jones. Tra gli attori considerati, tra gli altri, anche Bill Murray, Nick Nolte, Jeff Bridges, Bill Murray e Tom Selleck. Il cachet per Indiana Jones e il quadrante del destino dell’attore che a luglio compie 81 anni è di 25 milioni di dollari. Per un patrimonio complessivo, secondo Forbes, di 270 milioni.

Non è l’attore ad aver ricevuto il cachet più ricco in questo 2023. Il primo posto è per Dwayne Johnson, l’ex wrestler The Rock, che ha ricevuto 50 milioni di dollari per “Red One” del 2021. Segue Leonardo di Caprio, per lui 30 milioni nel nuovo lavoro di Martin Scorsese, intitolato “Gli assassini della luna dei fiori” in uscita nel secondo semestre dell’anno. Terzo posto per Chris Pratt, il suo è un cachet tra i 25 e i 30 milioni di dollari per “I guardiani della Galassia 3” e “Super Mario Bros”. L’unica donna nella Top 5 è Jennifer Lawrence per “La Sfida, 25 milioni, come Harrison Ford.

Indiana Jones e il product placement

Il cappello di Indy non può mancare: un fedora che prende il nome dal personaggio femminile omonimo interpretato dall’attrice britannica Sarah Bernahard, in una commedia teatrale del 1882. Presente anche la frusta in pelle, fatta a mano. Ma la presenza più forte nel “Quadrante del destino” è quella delle automobili, rigorosamente italiane. Harrison Ford guida infatti per le strade di Cefalù una Fiat 500 d’epoca adibita ad auto nuziale (ma senza sposa a bordo). Tra le altre vetture sul set, tra le altre, anche l’Alfa Romeo Giulia, la 500 Topolino e un furgoncino Fiat 238.

“Siamo arrivati alla fine dell’arco narrativo di Indiana Jones -ha detto Harrison Ford- e volevo una conclusione della storia che si adattasse alla realtà della sua età, che raccontasse l’effetto che provoca su un personaggio che abbiamo imparato a conoscere negli anni. La storia si è conclusa in un modo che mi è sembrato davvero soddisfacente. Spero che gli spettatori lo trovino soddisfacente quanto l’ho trovato io”.

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