Per la cessione di Ita il ministero dell’Economia assegna l’esclusiva al consorzio formato da Certares, Delta e Air France-Klm – , preferito ai concorrenti Msc-Lufthansa.

Lo riferisce un comunicato del Mef, affiancato nell’operazione da Equita e Gianni & Origoni,  in cui si legge che “ad esito della procedura disciplinata dal DPCM 11 febbraio 2022 e finalizzata alla cessione del controllo di ITA, sarà oggi avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management, Delta Airlines Inc. e Air France-KLM S.A., la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal DPCM”. Si tratta di un ribaltone rispetto alle indicazioni e alle indiscrezioni degli ultimi giorni che davano per favorito, su indicazione di una parte degli advisor, l’accoppiata Msc-Lufthansa, che per primi si erano fatti avanti per acquistare il vettore.

Alla conclusione del negoziato in esclusiva di cui non sono ancora stati indicati i termini, prosegue il comunicato, “si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico”.

Così il Tesoro mette un punto importante in una delle partite più lunghe e travagliate del Paese, spinto dalla necessità di firmare un accordo prima delle elezioni del 25 settembre per evitare che un nuovo governo possa eventualmente decidere di fermare tutto e ricominciare da capo.

L’offerta in due parti

Stando alle indiscrezioni raccolte da Dealflower, l’offerta della cordata franco-statunitense arrivata lo scorso 22 agosto e modificata all’ultimo sarebbe composta da una parte di primario, con un aumento di capitale da circa 600 milioni di euro, e una parte di secondario per poco più di 300 milioni. Il tutto per acquisire una quota di poco superiore al 50%. Il Messaggero  parlava stamattina di un 56% per un 44% in capo al al ministero dell’Economia ma pare che la quota in mano al ministero sia aumentata. Al Tesoro spetterà anche la nomina del presidente. L’offerta non specifica la composizione della governance ma con questo assetto è probabile che due posti sui cinque del futuro cda di Ita privatizzata spettino allo Stato.

Il Mef, stando a quanto riportato dalla stampa, avrebbe anche garantito il diritto di veto su alcune materie riservate fra cui gli assetti occupazionali. D’altronde questo punto, assieme allo sviluppo internazionale e alla centralità di Fiumicino fra gli altri, erano stati messi nero su bianco dal Dpcm varato da governo che indicava i paletti della cessione.

La governance potrebbe essere stata uno dei fattori principali che hanno portato alla scelta della cordata guidata da Certares. L’offerta dei concorrenti Msc-Lufthansa che avrebbero proposto l’acquisto dell’80% di Ita (60% al gruppo guidato da Gianluigi Aponte, il 20% alla compagnia tedesca) sulla base di una valutazione di tutta la società pari a 900 milioni. Il Mef sarebbe rimasto con il 20% e, pare, un posto in cda. Entrambi i pretendenti prevedono il riconoscimento di un bonus al Mef – circa 100 milioni – al raggiungimento di determinati obiettivi finanziari, inclusi i target di piano industriale.

Il ruolo del nuovo governo

Che sia davvero questo l’inizio della fine della telenovela Ita? Impossibile dirlo. Il Mef nella nota non specifica l’arco temporale dell’esclusiva ma è improbabile che, tra due diligence e il resto, si arrivi a una firma prima del 25 settembre. Spetterà dunque al nuovo governo, dopo l’ok dell’Antitrust Ue, gestire l’avvio delle negoziazioni e mettere il timbro finale. E se , come suggeriscono i sondaggi, la vittoria andrà alla destra guidata da Giorgia Meloni non stupirebbe se quest’ultima chiedesse una revisione delle condizioni di vendita o interrompesse il processo. Lei stessa ha affermato più volte di non voler svendere la compagnia di bandiera ma di mantenerne la sovranità.

Non sarebbe una novità. La storia di Ita, cioè ciò che resta della vecchia Alitalia, ha abituato il paese a ribaltoni e colpi di scena come già successo nel 2008, quando Air France era a un passo dall’acquisto per poi far saltare il tavolo in collisione con le richieste dei sindacati.

Lascia un commento

Related Post