E’ scivolato fino ai minimi del mese a 5,2 euro ad azione Italgas nella prima mezz’ora do contrattazioni sul Ftse Mib, per poi recuperare terreno e riposizionarsi sopra quota 5,3 e limitando le perdite al -0,7% poco dopo l’apertura di Wall Street. Ha infine ceduto terreno nel finale di seduta, per un rosso definitivo pari a -1,3% dopo aver registrato vendite superiori al 2% in mattinata, penalizzata dall’annuncio di trattative in esclusiva per rilevare il controllo della rivale 2i Rete Gas. Il motivo? La necessità di ricorrere a un aumento di capitale per finanziare l’operazione, stimata dal Corriere della Sera tra i 4 e i 5 miliardi di euro.

Una settimana fa l’amministratore delegato Paolo Gallo non aveva voluto commentare, al termine dell’assemblea degli azionisti, quelle che allora, era il 6 maggio scorso, sembravano solo indiscrezioni di stampa riguardo l’offerta preliminare per rilevare il controllo del gruppo controllato dal fondo F2i e partecipato da Ardian e Apg. “Non mi pongo il problema” queste le parole del Ceo alla domanda se un’eventuale acquisizione della rivale nel settore della distribuzione del gas potesse comportare problemi di Antitrust.

 

“L’acquisizione di 2i Rete Gas per consolidare la presenza in Europa”

Alla presentazione dei risultati del primo trimestre 2024, Gallo si è espresso sul tema, dopo la conferma di lunedì 13 maggio del periodo di esclusiva ottenuto da Italgas per effettuare una due diligence, in vista di un’offerta vincolante del 100% su 21 Rete Gas. Ha spiegato che la potenziale acquisizione dovrebbe consentire al più grande distributore di gas italiano di consolidare la presenza in Europa, oltre che ottenere molteplici opportunità di sinergie. ha poi aggiunto di aspettarsi tempistiche relativamente brevi, che non sono previste modifiche alla politica dei dividendi in caso di acquisizione ed effetti indubbiamente positivi sulla crescita dell’Eps (earnings per share).

Fattori, i conti e le dichiarazioni dell’amministratore delegato, che hanno stimolato gli investitori su Italgas nella prima parte della seduta di Piazza Affari, con volumi pari a 3,9 milioni di titoli a fronte di una media mensile a 2,74 milioni. L’operazione dovrebbe essere coperta tramite un prestito ponte garantito da Jp Morgan, il cui rifinanziamento potrà avvenire tramite una combinazione di strumenti di equity, debito o “equity like”, con l’obiettivo di mantenere l’attuale profilo di rating di Italgas. Tuttavia resta viva la pista della quotazione in Borsa degli azionisti di 2i Rete Gas, al lavoro per un collocamento di circa 600 milioni di azioni e una valutazione dell’intera società di circa 5 miliardi di euro: se andasse in porto sarebbe una delle principali Ipo degli ultimi 12 mesi.

Italgas ha rinviato la presentazione del piano strategico 2024-30 prevista per il 12 giugno. Reuters ha pubblicato il commento di un analista, secondo cui a pesare sull’andamento del titolo, ma a questo punto solo per la prima parte della sessione, ci sono stati i timori di un possibile ricorso a un aumento di capitale per finanziare l’operazione di acquisizione della società rivale nella distribuzione del gas, che, va ricordato, è controllata dal fondo F2i, visto che non potrebbe essere finanziata interamente a debito.

Italgas, i conti del primo trimestre 2024

Italgas ha chiuso il primo trimestre con ricavi in calo del -10,1% per effetto della contrazione delle attività di efficienza energetica relative al Superbonus solo in parte compensata dalla crescita dei ricavi regolati della distribuzione gas. I ricavi totali si sono attestati a 431,3 milioni, in calo rispetto ai 479 milioni di euro di un anno fa.

In crescita l’Ebitda (+9,6% a 325,7 milioni dai 297,2 milioni dello stesso periodo del 2023), anche a seguito del miglioramento del costo medio ponderato del capitale regolato nella distribuzione gas in Italia, ed Ebit (+11,7% a 192,7 milioni), mentre l’utile netto è di 117,6 milioni di euro (+13,5%). Nel periodo la società ha effettuato investimenti tecnici per 160,9 milioni. L’indebitamento finanziario netto è pari a 6,55 miliardi di euro.

 

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