Prese di beneficio su Piazza Affari nonostante i rally dei petroliferi e di un super Iveco spinto dalla trimestrale. Il Ftse Mib chiude in rosso una settimana vivace, dopo aver raggiunto il picco a 27.583 punti, il massimo in oltre 13 mesi. Il listino milanese chiude con un ribasso pari a -0,8% sopra i 27.000 e non è la borsa peggiore in Europa. Contrazione simile per Parigi, -0,82% mentre fanno peggio sia Francoforte che Madrid, entrambe cedono l’1,3% al termine di un’ottava in generale positiva un po’ per tutto il vecchio continente. In controtendenza si muove Wall Street, che apre vicino alla parità e si appresta a chiudere la settimana negativa: S&p500 -1,6%, Nasdaq -3% con l’indice tecnologico che chiude un rally durato circa un mese.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Chi sale e chi scende
Buone performance a Milano per quanto riguarda Iveco: +16% nella seduta odierna sui massimi di un anno dopo i risultati sopra le attese, guidance compresa. Il titolo si muove in contrasto con il resto del settore, che vede Stellantis, Cnh Industrial e Pirelli con ribassi tra l’1% e il 2,5%.
Non solo Iveco, poco distante dai nove euro ad azione come non accadeva da febbraio 2022. Tonica anche Eni, +2,8% nel giorno del suo settantesimo compleanno, aiutato dal balzo dei prezzi del petrolio, +2,3% venerdì (grafico sotto) e +8,6% nella settimana. Decisiva in questo senso la Russia, che ha annunciato il taglio della produzione di greggio di 500.000 barili al giorno a partire da marzo. E le previsioni della ripresa della domanda in Cina contribuisce a mantenere il comparto oil&gas unico positivo in Europa nella seduta odierna, con acquisti anche su Tenaris (+1,6%) e Saras (+2,2%).
Altre storie di borsa: Enel, Illimity, Leonardo
Protagonista della giornata anche Enel, +2% grazie ai conti diffusi ieri a mercati chiusi con Ebitda superiore alle attese e l’ottimismo per il futuro nelle parole dell’ad Francesco Starace.
Leonardo, +1,5%, è sostenuta dalle scommesse di un incremento delle spese militari in Italia e in Europa. Tra le banche tiene Bper, +0,5% in una seduta piuttosto debole, con prese di beneficio su Intesa Sanpaolo e Unicredit e forti vendite su Nexi (-3,8%), Amplifon (-3,9%) e Finecobank, -4,4%, mentre Mps segna -5% dopo lo strappo al rialzo durante la vigilia. Fuori dal Ftse Mib la peggiore tra le banche è Illimity, -8%, anche in questo caso decisiva la trimestrale e il taglio della guidance: la banca ha detto di aspettarsi per il 2023 un utile netto di 100 milioni, contro i 140 del piano industriale.
Negativa Tim, -1,6% al termine di una settimana in cui ha comunque raggiunto i massimi da aprile 2022, e in generale il comparto del lusso, con Ferrari che cede oltre il 3%.
Esordio positivo per Eurogroup
Buon esordio infine di EuroGroup Laminations, che segna un rialzo pari a +1,5%, seconda Ipo in Europa nel 2023. In mattinata aveva riportato un balzo a oltre il 7% (comunque la metà di Iveco). “Abbiamo raccolto circa 140 investitori nuovi -ha dichiarato l’ad Marco Arduini, a margine della cerimonia di avvio-. Il 2022 è stato un anno di crescita rispetto all’anno precedente. A livello di fatturato consolidato ci ha visto superare i 900 milioni, mentre a livello di vendite di prodotto siamo all’intorno degli 840 milioni. Abbiamo delle prospettive di crescita anche sul 2023″.
In una nota del fondo di Tikehau Capital, inoltre, è scritto che “dall’investimento iniziale, il portafoglio ordini di Eurogroup per il segmento dei veicoli elettrici e dell’automotive è cresciuto di oltre tre volte, passando da 1,5 miliardi a circa 5 miliardi, con ulteriori ordini in pipeline di 2,5 miliardi di euro in fase di negoziazione”.