Più basso delle attese il livello di austerità della Bce al termine del meeting odierno. Confermato il cosiddetto “jumbo rate hike” di 75 punti base, così com’è confermata la ricalibrazione dei piani di Tltro, tuttavia, emerge una retorica ben più accomodante, mentre la flessibilità sui reinvestimenti di App e Pepp rappresenta una sorpresa espansiva.
Il tasso principale si posiziona così al 2% (grafico sotto) dall’1,25% precedente. Il tasso su depositi sale all’1,25% mentre sui prestiti marginali adesso siamo al 2,25%. “Rischi per la crescita al ribasso” ha esordito così la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde in conferenza stampa. I mercati azionari reagiscono moderatamente bene, avendo abbondantemente scontato l’aumento di tassi, tuttavia gli investitori stanno gradendo l’approccio più soft delle attese, e infatti l’azionario si muove sopra la parità dopo un avvio negativo (debole l’euro: -0,7%).
Spiega Michele Morra, Portfolio Manager di Moneyfarm: “Nonostante gran parte dell’inflazione sia attribuibile all’aumento dei prezzi energetici, con questa scelta la Bce continua a prediligere la prevenzione della spirale inflattiva a discapito della crescita economica, ma si lascia un certo grado di flessibilità per contenere il rischio di frammentazione. In tal senso l’ultimo Bank Lending Survey della Bce mostra già segnali di trasmissione all’economia reale del ciclo restrittivo, con un calo significativo della propensione al rischio degli istituti creditizi. Considerando anche i fattori geopolitici e i costi per le imprese, la crescita reale del Pil dell’Eurozona è stata rivista fortemente al ribasso dal Fondo Monetario Internazionale, con Italia e Germania in recessione già nel 2023.”.
Nonostante questi segnali, ad oggi i mercati si aspettano un rialzo costante del tasso di interesse per tutto il 2023, ma il recente crollo dei prezzi del gas e gli effetti deleteri sull’economia potrebbero frenare il ciclo restrittivo, sorprendendo positivamente l’obbligazionario governativo, ma affossando ulteriormente la moneta unica.
Qui sotto il comunicato integrale della Bce
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Aumentando sensibilmente i tassi di riferimento per la terza volta consecutiva, ha compiuto progressi considerevoli nell’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha assunto oggi questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. Esso definirà l’andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all’evolvere delle prospettive per l’inflazione e l’economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione.
L’inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo. A settembre l’inflazione dell’area dell’euro ha raggiunto il 9,9%. Negli ultimi mesi l’impennata delle quotazioni dei beni energetici e alimentari, le strozzature dell’offerta e la ripresa della domanda dopo la pandemia hanno determinato una generalizzazione delle pressioni sui prezzi e un rialzo dell’inflazione. La politica monetaria del Consiglio direttivo mira a ridurre il sostegno alla domanda e a mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell’inflazione attesa.
Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di modificare i termini e le condizioni applicati alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Omrlt-III). Durante la fase acuta della pandemia questo strumento è stato fondamentale per contrastare i rischi al ribasso per la stabilità dei prezzi. Oggi, alla luce dell’aumento inatteso ed eccezionale dell’inflazione, lo strumento deve essere ricalibrato per assicurare che sia coerente con il più ampio processo di normalizzazione della politica monetaria e rafforzi la trasmissione degli incrementi dei tassi di riferimento alle condizioni di concessione del credito bancario.Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso di modificare i tassi di interesse applicabili alle Omrlt-III a partire dal 23 novembre 2022 e di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi.
Infine, il Consiglio direttivo ha deciso di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l’Eurosistema al tasso della Bce sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario.
I dettagli delle modifiche ai termini e alle condizioni delle Omrlt-III sono descritti in un apposito comunicato stampa che sarà pubblicato alle 15.45 (ora dell’Europa centrale). Un ulteriore comunicato stampa di contenuto tecnico, che specifica le modifiche alla remunerazione delle riserve obbligatorie, sarà divulgato alle 15.45 (ora dell’Europa centrale).
Tassi di interesse di riferimento della Bce
Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 2,00%, al 2,25% e all’1,50%, con effetto dal 2 novembre 2022.
Programma di acquisto di attività (App) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp)
Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del App per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui ha iniziato a innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di abbondante liquidità e un orientamento adeguato di politica monetaria.
Per quanto riguarda il Pepp (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.
Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del Pepp, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.
Operazioni di rifinanziamento
Il Consiglio direttivo ha deciso di modificare i tassi di interesse applicabili alle Omrlt-III. A partire dal 23 novembre 2022 fino alla data di scadenza o rimborso anticipato di ogni rispettiva Omrlt-III in essere, il tasso di interesse sulle Omrlt-III sarà indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della Bce applicabili per ogni operazione in tale periodo. Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi. In ogni caso, esso riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all’orientamento della politica monetaria.
Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine. Lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il mandato di preservare la stabilità dei prezzi.