La startup italiana D-Orbit è pronta a sbarcare a Wall Street tramite la fusione con la spac Breeze Holdings Aquisition. La società specializzata in space logistics approderà a Wall Street con una valutazione prevista di 1,28 miliardi di dollari, dopo aver ha raggiunto un accordo con il veicolo promosso dall’ex direttore della Nasa, Charles F. Bolden Jr, che dovrebbe essere completata nel secondo o terzo trimestre del 2022.
Dalla fusione la società, fondata nel 2011 e guidata da Luca Rossettini (nella foto) e Renato Panesi, prevede di raccogliere 185 milioni di dollari, fondi che utilizzerà per espandere il proprio personale e accelerare gli investimenti in prodotti e servizi, incluso il suo vettore satellitare In-Orbit Now (Ion).
“D-Orbit è stata fondata con la missione di consentire l’espansione nello spazio e alimentare la nuova economia spaziale, e la transazione che annunciamo oggi è un importante passo avanti verso i nostri obiettivi”, ha affermato Luca Rossettini, ceo di D-Orbit.
La società
D-Orbit, compagnia di trasporto spaziale che ha dimostrato di poter spostare i satelliti dal punto in cui un grande razzo li lascia in orbita alle destinazioni orbitali desiderate, ha condotto quattro missioni Ion (Ion satellite carrier). Altri due sono previste nella prima metà del 2022. Nel prossimo futuro, la società italiana punta ad allargare la gamma di prodotti e servizi, inclusa l’infrastruttura cloud basata sullo spazio per fornire capacità di elaborazione e archiviazione distribuite di analisi dei dati ad alte prestazioni.
Nel 2020 la startup italiana ha ricevuto un finanziamento da 15 milioni dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e subito dopo ha ottenuto un gran numero di commesse da parte di agenzie spaziali e società private. Di recente, la società ha emesso un prestito obbligazionario da 100 milioni che sarà convertito in azioni una volta completata la fusione con la spac. Lo strumento è stato sottoscritto fra gli altri dal colosso della difesa inglese Cobham (controllato da Advent), mentre i principali soci di D-Orbit sono Indaco Venture Partners (26,5%), Seraphim (10,7%), Neva First di Intesa Sanpaolo (10,7%) e Cdp Venture (7,1%).
Nel 2021 D-Orbit ha registrato ricavi per 3,4 milioni di dollari, contratti in fase di negoziazione per un valore di 167 milioni di dollari e una pipeline di 1,2 miliardi di dollari. La società prevede di diventare redditizia nel 2024 con ricavi previsti di circa 453 milioni di dollari.
Gli advisor
L’operazione è stata curata per gli aspetti finanziari da Jp Morgan.
Per gli aspetti legali D-Orbit è stata assistita da K&L Gates con un team guidato dall’avvocato Lorenzo Fratantoni, practice leader dello Space Business Group in Italia, che si è occupato di tutti gli aspetti di diritto italiano, mentre il socio Vittorio Salvadori di Wiesenhoff ha curato gli aspetti fiscali. Nel deal ha agito anche un team americano guidato dal partner di New York Robert Matlin e composto dai soci Brent Williams, Matthew Ogurick, Anthony Nolan e Adam Tejeda.
Bdo Italia ha assistito D-Orbit per gli aspetti di natura valutativa nella fusione con la Spac Breeze Holdings Acquisition Corp. In particolare, per gli aspetti di natura valutativa e la determinazione del valore del capitale economico della società, attraverso il team guidato da Stefano Variano, partner advisory, e dal senior manager Giorgio Garetti.