I mercati europei non prendono bene l’ulteriore aumento dei tassi della Federal Reserve, il livello più alto dal 2007. Tutte le piazze principali aprono in rosso. A Milano il Ftse Mib segna -0,18% a 26.474 punti base, Francoforte -0,08% a 15.204, Parigi -0,06% a 7.133 e Londra -0,39% a 7.537. Lo spread scende poi del 1,95% registrando 175 punti, con Rendimento Btp a 10 anni a +3,99%.
Nella seduta di ieri, Wall Street ha chiuso in rosso dopo una prima reazione positiva alla mossa della Fed, risentendo delle indicazioni date dal presidente Jerome Powell sul fatto che ci sarà ancora un rialzo nel 2023 e che i tassi non torneranno a scendere entro la fine di quest’anno. Hanno pesato anche le parole di Janet Yellen, segretaria al Tesoro Usa, che ha negato l’ipotesi di estendere la garanzia federale di tutti i depositi bancari, senza limiti.
Agenda macroeconomica
Sul fronte delle banche centrali, oggi sarà il turno della Bank of England che dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base al 4,25%. Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito, infatti, è salito al 10,4% il mese scorso dal 10,1%, il primo aumento in quattro mesi.
Agirà anche la banca nazionale svizzera che invece dovrebbe puntare a un rialzo di 50 punti base all’1,5% e la banca centrale norvegese che dovrebbe intervenire nuovamente sui tassi, con un aumento di 25 punti base al 3%.
Nella giornata di oggi si attendono poi i dati dagli Stati Uniti, con particolare attenzione alle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.
Le mosse della Fed
La Fed ha aumentato di nuovo i tassi di interesse di 25 punti base al 4,75%-5%, eguagliando l’aumento di febbraio e spingendo i costi di indebitamento a nuovi massimi dal 2007, poiché l’inflazione continua a rimanere elevata. La decisione era attesa dalla maggior parte degli investitori. La Fed ha sottolineato che il sistema bancario statunitense è solido e resiliente, ma che i recenti sviluppi potrebbero tradursi in condizioni di credito più restrittive per le famiglie e le imprese e pesare sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione.
Nel frattempo, l’aumento dei tassi dovrebbe raggiungere il 5,1% quest’anno, lo stesso della proiezione di dicembre e chiudere il 2024 leggermente superiore al 4,3% e scendere poi al 3,1% nel 2025, lo stesso visto a dicembre . Le previsioni di inflazione Pce sono state aumentate per quest’anno (3,3%), ma sono stati mantenuti costanti per il 2024 (2,5%). L’economia dovrebbe crescere leggermente meno nel 2023 (0,4% vs 0,5%) e nel prossimo anno (1,2% vs 1,6%).
Piazza Affari, i titoli top e flop
Tra i titoli migliori c’è Inwit che supera anche il 4% (precisamente +4,59%), seguito da Poste Italiane (+0,94%) e Banca Monte Paschi Siena (+0,78%). Vendite invece per Italgas (-1,72%), Iveco Group (-1,27%) e Diasorin (-1,08%).
Materie prime
Il prezzo del petrolio è sceso sui circa 70 dollari al barile (come indicato nel grafico sotto), appesantiti dal debole sentiment globale dopo che la Fed ha alzato i tassi di interesse e il segretario al Tesoro Yellen ha detto ai legislatori che il governo degli Stati Uniti non stava prendendo in considerazione una “assicurazione globale” per i depositi bancari.
Il prezzo del gas europeo ha toccato quota 40 euro per megawattora, il minimo da agosto 2021, prolungando così un calo del 19% nella settimana precedente.
Mercato valutario
L’indice del dollaro è sceso sui 102 punti, vicino ai minimi di sette settimane, mentre l’euro si è rafforzato sui 1,09 dollari (come indicato nel grafico sotto), il massimo dall’inizio di febbraio.