Le criptovalute come porto sicuro dei capitali nelle fase di incertezza. Può apparire un paradosso, trattandosi di un asset class altamente rischiosa, ma l’andamento delle quotazioni nelle ultime settimane sembra suggerire che una parte degli investitori consideri le valute digitali come uno strumento decorrelato dai mercati core, quindi apprezzabile in questa fase.
Le borse sono spaventate dalla prospettiva del tapering della Federal Reserve. Unita al quadro geopolitico incerto (vedi alle voci Afghanistan e tensioni Cina-Usa su Taiwan) e ai timori per la diffusione della variante Delta del coronavirus Covid-19, la prospettiva che la banca centrale Usa ritiri progressivamente le misure ultra-accomodanti di politica monetaria sta provocando una fuga dalle asset class rischiose.
Oro e Treasuries non attirano come un tempo
Normalmente, in queste situazioni, i capitali si concentrano su oro, dollaro, T-bond e Bund. Ma i rendimenti dei titoli di stato sono negativi o vicini allo zero. Certo, ci si aspetta che il ritorno dell’inflazione spinga verso l’alto i tassi d’interesse. Però, come emerge anche dalle minute della Fed, il tapering dovrebbe concretizzarsi innanzitutto in una marcia indietro progressiva delle iniezioni di liquidità e dell’acquisto di asset. Soltanto in una fase successiva, se gli incrementi dei prezzi dovessero trovare conferme e stabilizzarsi, la Fed interverrebbe sui tassi. Tradotto: i rendimenti dei Treasuries resteranno bassi ancora per un bel po’.
I timori che il tapering incida negativamente sulla ripresa economica mondiale affossano le materie prime, a partire dal petrolio.
L’oro non pare più in grado di attirare grandi flussi di capitale. Attualmente, il prezzo del metallo giallo quota attorno a 49,20 euro il grammo (1.788 dollari l’oncia). Negli ultimi tre mesi, nonostante le turbolenze sui mercati, lo spot ha viaggiato tra 46,5 e 50,3 euro il grammo (più o meno tra 1.740 1.916 dollari l’oncia): insomma, oscillazioni relativamente contenute.
Il bitcoin torna sopra 40.000 euro
In questo contesto, spicca la performance delle criptovalute. Il bitcoin, di gran lunga la regina di questa asset class, si è riportato sopra quota 40.000 euro (47.000 dollari). Oggi sale del 4% circa, per una capitalizzazzione di circa 752 miliardi di euro. In netta crescita gli scambi giornalieri.
Secondo quanto riporta CoinMarketCap, la capitalizzazione di mercato complessiva delle criptovalute è pari a oltre 1.730 miliardi di euro. Come si può vedere (https://coinmarketcap.com/it/), i prezzi delle prime cento criptovalute sono quasi tutti in crescita.
Nel giugno scorso avevamo raccontato il tracollo registrato dal bitcoin. Da allora, sebbene le banche centrali (in particolare quella cinese) e le autorità di regolamentazione dei mercati (vedi la Consob) abbiano operato strette e lanciato allarmi, i prezzi delle criptovalute sono risaliti progressivamente.
Un mese fa, il 20 luglio, il bitcoin valeva poco più di 25.000 euro; oggi, come detto, ha riconquistato quota 40.000 euro. Non siamo poi così lontani dagli oltre 53.000 euro di metà aprile.
L’indice CMBI bitcoin, che traccia il prezzo spot della criptovaluta, a New York ieri ha chiuso a 46.663,74 dollari, in crescita del 3,73%. Negli ultimi dodici mesi l’indice ha registrato un balzo del 60,76%. Il 24 luglio scorso si trovava a 34.066,66 dollari. Certo, siamo ancora lontani dai 63.633,68 dollari del 15 aprile, ma il recupero è evidente.
Criptovalute porto sicuro dei capitali nelle fasi di incertezza e turbolenza dei mercati tradizionali? E’ presto per dirlo e probabilmente si tratta di una conclusione frettolosa. Una cosa è certa: gli asset manager, come emerge da vari report degli ultimi mesi, considerano le valute digitali come un asset class a cui destinare una fetta, sebbene limitata, del portafoglio. E il motivo è semplice: le criptovalute sono strettamente connesse alla blockchain, ovvero a una tecnologia che c’è e diventerà sempre più rilevante.
Così come è impossibile ignorare nei portafogli le tematiche Esg e l’impatto delle tecnologie digitali in ogni settore, allo stesso modo le criptovalute sono entrate stabilmente nelle valutazioni degli asset manager.
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