Articolo a cura di Gruppo Del Barba Consulting
Il 18 maggio ha aperto lo sportello per partecipare al Bando Investimenti Innovativi e Sostenibili, che consente la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI italiane.
Piani di innovazione e sostenibilità, cambiamenti climatici ed economia circolare sono temi sempre più rilevanti per le aziende italiane. Recenti studi dimostrano che, nonostante gli ultimi due anni di pandemia, le imprese si sono interessate sempre di più a questi temi ed alle opportunità connesse, accelerando il proprio impegno verso l’integrazione di nuovi modelli organizzativi sostenibili nel proprio business e rivalutando i criteri di produzione e consumo, per arrivare a definire un nuovo approccio etico e sostenibile anche in relazione ad investimenti economici e produttivi.
A partire dal 2019 la strategia di investimento sostenibile dell’Unione Europea è stata ampliata in termini di classi di attività finanziarie e di obiettivi, attribuendo progressivamente una maggiore attenzione ai fattori ESG e in particolare a quelli legati al cambiamento climatico. Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità individuati a livello europeo, è stato approvato sia il Regolamento UE/2021/1119 (nel quadro di riforme legislative per l’attuazione del Green Deal europeo) per il conseguimento della neutralità climatica, mentre a livello nazionale, con la modifica degli artt. 9 e 41 della Costituzione, è stato introdotto un riferimento alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
Da quest’anno, le decisioni di investimento di chi? vengono quindi prese anche in considerazione degli impegni di decarbonizzazione, strategie di sostenibilità e dei piani di transizione delle imprese, grazie ad un panorama agevolativo più green ed improntato sull’innovazione sostenibile, che intende destinare fondi alle aziende che contribuiranno alla transizione ecologica e promuovono le opportunità legate alle innovazioni tecnologiche, favorendo il cambiamento strutturale del sistema economico.
A tal proposito, il Bando Investimenti Innovativi e Sostenibili offre un nuovo regime di aiuti che favorisce le micro, piccole e medie imprese italiane promuovendo investimenti volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e funzionali al superamento della contrazione indotta dalla crisi pandemica. Il Mise ha stanziato circa 678 milioni di euro, di cui 428 milioni destinati al sud Italia (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e la restante parte alle altre regioni.
Sono due i programmi fondamentali di investimento:
- investimenti innovativi, in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica, mediante l’utilizzo di tecnologie abilitanti del Piano Transizione 4.0 (Advanced manufacturing solution, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, Integrazione orizzontale e verticale);
- investimenti sostenibili, finalizzati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economi circolare, mediante l’utilizzo di tecnologie che consentono il trattamento dei rifiuti e il riuso dei materiali, il riciclo e riuso degli scarti alimentari, l’utilizzo razionale e la sanificazione dell’acqua, l’utilizzo di nuovi modelli di packaging con materiali recuperati, etc…
L’obiettivo è quello di migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa, mediante l’introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici, l’installazione o la sostituzione di impianti ad alta efficienza, l’utilizzo di energia termica o elettrica recuperata dai cicli produttivi, installazione di impianti di produzione di energia termica o elettrica da fonte rinnovabile.
Gli investimenti, da realizzarsi dopo la presentazione della domanda, devono essere finalizzati allo svolgimento di determinate attività manifatturiere e di servizi alle imprese, e devono essere diretti all’ampliamento della capacità, alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva.
La misura finanzia spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, ovvero macchinari, impianti attrezzature; opere murarie; programmi informatici e licenze; acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientale o di efficienza energetica.
A copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili – che per le Regioni del sud vanno da 500.000 euro a massimo di 3 milioni e, per le restanti regioni, da un 1 milione di euro a massimo 3 milioni di euro – spetta un contributo in conto impianti, diversificato a seconda del territorio in cui sono realizzati gli investimenti: per gli investimenti realizzati in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese e 50% per le medie; per gli investimenti realizzati in Basilicata, Molise e Sardegna il contributo è pari al massimo al 50% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese e 40% per le medie. Le percentuali di contributo scendono al 35% per gli investimenti realizzati nelle altre Regioni, dalle micro e piccole imprese, e al 25% per le medie. Gli aiuti non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche che si configurano come aiuti di Stato.
L’auspicio è che, grazie a questo intervento, molte aziende aumentino la consapevolezza nei confronti dei cambiamenti in atto e mettano in pratica azioni sostenibili, ormai considerate fondamentali per uno sviluppo stabile e duraturo nel tempo, favorendo nuovi investimenti strategici e adottando nuovi modelli di business.