Entrano nel vivo le manovre per acquistare Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori, il primo operatore privato italiano sulla rete ferroviaria ad alta velocità. E all’orizzonte ci sono diversi soggetti interessati a rilevare la società guidata da Flavio Cattaneo, tra cui il colosso dello shipping e della logistica Msc.

Il gruppo Global Infrastructure Partners (azionista di Italo) e Msc starebbero dialogando per affinare una offerta concreta da recapitare sul tavolo del vice presidente esecutivo Flavio Cattaneo. I colloqui sono ancora ad un livello esplorativo, tanto che una fonte finanziaria precisa che il processo vero e proprio non è ancora partito. Si sarebbe dunque ancora lontani da una due diligence e dall’apertura di una data room.

Quanto vale Italo

Tuttavia le intenzioni del fondo sembrano essere chiare. La valutazione in equity del gruppo ferroviario si aggira intorno ai 4 miliardi di euro. Mentre, secondo quanto risulta a Dealflower, l’enterprise value è tra i 4,5  e i 5 miliardi di euro.

Dal bilancio 2020, fortemente caratterizzato dalla crisi generata dal Covid, emerge che i ricavi operativi registrati si sono attestati a 413 milioni di euro (715 milioni nel 2019); i passeggeri trasportati sono stati pari a 6,6 milioni (20,1 milini nel 2019), l’Ebitda è di 112 milioni (-61,7% a/a). L’utile dell’esercizio è stato pari a 31,9 milioni, con una riduzione del 79,0%, gli investimenti di competenza dell’esercizio 2020 sono pari a 71,4 milioni (144,7 milioni nell’esercizio 2019), l’indebitamento finanziario netto ammonta a 925,8 milioni.

Altri soggetti alla finestra

Oltre a Msc, altri quattro gruppi infrastrutturali avrebbero già mostrato un interesse per Italo: la divisione infrastrutture del fondo scandinavo Eqt, il gruppo canadese Brookfield e la divisione infrastrutture del colosso americano degli investimenti Blackrock. Ci sarebbe infine anche Kkr, sempre tramite il proprio fondo infrastrutturale. In aggiunta, sempre secondo i rumors, starebbero sondando la possibilità di inserirsi nella partita anche il fondo pensione olandese Apg, il gruppo assicurativo Allianz (già presente nell’azionariato di Italo) e il fondo sovrano di Singapore, Gic.

Nel dettaglio, sempre secondo indiscrezioni, i manager del fondo infrastrutturale del gruppo scandinavo Eqt avrebbero avuto una decina di giorni fa un incontro con gli esponenti di Global Infrastructure Partners. Sul tavolo ci sarebbe stato proprio il riassetto azionario di Italo.  Eqt starebbe dialogando con il fondo di Singapore Gic per costituire un consorzio.

La ratio dell’operazione per Msc

Tra i vari pretendenti spicca in ogni caso la presenza di Msc, che per alcuni è addirittura in pole per acquisire Italo. Soffermandosi solo sulla potenza finanziaria, il colosso della famiglia Aponte ha un patrimonio che si aggira intorno ai 100 miliardi di euro e utili che superano i 40 miliardi. Una liquidità notevole che consentirebbe di portare a casa l’operazione senza criticità, almeno sotto il profilo finanziario.

Una potenza di fuoco che aveva spinto Msc a farsi avanti per acquistare Ita. Alla fine però il Tesoro ha scelto di andare a trattativa esclusiva con Certares. Nel caso della compagnia aerea, la strategia di Msc era molto chiara: intervenire non solo come finanziatore ma dare vita ad un progetto di rilancio che puntasse alla realizzazione di un sistema di trasporto integrato. Non a caso il colosso dello shipping e della logistica puntava a far si  che una parte dell’investimento in Ita avrebbe riguardato anche il cargo. Cio’ si sarebbe tradotto nell’acquisto di un certo numero di aerei che avrebbero ulteriormente potenziato il trasporto merci. Un business che comunque la società ha portato avanti tanto che di recente ha annunciato la nascita di Msc Air Cargo, una nuova soluzione per rispondere alle richieste dei clienti e un servizio complementare all’offerta del trasporto merci via container.

Se si applica lo stesso schema di business all’operazione Italo, la situazione appare un po’ più complicata. In Italia, infatti, tutte le società private che decidono di avviare un’attività di trasporto merci su rotaie devono sottoscrivere un accordo con Rfi (società del gruppo Fs) a cui pagare il pedaggio per usufruire della rete. Stesso ragionamento vale per quanto riguarda il trasporto dei passeggeri; tant’è che la stessa Italo oggi versa un canone al gestore della rete ferroviaria.

Pertanto qualora Msc decidesse davvero di entrare nel deal di Italo e qualora lo schema di investimento fosse sempre quello di realizzare un sistema di trasporto integrato, dovrebbe realizzare una società ad hoc deputata al trasporto merci e successivamente firmare un contratto con Rfi. Una nuova realtà che si andrebbe ad affiancare a Medway, l’operatore ferroviario in Portogallo, Spagna e Italia di Msc che possiede materiale rotabile, gestito da partner, in Turchia e India. Medway gestisce oltre 40mila treni all’anno, percorrendo oltre 7 milioni di km, con una flotta globale di 110 locomotive e oltre 4.700 automotrici.

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