“Ho sempre dato per scontato che sarei entrata nell’azienda di famiglia, anche se ho fatto alcune esperienze prima. Ho iniziato alla Dino Zoli Textile nel 1993, dopo la laurea in economia e commercio, partendo dal basso, dall’inserimento ordini e dai documenti di trasporto”. Inizia così la storia di Monica Zoli (foto), socia di Dino Zoli Group, di cui segue la parte commerciale, la comunicazione e le relazioni interne ed esterne, e amministratrice unica di DZ Engineering.

Figlia di Dino Zoli, fondatore della Dino Zoli Textile – che realizza tessuti per mobili imbottiti indoor e outdoor e per altri settori come i camper, la nautica, gli accessori e l’abbigliamento – l’imprenditrice, insieme al fratello Marco, rappresenta quella seconda generazione che non solo si impegna ad assicurare continuità all’impresa, ma lo fa per vocazione. “In casa ho vissuto una forte connessione tra vita, famiglia e lavoro e ho ereditato questa visione. Per me stare in impresa è come essere in famiglia ed è una fortissima motivazione”, commenta l’imprenditrice.

“Mio padre – racconta ancora Monica Zoli – è di umili origini, nato durante la guerra sulle colline di Forlì, ma è venuto al mondo con un fortissimo istinto imprenditoriale. Nel 1972 ha fondato la Dino Zoli Textile, di cui festeggiamo i 50 anni adesso. Nel tempo ha sempre saputo cogliere opportunità e assumersi rischi, senza fare il passo più lungo della gamba, ma investendo costantemente in ricerca, sviluppo, innovazione. Con una consapevolezza: che la diversificazione e l’espansione, anche all’estero, sono la chiave di volta di ogni impresa”.

Nel 2011, dall’incontro con un imprenditore di Ravenna in difficoltà, nasce l’idea di acquisire il ramo d’azienda che oggi è la DZ Engineering, che si occupa della progettazione di sistemi integrati di illuminazione, audio, video in settori che vanno dal motorsport alle installazioni artistiche con ben sette siti Unesco, tra cui Castel del Monte, Galla Placidia, la Reggia di Caserta. DZ Engineering ha recentemente inaugurato una sede nel Regno Unito, dove ha realizzato l’illuminazione del circuito elettrico di Londra, e ha attività in Asia, in Singapore con l’illuminazione del Circuito Cittadino Marina Bay di Formula1, e in Medio Oriente.

Ha mai sentito il peso di essere la figlia del titolare?

All’inizio mi sentivo sempre di dover dimostrare qualcosa in più. Poi con il tempo ho capito che la chiave era costruire relazioni durature, sia all’interno del gruppo che all’esterno. Ho capito che c’era un piacere nel conoscersi e nel condividere esperienze, comprendere e non giudicare. Se tu per prima adotti questo atteggiamento mentale, la reciprocità arriva. Certo, non bisogna mai allentare la sana tensione che alimenta la produttività del team.  Mi piace dire che in azienda ci deve essere una giusta dose di fuoco che non brucia ma riscalda.

Qual è il suo stile di leadership?

Ascolto tutti, poi decido, consapevole che se si prende una strada se ne lascia un’altra. Richiedo il rispetto perché mi assumo le responsabilità delle mie scelte, quindi mi aspetto che le persone coinvolte mi seguano.

Come state affrontando l’incertezza derivata prima dalla pandemia e poi dalla guerra tra Russia e Ucraina?

Con la visione che ci contraddistingue: risposte immediate, diversificazione, studio dei mercati. Siamo un gruppo internazionale, che dà lavoro a circa cento dipendenti e lo scorso anno ha fatturato poco meno di 30 milioni di euro, ma da un’altra prospettiva siamo un insieme di pmi. E questo è un vantaggio perché ci permette di adattarci ai cambiamenti con velocità e focalizzazione.

La scorsa settimana, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda, è stata inaugurata l’esposizione “Arte e Impresa – Dino Zoli, 50 anni di creatività”, che propone un excursus attraverso le opere della collezione permanente e i principali progetti d’arte promossi dalla Fondazione Dino Zoli, nata nel 2007 e dedicata all’arte contemporanea, in partnership con Dino Zoli Textile e DZ Engineering. Che valore ha per voi questo anniversario e perché avete scelto questo tipo di evento per celebrarlo?

Gli anniversari sono momenti costruttivi di gioia e di riflessione, in particolare questo a cifra tonda. Prendersi un tempo di festa e di condivisione per ricordare i passaggi di vita, imprenditoriale, famigliare e relazionale, ha un valore individuale ma anche sociale. Con la creatività e il linguaggio diretto dell’arte approfondiamo e raccontiamo il percorso di nostro padre che con i suoi pensieri, passioni e valori ci ha coinvolti e ha forgiato la filosofia di un gruppo fatto di aziende ma principalmente di persone.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Vogliamo crescere in ogni settore, con un fil rouge: l’equilibrio.

 

Lascia un commento

Articolo correlato