Sarà che Exor sarebbe disposta a chiedere almeno un miliardo di euro per vendere l’unità di veicoli militari Iveco Defence Vehicles, come riporta il Fatto Quotidiano, visti i numeri che, di fatto, surclassano di fatto quelli di Leonardo.

Sta di fatto che il gruppo di difesa italiano controllato dallo Stato sta lavorando per m&a specifici nel settore spaziale, più nel dettaglio, il focus sono le tecnologie avanzate, quali quantum technologies e intelligenza artificiale, per le infrastrutture e per i servizi. Massimo Comparini è il nuovo managing director della business unit Space del colosso italiano della Difesa, nonché presidente del cda di Thales Alenia Space, la cui maggioranza appartiene a Thales, con il 67%, mentre il 33% è di  Leonardo.

E al Sole 24 Ore spiega le strategie e gli obiettivi del suo settore di riferimento: “Ci sono delle riflessioni che stiamo facendo. Gli aspetti delle quantum technologies e dell’intelligenza artificiale sono molto rilevanti per noi. Possiamo quindi immaginare di fare m&a specifici su tecnologie avanzate, sia per la parte infrastrutture che per quella dei servizi”.

Leonardo attore leader nel segmento space

Di più il manager non aggiunge, se non il fatto che a fronte del budget approvato dall’Ue per il periodo 2021-2027, 14,8 miliardi in programmi spaziali, sarà necessario ridefinire il posizionamento del gruppo, in un settore dove la crescita è tra le più esponenziali dei prossimi decenni. E così nell’intervista Comparini parla di come la connettività stia cambiando, e per certi versi “rimpicciolendo” lo spazio, o meglio di come abbia l’opportunità di renderlo più accessibile grazie all’elaborazione di una quantità di dati sempre più grande, creando una società iperconnessa grazie alla crescente digitalizzazione.

“L’obiettivo è di fare di Leonardo un attore leader a livello europeo, attraverso la Space Alliance e le sue attività proprie, utilizzando al meglio le sue imprese” aggiunge il manager.  In che modo? Superando quella frammentazione del settore che non riguarda solo il settore spaziale, l’unico modo per consentire all’Unione Europea non dipendente o secondaria a Usa e Cina.

Comparini, classe 1963 e laurea in ingegneria elettronica, è manager di grande esperienza nel settore spaziale: per i nuovi incarichi ha lasciato quelli di deputy ceo di Thales Alenia Space per i domini di Osservazione, esplorazione e navigazione e quello di ad di Thales Alenia Space Italia. In precedenza, era stato ceo di e-Geos, la joint venture tra Telespazio e Agenzia spaziale italiana, nonché direttore della linea di business Geoinformazione di Telespazio.

Iveco, un miliardo per il comparto difesa

Si diceva di Iveco. La semestrale ha registrato un forte aumento dei ricavi e dei profitti nel comparto della difesa, grazie in particolare alla corsa al riarmo innescata dal conflitto tra Ucraina e Russia. Da mesi nel mirino di Leonardo, noi ne abbiamo parlato qui lo scorso mese di febbraio e poi anche qui nel mese di giugno. L’idea del risiko della Difesa è quello di integrare le produzioni di Idv con quelle di Oto Melara, che produce torrette e cannoni per i veicoli blindati a ruote presenti nel catalogo Iveco.

I ricavi di Iveco Defence Vehicles crescono del +31%, e aumentano di 119 milioni rispetto al semestre del 2023. Una variazione decisamente più importante rispetto a quella di Leonardo, +10,9%. Impennata dell’utile operativo rettificato, +92% contro il +6% dell’Ebit del gruppo guidato da Roberto Cingolani. Da qui la supera valutazione di un miliardo di Idv, che è stata in grado di puntellare i conti dell’intero gruppo Iveco, controllata da Exor con il 27,06% del capitale, 200 milioni di euro di ricavi persi nel primo semestre 2024 rispetto all’anno precedente.

Il Fatto Quotidiano mette infine a confronto il rapporto tra l’utile operativo e i ricavi di Idv, 10%, con quello dei bus di Iveco, 5,2%, quello dei camion, 7%, infine nei motori, 6,4%. Il settore difesa di Iveco (il presidente è il manager Alessandro Nasi) è ai primi posti tra le aziende italiane nell’export di armamenti, terza in Ue a 537 milioni di euro, con Leonardo al primo posto.

Reazione del mercato

Iveco guadagna il +2,1% a 9,2 euro ad azione al giro di boa a Piazza Affari dopo gli oltre quattro punti percentuali ceduti alla vigilia in una seduta pesante per tutto il Ftse Mib. Prove di rimbalzo anche per Leonardo, +0,5%, 20,2 euro ad azione, dopo il -1,9% della sessione precedente.

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