La trasformazione tecnologica e digitale è sicuramente il fenomeno che sta avendo il maggior impatto sulla legal industry a livello globale, in particolare dopo l’imprevista accelerazione causata dalla pandemia da Covid 19. La tecnologia, infatti, è attualmente il principale driver di crescita a livello di performance, efficienza e produttività.
È questa la principale evidenza che emerge dalla ricerca globale qualitativa Future Ready Lawyer 2022 di Wolters Kluwer. Lo studio ha analizzato l’utilizzo delle tecnologie e la digitalizzazione di un panel composto da 751 professionisti del mondo legale (studi legali e corporate legal deparment) presenti negli Stati Uniti e in Europa.
Tra gli altri trend individuati dal sondaggio c’è anche una crescita delle aspettative della forza lavoro del mondo legale, che sta generando nuove sfide in termini di recruiting e retention, ma anche una sorta di espansione della legal industry. Questo secondo fenomeno sta facendo crescere i casi in cui sia gli studi legali e i corporate legal office ricorrono a diverse tipologie di impiego, dal personale a contratto e provider di “alternative legal service” al personale che non esercita la professione legale.
Legal industry, la tecnologia al centro
Il 79% degli intervistati ritiene che la crescente importanza della tecnologia sia tra i principali trend dei prossimi tre anni, con il 63% degli avvocati che prevede di incrementare gli investimenti nei software a supporto dell’attività legale nei prossimi tre anni. C’è tuttavia un problema legato alla mancanza di competenze, conoscenze e abilità a livello tecnologico, che secondo quasi la metà del campione della ricerca risulta a oggi essere il principale freno allo sviluppo tecnologico.
Per gli studi legali, inoltre, la tecnologia diventa un fattore centrale per la competitività sul mercato. Infatti, la capacità di utilizzare la tecnologia per migliorare la produttività è uno dei parametri che i corporate legal office reputano più importanti per la scelta di uno studio legale. Inoltre, il 91% di questi dichiara che nei prossimi tre anni sarà importante avvalersi di uno studio legale che faccia leva a pieno sulla tecnologia e l’84% reputa fondamentale che lo studio scelto sia in grado di assisterli nella scelta/implementazione della tecnologia legale.
Infine, le tecnologie più importanti per i corporate legal office sono l’automazione robotica e l’intelligenza artificiale. Puntano invece su big data e machine learning gli studi legali.
Le aspettative dei professionisti del mondo legale, tra great resignation e smart working
L’ondata della great resignation sembra aver investito anche il mondo legale, in particolare per chi lavora inhouse. Il 70% dei legali aziendali e il 58% degli avvocati ha infatti dichiarato che ritiene molto probabile o abbastanza probabile lasciare la propria posizione attuale entro il prossimo anno. Ma perché si pensa di lasciare la propria posizione? Che cosa cercano i professionisti del mondo legale? Gli inhouse sono principalmente alla ricerca di opportunità di crescita professionale, mentre gli avvocati degli studi indicano come priorità la conciliazione tra vita professionale e privata e un carico di lavoro moderato.
C’è poi la svolta portata dal cosiddetto, anche se in maniera imprecisa, smart working, con il 69% degli inhouse e il 72% degli avvocati degli studi legali che si aspettano di lavorare da casa per l’intero orario o parte di esso.