La mobilità elettrica in Italia sta evolvendo e l’offerta assicurativa deve necessariamente adattarsi ai cambiamenti legati ai nuovi macro-trend di sostenibilità ambientale, multi-modalità degli spostamenti e svincolo dalla prerogativa di possesso rispetto alle nuove modalità di sharing e noleggio a lungo termine. È quanto emerge dallo studio “Move to the future: E-mobility on its way”, realizzato da Iia–Italian Insurtech Association e Ey, in collaborazione con Ima Italia Assistance e FairConnect
La ricerca si pone l’obiettivo di mappare lo stato dell’arte e l’evoluzione della mobilità elettrica in Italia e di evidenziare le sfide poste dall’elettrico alle compagnie assicurative, ma anche le opportunità per il settore derivanti da una sempre maggiore diffusione di questi veicoli. Il campione intervistato comprende tutti i principali player assicurativi in Italia attivi nel mondo motor e dell’assistenza stradale (ramo 18), oltre ad altri protagonisti di rilievo per il mondo dell’auto e della micromobilità elettrica.
Gerardo Di Francesco, segretario generale Iia, ha spiegato: “Ci troviamo di fronte a un cambiamento radicale per uno dei comparti fondamentali del mercato assicurativo. I 13 miliardi di euro di premi auto del mercato assicurativo sono chiaramente oggetto di nuove strategie volte a difendere o aumentare le attuali market shares. I player che sapranno mettere a terra le innovazioni di prodotto e di processo distributivo più coerenti ed efficaci rispetto al futuro della mobilità nazionale ne usciranno vincenti”.
Marco Concordati, partner di Ey, ha aggiunto: “Le opportunità fornite dalla e-mobility sono molteplici per il comparto: dallo sviluppo di coperture dedicate a componenti specifiche dei veicoli elettrici, alla possibilità di proporre polizze per i rischi emergenti come quello cyber. A oggi sono già tanti i player che si sono mossi in questo senso con offerte dedicate alla mobilità elettrica, ma a distinguersi sul mercato saranno gli attori in grado di posizionarsi strategicamente per cogliere le peculiarità dei profili di rischio dei veicoli elettrici e passare da un semplice posizionamento commerciale ad un business effettivamente profittevole”.
Embedded insurance e mobility-as-a-service domineranno il settore
Come anticipato in precedenza, le nuove tecnologie e l’incremento della smart mobility andranno a impattare il ramo Rc Auto, i cui premi oggi hanno raggiunto un valore di 13,1 miliardi di euro in Italia (dati Ivass 2021), grazie al fatto di essere l’unico ramo del mondo assicurativo pull e non push, data la sua obbligatorietà. Questo pone tutti i player del mondo assicurativo di fronte all’importante sfida di rivoluzionare i propri prodotti e le modalità di fruizione, nonché di avviare partnership con player del mondo insurtech e automotive. I leader di mercato prevedono infatti perdite su questo ramo di business e i principali player si stanno già muovendo verso altre aree come, ad esempio, health&wellness.
Secondo lo studio, il 71% delle compagnie intervistate include già nella propria offerta prodotti assicurativi specifici per la e-mobility, mentre un ulteriore 23% ne sta valutando l’introduzione. A dominare il settore nei prossimi anni saranno l’embedded insurance, ossia la vendita di prodotti assicurativi in combinazione con prodotti da assicurare, e la mobility-as-a-service, un servizio che, grazie a una piattaforma digitale, consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare diverse soluzioni di mobilità. Questi due prodotti sono visti come i più promettenti dal 71% del campione intervistato, ma soltanto il 41% e il 29% rispettivamente li includono attualmente all’interno della propria offerta, evidenziando la necessità di un intervento strategico per colmare questo gap e muoversi al passo della lenta ma ormai inesorabile avanzata dell’elettrico.
Uno scenario favorevole alle partnership
Lo scenario risulta essere piuttosto favorevole alla creazione di nuove partnership con attori altamente innovativi e specializzati. La grande maggioranza degli intervistati (88%) dichiara di aver già avviato delle collaborazioni a livello di ecosistema con altre categorie di player. Spiccano in particolar modo società automotive (65%), tech player e fornitori di dispositivi IoT (47%) e operatori di micro-mobilità (41%).
Il 76% degli intervistati include nella propria offerta prodotti legati alla micro-mobilità. In particolare, il 29% delle compagnie offre alla clientela dei prodotti ad hoc (per bici o monopattino), mentre il 47% include questa tipologia di protezione all’interno di una copertura più ampia dedicata alla ‘mobilità urbana’ nel suo complesso (Rc auto standard o copertura capofamiglia). Un ulteriore 12% ha intenzione di sviluppare questa tipologia di prodotti in futuro, pur non avendoli ancora integrati nella propria offerta.
Un nuovo modello basato sulla usership
Secondo il 41% del campione, a dominare il mercato della mobilità sarà in particolar modo il trend del “pay-per-use”, modello fondato sul passaggio dall’ “ownership all’ “usership” del mezzo, in cui i costi sono basati sull’effettivo utilizzo del veicolo. Questa transizione comporterà un passaggio a nuovi prodotti assicurativi e influenzerà fortemente anche l’offerta tradizionale delle compagnie. Ad esempio, dal punto di vista dell’andamento della raccolta media dei premi sull’Rc Auto gli intervistati si dividono tra chi ritiene che la raccolta non subirà particolari variazioni (41%) e chi si aspetta un incremento nei prossimi anni dovuto alla spinta inflattiva e alla ripresa delle naturali abitudini di spostamento dopo la crisi pandemica (41%), in maniera indipendente rispetto alla progressiva diffusione dell’elettrico.
La rivoluzione dell’e-mobility e il primo impatto sull’assistenza stradale
Il cambiamento in atto è già evidente nel mondo dell’assistenza stradale (Ramo 18), in cui gli operatori hanno dovuto evolvere rapidamente il loro modello operativo adattandosi alle specificità dell’intervento richieste dai veicoli elettrici: dal garantire la ricarica o il cambio batteria in loco, alla formazione di un ecosistema di competenze e fornitori di componentistica avanzata in grado di rispondere prontamente ai bisogni specifici e tecnologici delle auto elettriche, anche in caso di anomalie nel software. Si tratta nella maggior parte dei casi di prodotti da sviluppare ex-novo per garantire un vero vantaggio competitivo.
La ricerca Ey-Iia mette in evidenza anche la carenza di personale tecnico specializzato sui veicoli elettrici e la conseguente necessità di re-skill e up-skill degli operatori del settore assicurativo tramite sessioni di training e di formazione. Infine, dall’analisi emerge anche la necessità di ripensare il posizionamento per soddisfare i clienti più sensibili ai temi della sostenibilità, garantendo ad esempio auto sostitutive di tipo elettrico o veicoli di micro-mobilità che permettano all’assicurato di arrivare a destinazione con modalità sostenibili.