L’impennata dei rendimenti e l’aumento dell’inflazione stanno incidendo in maniera significativa sulla redditività delle compagnie assicurative italiane. Le plusvalenze nette non realizzate sono diventate negative da maggio e questo fatto, unito alla diminuzione della raccolta premi, sta portando la redditività del settore vita sotto lo zero. Nel ramo danni i costi dei sinistri sono in aumento e per le compagnie assicurative l’esigenza di accrescere l’efficienza di costo, contenendo al massimo l’impatto sui clienti, è ancora più impellente del solito. È la fotografia scattata dal presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, in occasione dell’Insurance Summit organizzato da Il Sole24Ore.

I difficili tempi che stiamo vivendo costituiscono una sfida per tutti i settori economici, anche quello assicurativo. “L’attenzione si deve concentrare su innovazione, investimenti,
competenze”, ha spiegato, aggiungendo che come Ivass “stiamo lavorando su vari fronti. Migliorare la documentazione pre-contrattuale, semplificando il linguaggio; renderla sempre più utile. Accrescere la consapevolezza dei consumatori: lo abbiamo testimoniato anche con una serie di iniziative durante il mese dell’educazione finanziaria, ma soprattutto con l’intensificazione dei nostri programmi per l’educazione assicurativa”.

Il prodotto al centro delle assicurazioni

Il presidente dell’Ivass lancia un appello alle compagnie assicurative affinchè assicurino “un’applicazione sempre migliore del concetto di governance del prodotto. Ideare e promuovere prodotti che rispondano alle effettive esigenze della clientela. E in generale di tutti i sani principi del corretto rapporto con la clientela. Assicurare “qualità” nel momento dell’erogazione delle prestazioni. Non sono solo prescrizioni normative, ma fattori chiave dello sviluppo dell’attività assicurativa. Sono già – o saranno tra poco – a disposizione del sistema due importanti strumenti nuovi: il cosiddetto preventivatore, che mira a rendere più trasparente ed efficiente il mercato dell’assicurazione Rca auto; e l’arbitro assicurativo. Entrambi richiedono la forte collaborazione delle imprese per poter esplicare al meglio i loro effetti. Ci attendiamo dalle compagnie un’attuazione piena e leale, sostanziale. Sono certo di poterci contare”.

Mercato resiliente grazie alla tecnologia

Il settore assicurativo italiano fino ad ora ha dimostrato una buona capacità di resilienza di fronte al rapido peggioramento dello scenario economico e finanziario, grazie anche a un forte orientamento all’innovazione.

In particolare, secondo il presidente dell’Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), Maria Bianca Farina, “il settore vede nell’innovazione un elemento chiave per la crescita e lo sviluppo di prodotti e servizi finalizzati a rispondere sempre meglio ai bisogni chiave di cittadini e imprese che sono al centro dell’offerta assicurativa. Le assicurazioni stanno quindi facendo leva sull’innovazione in un contesto incerto e di forte competizione, in cui hanno però l’opportunità di operare e di soddisfare i bisogni dei loro clienti a 360 gradi: incrementando la gamma di prodotti e servizi offerti e calandoli meglio sulle esigenze dei clienti, offrendo esperienze ibride sui diversi canali e continuando a ottimizzare i propri modelli operativi”.

Lo stato di salute del settore

Secondo l’Ania nel settore vita, la nuova produzione nei primi otto mesi dell’anno ha significativamente rallentato rispetto all’anno precedente (-13%), soprattutto per quanto riguarda le polizze di ramo III, maggiormente influenzate dagli andamenti volatili dei mercati borsistici. La raccolta netta, data dal saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri), sia pur in diminuzione, è comunque rimasta a settembre positiva e questo segnala la buona tenuta del settore. I premi danni complessivi hanno mostrato un andamento positivo nel primo semestre, superando i 20 miliardi.

In particolare, è accelerata la crescita dei rami diversi da quelli Auto che, alla fine del semestre, hanno registrato una variazione tendenziale pari a +11,0%, a testimonianza di una crescente esigenza di protezione da parte di famiglie e imprese. Da segnalare, in particolare, la crescita a due cifre dei rami Malattia e R. C. Generale. È proseguito, invece, il calo dei premi del ramo Rc Auto che, alla fine del mese di giugno 2022, ha mostrato una riduzione del 2% rispetto ai primi 6 mesi del 2021. Nonostante la forte crescita dell’inflazione, anche nel primo semestre dell’anno in corso si è confermato il trend, ormai decennale, che ha consentito di eliminare sostanzialmente il divario rispetto ai principali Paesi esteri e di abbattere il gap anche a livello territoriale. Ma sempre nel primo semestre, è peggiorato di 7 punti percentuali il combined ratio, perché il costo complessivo dei sinistri è significativamente aumentato e, soprattutto per l’alta inflazione, potrebbe raggiungere valori ancora più elevati.

Farina fa notare che “i risultati delle relazioni semestrali 2022 sono stati fortemente influenzati dalle turbolenze dei mercati finanziari conseguenti al conflitto tra Russia e Ucraina. L’impatto sui risultati economici del settore è, infatti, strettamente correlato con l’andamento del valore dei titoli obbligazionari presenti nel portafoglio delle compagnie, condizionati dalla caduta dei prezzi delle borse mondiali e dal repentino aumento e da una forte volatilità dei rendimenti dei titoli di Stato . Il settore assicurativo nel suo complesso ha registrato nel primo semestre del 2022 una perdita di 7,8 miliardi, contro un risultato positivo di 5 miliardi a fine giugno 202). Non è stato certamente quindi un periodo che possa  dirsi caratterizzato da extraprofitti. I settori Danni e Vita hanno mostrato, tuttavia, andamenti diversi dal punto di vista tecnico. Mentre nel settore Danni il risultato tecnico è rimasto positivo (1,4 miliardi), sebbene inferiore a quanto rilevato l’anno precedente, nel settore Vita, a causa principalmente del calo delle plusvalenze nette dei titoli obbligazionari, è stato fortemente negativo per oltre 14 miliardi, mentre nel primo semestre del 2021 registrava un valore positivo di 2,4 miliardi. Per quanto, infine, riguarda la solvibilità, il Solvency Ratio è rimasto nel complesso stabile, nonostante la fortissima caduta dei valori obbligazionari e di quelli azionari, a conferma della solidità patrimoniale delle nostre imprese”.

Inflazione e frodi

Che l’inflazione sia la bestia nera del comparto assicurativo ne sono convinti anche i principali manager che operano nel panorama assicurativo italiano. A cominciare da Calo Cimbri, presidente di Unipol e UnipolSai, secondo cui “l’nflazione è una variabile che ci accompagnerà ancora per qualche anno. Non penso che rimarrà sui livelli attuali ma non credo che una fiammata del genere possa riassorbirsi nell’arco del prossimo anno. Molto dipenderà da quali scelte verranno fatte in termini di politiche monetarie e di politiche sociali. Credo che situazioni straordinarie come questa richiedano delle misure di natura straordinaria”. In questo contesto “non basterà fare bene il nostro mestiere ma bisogna essere capaci di arricchire l’offerta con nuovi servizi che abbiano una coerenza con quello che è il posizionamento dell’azienda”.

“Non vi sono dubbi che le politiche dei regolatori hanno reso più onerosa la concessione del credito. Questo ha reso necessario nuove vie per la produzione di ricavi, così sono più presenti in attività come il nostro settore. Da un lato dobbiamo diversificare e moltiplicare le fonti di ricavo, arricchendo la nostra offerta con altri tipi di servizi. A ciò si aggiunga che l’attuale modello è sbilanciato a favore delle banche, ma viviamo periodi di grandi mutazioni o eventi straordinari che cambiano il panorama economico. Per questo abbiamo scelto partecipazioni all’interno delle banche, come con Bper e Sondrio, ma ci interessano rapporti di lungo periodo, consolidate”, ha aggiunto. E proprio sul tema bancario, il presidente non è assolutamente preoccupato dai ricorsi che Malacalza ha presentato in merito all’acquisizione di Carige. Secondo Cimbri queste vicende giudiziarie non impediranno di completare nei tempi previsti l’integrazione con Carige, non c’è alcun dubbio che Bper finalizzerà l’acquisizione di Carige nei tempi previsti, indipendentemente dal ricorso di Malacalza”. 

Un altro spettro da combattere riguarda le frodi assicurative, in particolare quelle nel settore auto. “Serve un’attenta gestione del comparto e un importante contrasto delle frodi“, ha spiegato l’ad e dg di Allianz, Giacomo Campora. “Il problema del settore Rc auto”, ha aggiunto, “è che le frodi creano danni molto grandi. L’attività anti frode è importante per contenere anche gli effetti dell’inflazione”.

Rc Auto

Il segmento che più risente della spinta inflazionistica è sicuramente quello dell’Rc Auto. Per arginare l’impatto l’ad di UnipolSai Assicurazioni, Matteo Laterza, indica tre aspetti che devono lavorare in sinergia. “Il primo sono gli ecosistemi: abbiamo costruito una serie di società che si occupano della gestione del danno. I prezzi dei pezzi di ricambio sono cresciuti a doppia cifra ma avere una centrale di acquisti permette di avere un maggiore potere contrattuale con i fornitori. Il secondo è la digitalizzazione non intesa però solo come una nuova modalità di interagire con il cliente ma è una modalità per fare un passo avanti in termini di miglioramento di efficienza della filiera produttiva. Infine gli investimenti nella riqualificazione delle persone e delle risorse. Ecco conciliando questi tre aspetti è possibile raggiungere un recupero della produttività per assorbire l’inflazione”.

 

 

 

 

 

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