L’Unione europea conferma che gli arbitrati internazionali non saranno intaccati dalle sanzioni imposte contro la Russia, quando sono strettamente necessarie per garantire l’accesso ai procedimenti arbitrali. Lo ha chiarito il nuovo pacchetto di misure adottato dal Consiglio dell’Ue che ha sottolineato, quindi, la possibilità di fare ricorso all’arbitrato per determinate controversie.
In particolare, il regolamento ha esentato da un precedente divieto le transazioni necessarie per garantire l’accesso a procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali in uno Stato membro, nonché per il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza o di un lodo arbitrale pronunciati in uno Stato membro, se tali transazioni sono coerenti con gli obiettivi del regolamento.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno di sei istituzioni arbitrali europee (l’Istituto di arbitrato della Camera di commercio di Stoccolma (Scc), il Centro internazionale di arbitrato di Vienna (Viac), l’Istituto di arbitrato della Camera di commercio della Finlandia (Fai), la Camera arbitrale di Milano (Cam), l’Istituto arbitrale tedesco (Dis) e il Centro arbitrale svizzero. Le istituzioni, infatti, si sono fatti portavoce delle istanze della comunità internazionale arbitrale nella più convinzione del sostegno al fronte comune europeo di contrasto alle azioni repressive ai danni dell’Ucraina e nel contempo consapevoli della necessità di garantire l’accesso a un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale.
“La nuova disposizione – che esclude l’arbitrato dal regime sanzionatorio dell’Ue – mira a fornire alla imprese strumenti efficaci per far valere i propri diritti legali nei confronti delle società sottoposte a sanzioni, perfettamente in linea con l’intento della legislazione europea. L’azione congiunta delle istituzioni firmatarie è un perfetto esempio di come le istituzioni arbitrali collaborino per la promozione dell’arbitrato, garantendo l’accesso alla giustizia, la parità di trattamento delle parti, pur nella più ampia convinzione del sostegno al fronte comune europeo di contrasto alle azioni repressive ai danni dell’Ucraina e, nel contempo, consapevoli della necessità di garantire l’accesso ad un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale”, ha commentato Stefano Azzali (nella foto), direttore generale della Camera arbitrale di Milano.