Nel primo semestre di quest’anno, il mercato M&A italiano valeva per 39,7 miliardi di euro, il 177% in più rispetto ai 14,3 miliardi registrati nel primo semestre 2023.

Lo rileva il consueto rapporto dello studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (GPBL) assieme a Mergermarket, che ha registrato anche volumi in calo: 565 transazioni, il 9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Questo declino, spiega la nota, riflette la tendenza europea dove le difficili condizioni di finanziamento e l’incertezza geopolitica hanno rallentato le operazioni di M&A in tutta la regione. Mentre, dall’altra parte, si sono sbloccati deal più grandi.

“Gli acquirenti hanno risposto all’incertezza diventando più selettivi, cercando operazioni di alto valore spinte da forti motivazioni strategiche, mentre l’attività del mid- market si è assestata”, ha spiegato Barbara Napolitano, equity partner di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici.

Settori principali

I settori chimico e industriale (I&C), telecomunicazioni, media e tecnologia (TMT), e consumer hanno registrato numeri impressionanti. I&C ha rappresentato un quarto del volume totale delle operazioni nel periodo 2023-2024, il più alto tra tutti i settori. In particolare il TMT ha generato la più alta proporzione di valore delle operazioni nello stesso periodo, con la considerevole quota del 35%.

Il settore consumer ha visto operazioni per un valore totale di 4,4 miliardi nel primo semestre 2024, segnando un aumento del 61% rispetto ai primi sei mesi del 2023.  A trainare il ramo è stata l’acquisizione da parte del private equity statunitense L Catterton di una quota di maggioranza del marchio di cosmetici Kiko Milano. Valutata a €1,4 miliardi, questa operazione evidenzia l’appeal internazionale per uno dei più grandi marchi cosmetici italiani.

Private equity

Il mercato del private equity è rimasto stabile nel primo semestre, nonostante le difficili condizioni del mercato del debito. Guidato da investitori internazionali, il valore delle operazioni di private equity ha registrato un aumento del 65% rispetto ai primi sei mesi del 2023, raggiungendo 12,8 miliardi. Il volume delle operazioni ha invece visto un rallentamento, in linea con la tendenza europea, passando da 123 a 113 nello stesso periodo.

“La resilienza del mercato PE italiano è in gran parte dovuta al suo perdurante appeal per gli investitori internazionali. Le aziende italiane – che rappresentano il più delle volte delle 2 eccellenze nei rispettivi settori di riferimento a livello internazionale – continuano ad essere oggetto di grande interesse da parte degli sponsor finanziari sempre alla ricerca di target di investimento che combinino valutazioni relativamente favorevoli con un alto potenziale di crescita,” ha spiegato Gianni Martoglia, equity partner di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici.

E il prossimo semestre?

Guardando al futuro, il report spiega che “la volatilità dell’ambiente macroeconomico e geopolitico globale rende difficile prevederei trend” del mercato dell’M&A. Tuttavia, gli operatori mentre valutano i restanti sei mesi dell’anno, “possono contare su alcune certezze tra le quali l’industria italiana continuerà ad attrarre interesse internazionale; i player del pe che dispongono di una grande quantità di capitale da investire; e i tassi di interesse in calo”.

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