L’assemblea dei soci di Masi Agricola si compatta intorno alla famiglia Boscaini titolare del 73,5% del gruppo veronese dell’Amarone, prendendo di conseguenza le distanze da Renzo Rosso, socio con il 10% del capitale.
La decisione dell’assemblea di Masi
L’assise ha deliberato la revoca di Arianna Roberta Alessi e Lorenzo Tersi dalla carica di amministratori della società per violazione del divieto di concorrenza. Alessi e Tersi erano espressione dell’imprenditore padovano.
I soci hanno anche deciso di ridurre il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione da 11 a 9 membri e la nomina, a integrazione del Collegio Sindacale della Società, di. Marco Bozzola quale nuovo sindaco effettivo e di Cristina Bertinelli quale nuovo sindaco supplente, sino alla data dell’assemblea della società convocata per l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023.
Infine i soci hanno nominato Angelo Pappadà (già sindaco effettivo della Società) Presidente del Collegio Sindacale e determinato il compenso da attribuire al Presidente del Collegio Sindacale e al sindaco effettivo.
La diatriba con Renzo Rosso
L’accusa mossa dalla famiglia Boscaini è che i due (ormai ex) membri del Cda fossero in conflitto di interesse perché, come comunicato dalla stessa Masi lo scorso 21 giugno, gli amministratori di Red Circle Investments (holding d’investimento di Rosso) ricoprono «cariche dai medesimi ricoperte in società concorrenti”.
Nel dettaglio si trattava di Brave Wine, veicolo creato ad hoc a fine 2022 dal patron della Diesel per gestire i propri investimento nel vino. La società controlla Diesel Farm, il 40% della storica cantina della Doc Etna Benanti Viticoltori e la maggioranza del Barolo della cantina Josetta Saffirio ed è guidata dalla Alessi che era entrata nel board di Masi a seguito delle dimissioni a marzo del marito. Anche Tersi sedeva nel board di Brave Wine.
L’atto di citazione da parte di Red Circle
Il 22 maggio scorso Masi Agricola ha ricevuto notifica da Red Circle Investments di un atto di citazione con cui si chiede al Tribunale di Venezia di accertare e dichiarare la nullità o comunque l’invalidità della delibera assunta dall’assemblea ordinaria dei soci di Masi Agricola Spa il 21 aprile scorso di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022. Inoltre ha chiesto di accertare e dichiarare che il bilancio consolidato di Masi Agricola al 31 dicembre 2022 “non è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione”.
La società ha subito bollato come “infondata” l’azione legale che “si inserisce in una serie di spiacevoli comportamenti, oltretutto lesivi del prestigio di Masi Agricola, avviati da tempo da un gruppo operante, per di più, nel settore vitivinicolo”. tanto che Masi si è detta intenzionata a “proteggere, nelle sedi opportune, la propria reputazione, nella piena consapevolezza di aver operato nell’assoluto rispetto dei principi di corretta amministrazione e dei valori etici ai quali da oltre 250 anni è improntata la gestione delle attività d’impresa che oggi si esprimono in Masi Agricola”. La prima udienza, salvo rinvii, è fissata per l’11 dicembre prossimo.
Quanto accaduto è il culmine di una serie di critiche e denunce che vanno avanti da mesi e culminate nelle dimissioni di Renzo Rosso dal cda della casa dell’Amarone avvenute a marzo scorso perché “non coinvolto nei processi decisionali” e per “aver riscontrato un’organizzazione del governo societario non in linea con gli standard di riferimento di società con azioni negoziate sui mercati di capitali”. Rosso aveva criticato anche la governance, la copertura del rischio cambio e il calo dell’utile netto. Al posto di Rosso, Red Circle ha nominato la moglie del patron della Diesel, Arianna Alessi. In seguito si è dimesso anche il presidente del collegio sindacale, di nomina Red Circle. A maggio dell’anno scorso Rosso aveva portato la sua partecipazione al 10%.