Maire Tecnimont e Prysmian, due campioni nazionali in grado di giocare da protagonisti la partita della competitività a livello globale. 
Valerio Battista
Nel weekend scorso, il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero (nella foto di copertina) ha annunciato che la controllata Tecnimont si è aggiudicata tre contratti Epc lump sum turn-key per un ammontare complessivo di circa 3,5 miliardi di dollari
Qualche giorno prima, Prysmian Group ha reso noto di aver ottenuto da Terna un contratto del valore di circa 1,71 miliardi di euro.

Campioni nazionali, player globali

Maire Tecnimont e Prysmian sono due società dall’anima italiana ma globali, in grado di giocare da protagonisti nei rispettivi settori, ovvero l’ingegneria impiantistica nel downstream oil & gas e la costruzione di cavi.
Due aziende che fanno della competenza, a tutti i livelli (dal capo azienda ai livelli più bassi dell’organizzazione societaria), il punto di forza. Due gruppi che sono stati in grado di superare periodi complicati, cambiare rotta quando era necessario, rimediare a errori strategici. E ora viaggiano a gonfie vele, cavalcando la ripresa economica, impetuosa. Non solo: entrambe hanno anticipato la transizione energetica, investendo nella chimica verde (Maire Tecnimont con la controllata NextChem) e nelle infrastrutture di collegamento con gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (Prysmian è una garanzia quando si parla di cavi che collegano i campi eolici offshore alla terraferma, per esempio). 

La quarta fase di Borouge

I contratti ottenuti da Tecnimont con Abu Dhabi Polymers Company (Borouge) sono relativi alla quarta fase di espansione (Borouge 4) del complesso di poliolefine di Ruwais, situato a 240 chilometri a ovest di Abu Dhabi City.

Borouge è una joint venture tra Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc), interamente controllato dall’Emirato di Abu Dhabi, e Borealis, gruppo austriaco attivo nella fornitura di soluzioni avanzate e circolari nel campo delle poliolefine.

Lo scopo del lavoro comprende tutti i servizi di ingegneria, la fornitura di equipment e materiali, le attività di costruzione, il collaudo e l’assistenza all’avviamento. La data di completamento
prevista nel 2025. Una volta completato il progetto, il complesso di Ruwais sarà il piu grande sito al mondo per la produzione di poliolefine.

Il Tyrrhenian Link

Per quanto riguarda Prysmian, il contratto quadro include il progetto Tyrrhenian Link, che prevede la progettazione, la fornitura, l’installazione sottomarina e terrestre e il collaudo di oltre 1.500 chilometri totali di cavi
sottomarini per agevolare gli scambi energetici tra Sardegna, Sicilia e Campania, rafforzando l’hub energetico del Mediterraneo.

Il progetto Tyrrhenian Link prevede l’installazione chiavi in mano fino a tre collegamenti ad alta tensione in corrente continua (Hvdc) da 500 chilowatt, ciascuno lungo 500 chilometri, realizzati con cavi unipolari con isolamento in carta impregnata in miscela e doppia armatura.

La tecnologia sviluppata da Prysmian conteste di installare il Tyrrhenian Link a una profondità di 2.000 metri, “la più elevata mai raggiuta con cavi per la
trasmissione di energia”.

Il contratto quadro include anche un sistema di elettrodi e fibre ottiche per il monitoraggio del sistema, oltre a opere civili terrestri e operazioni di trivellazione orizzontale controllata.

I cavi sottomarini e terrestri saranno prodotti ad Arco Felice (Napoli), “il centro di eccellenza di Prysmian Group per i cavi sottomarini”. Con l’obiettivo di adeguare la capacità produttiva dello stabilimento e sviluppare un nuovo centro di ricerca e sviluppo a supporto della transizione energetica, il gruppo guidato da Valerio Battista (nella foto in pagina) ha già approvato un piano di investimenti di circa 80 milioni di euro.

La posa dei cavi verrà effettuata principalmente dalla nave Leonardo da Vinci, la più grande nave posa cavi al mondo, entrata in operatività nell’agosto scorso. La consegna e il collaudo sono previsti per il periodo 2025-2028.

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