Il Consiglio di amministrazione di Mediobanca ha deliberato di convocare per il 28 ottobre l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti.
Mediobanca, 28 ottobre si decide su nuovo Cda
In sede ordinaria, i soci saranno chiamati a deliberare in sede ordinaria sull’approvazione del Bilancio al 30 giugno 2023; la nomina del Consiglio di amministrazione per gli esercizi 2024-2026; la nomina del Collegio Sindacale per gli esercizi 2024-2026; l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie; le Politiche di remunerazione e di incentivazione del personale del Gruppo 2023/2024; Piano annuale di Performance Shares; Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2023-2026 basato su strumenti finanziari; Piano di azionariato diffuso e coinvestimento 2023-2026 per i dipendenti del Gruppo.
In sede straordinaria si dovrà deliberare in merito annullamento di azioni proprie senza riduzione del capitale sociale; alle deleghe al Consiglio di Amministrazione ad aumentare gratuitamente il capitale sociale al servizio del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2023-2026 (3 milioni di azioni) e del Piano di azionariato diffuso e coinvestimento 2023–2026 (1 milione di azioni) all’ordine del giorno della parte ordinaria; all’introduzione in statuto della facoltà di distribuire acconti sui dividendi.
Le manovre sulla lista, verso accordo tra Mediobanca e Delfin
L’orientamento emerso ieri dal Board, per quanto riguarda il deposito delle liste per il rinnovo del Board, è una sorta di apertura da parte di Piazzetta Cuccia nei confronti dell’azionista Delfin.
L’obiettivo di Mediobanca, come ha lasciato intendere più volte Alberto Nagel, è quello di avere una governance che sia in linea con le banche sia italiane che europee.
L’intenzione è quella di proporre alla holding della Famiglia Del Vecchio tutti i quattro i posti che si libereranno con l’uscita dei consiglieri che hanno raggiunto il limite di età previsto dallo Statuto (ovvero 75 anni). I consiglieri in uscita sono Elisabetta Magistretti, Maurizio Angelo Comneno, Maurizio Costa e Maurizio Carfagna.
Contestualmente a Delfin potrebbe essere proposto di sottoscrivere un accordo di collaborazione della durata di tre anni che sarebbe molto simile ad una sorta di patto parasociale. L’intesa potrebbe contenere una serie di impegni tra cui quello di non votare per altre liste, di non votare la revoca del Cda e non aumentare le quote azionarie. Tradotto in numeri, Delfin non potrebbe salire oltre la soglia attuale del 19,8%.
Si lavora per una lista condivisa
Nonostante le parte siano ancora distanti, si lavora per poter avere una lista condivisa che esulerebbe Piazzetta Cuccia da eventuali frizioni. I contatti tra le parti sarebbero avvenuti attraverso uno scambio di documenti fra gli studi legali Chiomenti (per Mediobanca) e Bonelli Erede (Delfin).
Il termine fissato per la presentazioni delle liste è il 28 settembre. Le diplomazie sono al lavoro, quindi per trovare una quadra. Se è vero che Delfin abbia mostrato una certa apertura alle richieste di Mediobanca, è anche vero che la cassaforte dei Del Vecchio avrebbe rilanciato con la richiesta di avere cinque consiglieri nel Board. Contestualmente Delfin appoggerebbe le linee guida di Piazzetta Cuccia, non presenterebbe altre liste, non proporrebbe operazioni straordinarie e sarebbe disposta a non vendere azioni a soggetti che possono superare il 10% del capitale.
La palla passa ora nel campo di Piazzetta Cuccia e nei prossimi giorni si capirà se in Mediobanca è tornata la pace oppure ci si prepara alla battaglia.