Haleon sarà la più grande quotazione a Londra nell’ultimo decennio, spinto dal colosso farmaceutico britannico GlaxoSmithKline. Porsche farà il suo esordio nel quarto trimestre dell’anno, come annunciato dal direttore finanziario del Gruppo Volkswagen Arno Antlitz. Tpg ha raccolto 1 miliardo di dollari sul Nasdaq a gennaio mentre il produttore norvegese di petrolio e gas Vår Energi ha raccolto 880 milioni sulla borsa di Oslo. L’Italia ha iniziato male, Iveco, quotata a inizio anno, per ora è un flop, Redelfi, società genovese nell’ambito della transizione digitale e green all’esordio martedì 8 giugno, ha iniziato con un balzo pari a +1,68%. Il mercato delle ipo è ancora vivo. Ma l’inizio del 2022 non è certo scintillante. Sono 223 le società al debutto sui listini globali tra febbraio e aprile 2022. Prudenza. Timore. La guerra che non finisce e l’inflazione che non scende hanno costretto le aziende ad accantonare i loro piani per quotarsi in borsa.
Ey: il mercato europeo ipo è il più impattato negativamente
Rispetto allo stesso periodo del 2021 il calo è verticale: allora i collocamenti erano stati 395, per una raccolta di 83 miliardi di dollari, più del triplo rispetto a al controvalore di capitale del primo quadrimestre di quest’anno, pari a 22,5 miliardi di dollari. Questa è la fotografia di Ey, dove il mercato europeo risulta quello più impattato: le ipo sono 96, in calo del 37% su base annua e proventi più che dimezzati (-68%, per un totale di 9,3 miliardi). Non solo. Nei primi tre mesi dell’anno, il vecchio continente ha rappresentato il 15% delle operazioni globali e solo il 5% dei proventi. Un mercato debole dunque, anche se, come detto, ancora vivo. Milano proverà a ripartire con De Nora, multinazionale italiana, fornitrice di tecnologie attiva nei processi elettrochimici industriali: dovrebbe quotarsi entro la fine del mese, a cui seguiranno l’operazione Plenitude, attiva nelle rinnovabili (da casa Eni), con Credit Suisse, Mediobanca e Goldman Sachs come advisor, e Enel X Way assieme a Gridespertise (con Enel casa madre) nel 2023.
Ipo? Meglio il 2023, a meno che…
Proprio l’anno prossimo sembra essere il momento migliore per molte Ipo inizialmente pianificate per il 2022. Inigo Esteve, partner di White & Case, che fornisce consulenza alle aziende sui collocamenti, ha spiegato al Financial Times che se per qualche bizzarra ragione le cose sono improvvisamente cambiate per il meglio allora forse ci sarà più attività. Altrimenti perché partire ora, quando si può aspettare condizioni migliori. Approccio che viene confermato anche da Dealogic. Tra Stati Uniti ed Europa, il valore delle offerte pubbliche iniziali è sceso del 90% quest’anno. Solo 157 aziende hanno raccolto un totale di 17,9 miliardi di dollari nei primi cinque mesi del 2022, rispetto alle 628 che hanno raccolto 192 miliardi di dollari nello stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati di Dealogic. A livello globale, il valore delle Ipo, tra vecchio e nuovo continente, è sceso del 71%, passando da 283 miliardi di dollari a 81 miliardi mentre il numero di quotazioni è sceso da 1.237 a 596.
Primi tre trimestri 2021 al top: ecco il perché
C’è anche una spiegazione per cui i numeri sono così differenti. I primi tre trimestri del 2021 sono stati il periodo più intenso in assoluto per le quotazioni: anche in questo caso c’entrano i fattori esterni, stavolta la pandemia. Le società infatti si sono affrettate a quotarsi in borsa dopo aver sospeso i piani durante la pandemia di coronavirus. La volatilità del mercato ha fatto il resto, sostenuta dalla guerra in Ucraina e la minaccia di una recessione globale, che hanno reso le aziende molto meno disposte a farlo quest’anno. Martin Glass, partner dello studio legale Jenner & Block che fornisce consulenza alle aziende sulle Ipo, sempre al Ft, ha spiegato come molti soggetti fossero impazienti di quotarsi. Ma una confluenza di fattori li ha colpiti tutti in una volta. “Una volta che le cose si saranno stabilizzate, vedremo un ritorno di attività, anche se non raggiungerà i livelli dell’anno scorso. Le persone non stanno abbandonando la nave, si stanno fermando”.