All’indomani della scomparsa di Silvio Berlusconi, non accenna a diminuire la cavalcata in Borsa del titolo Mfe (ex Mediaset). La azioni A salgono del 5,99% mentre le B segnano un +4,97%. La galassia dell’imprenditore vede anche quote in Banca Mediolanum (-0,07% in Borsa) e in Mondadori (+0,30%).
Gli investitori continuano a ragionare su quello che potrebbe essere il futuro di Fininvest, la cassaforte controllata dal Cavaliere attraverso una serie di holding personali, e partecipata dai cinque figli di Berlusconi. Gli occhi del mercato sono puntati su come saranno i rapporti di forza con la successione e quindi se ci sarà un cambiamento della strategia di famiglia o se tutto rimarrà pressoché invariato.
Ieri Fininvest aveva tentato di gettare acqua sul fuoco. Nel ricordare la figura di Silvio Berlusconi, la società in una nota aveva spiegato: “la sua forza creativa, il suo genio imprenditoriale, la costante correttezza dei comportamenti, la straordinaria umanità sono sempre stati patrimonio inalienabile della società, come delle aziende del gruppo. E tale patrimonio resterà alla base di tutte le nostre attività, che proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto“.
Mfe, ipotesi Vivendi e Cairo?
L’impennata in Borsa riaccende le speculazioni su un cambio all’interno di Mfe. E gli occhi sono puntati in primis sul socio francese Vivendi. Nel 2021 Fininvest aveva raggiunto un accordo con i francesi per il controllo della tv del Biscione, dopo l’acquisizione ostile nel 2016 quando la sua quota si è avvicinata al 30%. Secondo l’intesa, Vivendi ha venduto a Fininvest il 5% delle azioni di Mediaset, portando la partecipazione della società italiana a circa il 50%. Nel frattempo la sede legale di Mediaset è stata trasferita nei Paesi Bassi, e Vivendi si è impegnata a vendere il resto delle azioni se il prezzo delle azioni di Mediaset fosse rimasto sopra determinate soglie. Negli ultimi due anni, però, il valore delle azioni di Mediaset è continuato a diminuire, e quindi Vivendi ha mantenuto gran parte delle azioni. Attualmente, i francesi possiedono ancora circa il 23% di Mediaset. Sebbene tecnicamente non sia scalabile, resta plausibile l’ipotesi di una offerta, nonostante la dura opposizione da parte di Marina e di Pier Silvio Berlusconi.
Un’altra soluzione per Mediaset riguarda Urbano Cairo, editore di Rcs e di La7, che, secondo indiscrezioni, starebbe cercando di formare un gruppo di investitori per acquisire Mediaset. Questa sarebbe una soluzione completamente italiana ma potrebbe incontrare ostacoli regolamentari – visto che supererebbe il limite del 20% del settore dei media – e forse anche difficoltà di carattere politico.
La successione e il testamento
Per quanto riguarda la successione, nel caso il 61,2% di Fininvest posseduto da Silvio Berlusconi venga ripartito fra i cinque figli, il passaggio del controllo di Fininvest passerebbe a Barbara, Eleonora e Luigi, che attualmente controllano il 21,42% piuttosto che a Marina e Piersilvio che controllano ciascuno il 7,65%. La legge ereditaria stabilisce però che un terzo dell’eredità potrebbe essere assegnato liberamente per via testamentaria. In questo caso il controllo di Fininvest potrebbe anche passare a Marina e Piersilvio con Barbara, Eleonora e Luigi fermi al 45% circa della società.
Indiscrezioni di stampa riportano che un vecchio accordo siglato al momento della separazione con Veronica Lario stabilirebbe che il controllo di Fininvest passi a Marina e Pier Silvio, mentre gli altri figli sarebbero stati compensati con liquidità.
Equita, Vivendi e l’intreccio con Tim
Gli analisti di Equita riportano indiscrezioni di alcuni soggetti che potrebbero essere potenzialmente interessati a Mfe. Tra questi viene citato anche Discovery. Sul fronte francese, Vivendi sarebbe disposta ad accettare una offerta su Netco (la rete Tim) a valori più bassi in cambio di un via libera da parte del governo a salire ancora nell’azionariato di Mfe. Dal canto suo l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sembrerebbe intenzionato a ridimensionare il ruolo dei francesi in Italia.
“Riteniamo – spiega Equita – che sarà importante verificare i nuovi assetti in Fininvest e nel caso di un cambio di controllo rimane sempre il tema del Golden Power da parte del governo. Riteniamo inoltre che potrebbe accelerare il dossier Rai Way – Ei Towers, che permetterebbe di meglio valorizzare Ei Towers in Mfe. Continuiamo a sostenere che debba ridursi lo sconto fra le azioni A e B del gruppo, considerando che avrebbero lo stesso trattamento in caso di cambio di controllo”.
Gli analisti di Intermonte sono invece schierati per la strada della continuità. “Da un punto di vista strategico e operativo ci aspettiamo che il gruppo, dopo la morte del fondatore, prosegua in continuità”, spiegano. Nel ricordare i dati sulla pubblicità diffusi ieri da Nielsen, che mostrano un rialzo ad aprile dello 0,3% del mercato pubblicitario in Italia (la raccolta per Mediaset è aumentata dello 0,1%), gli analisti ritengono che “il dato è positivo e conferma la buona tenuta dei ricavi pubblicitari pur in un contesto macro piuttosto incerto”.
La lettera di Pier Silvio
Pier Silvio Berlusconi ha inviato una lettera a tutti i collaboratori del gruppo: “Cara Mediaset, carissimi tutti, sento il bisogno di scrivervi perché so quanto era importante per mio padre farvi sapere l’amore e il grande orgoglio che ha sempre provato per la nostra azienda e per tutti noi”, si legge. “Non ci sono parole per descrivere la mia emozione ogni volta che mi diceva “Sono orgoglioso di te e di quello che fai”. E io ho sempre saputo benissimo che si rivolgeva a tutti noi: io da solo non avrei potuto fare nulla. Nulla. E’ stato un uomo che ha dato tanto, tantissimo. Che ha creato tantissimo. E ha sempre considerato la nostra azienda come una sua amatissima creatura”.
“Il mio papà, il nostro fondatore, vi ha sempre amato tutti, uno per uno. E adesso il nostro dovere è seguire la sua impronta indelebile, lavorare, lavorare, lavorare. Con entusiasmo e rispetto. Oggi dobbiamo guardare avanti e impegnarci ancora di più, sempre di più. Dobbiamo costruire un Gruppo ancora più forte e ancora più vivo. Lo dobbiamo fare per Mediaset. Lo dobbiamo fare per tutti noi. Ma soprattutto lo vogliamo fare per lui. Vi abbraccio forte. Siete nel mio cuore. E sarete per sempre nel suo cuore. Pier Silvio”, conclude la lettera.