“Per crescere l’azienda punta all’innovazione, all’efficienza energetica e all’integrazione delle nuove tecnologie nelle apparecchiature. Ciò che può facilitare il lavoro di trasformazione delle materie plastiche si trasforma in un ritorno economico per il cliente”. A parlare è Renato Moretto (nella foto), fondatore e presidente della Moretto, azienda con sede a Massanzago, in provincia di Padova che dal 1980 svolge attività di ricerca, sviluppo e produzione di sistemi automatizzati per l’industria di trasformazione delle materie plastiche.

Tanti i settori di applicazione dei prodotti Moretto: automotive, medicale, packaging, elettrodomestici, ottica, elettronica, film, tubi e profili, Pet, compounding, beverage, cosmetica, detergenza, recycling.

Oggi l’azienda è player tecnologico di mercato, con 171 brevetti e un fatturato di circa 75 milioni di euro, con 435 dipendenti in tutto il gruppo (di cui 290 in Italia), presente in 70 paesi con agenti e distributori, oltre a possedere otto filiali dirette in Germania, Polonia, Turchia, Brasile, Stati Uniti, India, Cina e Russia.

Come si coniuga la lavorazione della plastica con gli obiettivi Esg?

Sentiamo parlare tutti i giorni di cambiamento climatico, di ambiente e sostenibilità e anche noi stiamo facendo la nostra parte. Negli ultimi venti anni abbiamo messo al centro della nostra filosofia l’economia circolare e lo sviluppo di nuove tecnologie e risparmio energetico, che ha il suo culmine nel progetto “Be Tomorrow”. Il primo punto è la progettazione di macchine altamente innovative a basso consumo energetico. Un esempio fra questi è l’esclusiva tecnologia della deumidificazione che abbina performance a efficienza, tanto da dimezzare il consumo energetico in confronto al mercato. Moretto inoltre è bollino verde per energie rinnovabili: utilizziamo nei nostri stabilimenti 3,7 megawatt generati con la forza dell’acqua.

Ogni building ha un rilevatore per monitorare i consumi nelle fasce orarie così da organizzare la produzione all’insegna dell’efficienza energetica, dalla rubinetteria dei servizi sanitari, alla dotazione di auto elettriche nel proprio parco automezzi. L’azienda ha scelto di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili.

In che cosa consiste il progetto Leonardo?

Investiamo circa il 6% del nostro fatturato annuo nel centro ricerca e sviluppo situato nella sede centrale di Massanzago, dove nasce il progetto “Leonardo”. Si tratta di un supercomputer installato nel cuore del dipartimento, capace di 22mila miliardi di operazioni al secondo. Questo potente sistema ci permette di espandere la nostra conoscenza scientifica, analizzando tutti i fenomeni fisici riscontrabili durante lo studio e lo sviluppo dei nostri prodotti. Ma accanto alla tecnologia e alle macchine deve sempre esserci l’uomo, capace di rappresentare il vero valore aggiunto: quel capitale umano di alta qualità a cui nessuna azienda dovrebbe mai rinunciare. Un umanesimo tecnologico con il quale costruire relazioni economiche ecosostenibili autentiche.

Quali sono le sfide più impegnative che ha superato e quali le stanno davanti nello scenario attuale?

Durante il periodo della pandemia ci siamo dovuti adeguare tutti a un modo diverso di lavorare. È venuto a mancare il contatto faccia a faccia con i clienti, privilegiando un rapporto a distanza. Non abbiamo fatto a tempo ad abituarci alla ritrovata normalità che si è affacciato allo scenario internazionale il conflitto russo-ucraino. Speravamo tutti che la situazione si risolvesse in maniera più veloce, invece sembra che la guerra continuerà ancora.

Ciò che ci ha influenzato con un effetto maggiore sono stati i conseguenti aumenti dei costi delle fonti energetiche (gas ed energia elettrica) e delle materie prime. A questo si è aggiunta la difficoltà di approvvigionamento dei semiconduttori e dei componenti elettronici, che ci hanno impegnato molto per trovare nuove fonti di fornitura e ci hanno costretto a un conseguente ritocco dei nostri listini. Per poter far fronte alle consegne abbiamo adeguato la nostra politica di magazzino. Nessuno degli ordini dei nostri clienti è stato cancellato per mancanza di disponibilità delle macchine o per ritardi. Di questo siamo particolarmente orgogliosi.

“Vede, qui dove oggi ci sono questa scrivania […] un tempo neanche troppo lontano dormivano mio padre, mia madre, mia sorella e io. Sembra passata un’era, ma in fondo erano solo gli anni Sessanta in questa parte d’Italia ancora rurale. Non avevamo niente, ma avevamo tutto”. Così si legge in una monografia dedicata alla sua storia imprenditoriale. Quali sono i pilastri su cui si fonda Moretto?

L’azienda Moretto si fonda sulle persone. La frase che ha citato è vera, sono nato in una famiglia contadina dove c’era il minimo indispensabile per sopravvivere e ogni cosa superflua era un lusso. Si produceva in casa la gran parte degli alimenti necessari per vivere.

Ho fondato la mia azienda nel 1980 e nell’attività ha preso parte prima mia moglie, Anna, con la quale ho condiviso ogni passo della mia carriera professionale, e poi i nostri tre figli, ciascuno dei quali è responsabile di un settore dell’azienda: Silvia, la maggiore, si occupa di marketing, Angelo è coinvolto nel reparto commerciale, oltre ad altri settori aziendali, mentre la figlia minore Tania lavora nel reparto amministrativo. L’azienda quindi è rimasta un’azienda famigliare, pur con il suo carattere di internazionalità. Molti dei nostri capi reparto sono con noi dai primi anni di attività e rispecchiano la filosofia Moretto di continua innovazione e ricerca della perfezione.

Oggi potrei alzarmi tardi, passare in azienda per un saluto, fare quattro chiacchiere e tornarmene a casa. Invece, dalle otto del mattino alle otto di sera sono in ufficio o nei vari reparti dell’azienda, non solo perché ho abituato i miei collaboratori a condividere i problemi per trovare assieme la migliore soluzione, ma anche perché chi è stato da sempre abituato a lavorare non può restarsene a guardare. In alcuni ambiti ho iniziato comunque a delegare le varie funzioni per accompagnare il futuro passaggio generazionale, che sarà graduale ma rispecchiando la filosofia Moretto.

Quali sono le leve di crescita attuali?

Mentre il mercato nazionale ed europeo è per lo più saturo, ci sono ancora molti paesi con ampie possibilità di espansione. Penso non solo alle vendite dalla casa madre, ma anche alla crescita delle attuali filiali e alla creazione di nuove. Vogliamo essere presenti lì dove il cliente lo richiede, per assisterlo non solo al momento della vendita, ma anche con un servizio after sales pronto ed efficiente.

Avete in programma acquisizioni o investimenti in altre società?

Opportunità di investimento e acquisizioni si presentano continuamente. Nel nostro percorso si sono susseguite quattro acquisizioni in settori complementari, oggi perfettamente integrate. Ma l’azienda cresce prevalentemente dall’interno con la politica dei giovani e nuovi talenti capaci di aggiungere smart, ambizione, creatività, valori che sono oggi materiale prezioso.

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