Leonardo Del Vecchio è morto. Il fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, dalla fusione con la compagnia francese Essilor, aveva 87 anni. Da giorni era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano a causa di una polmonite. L’annuncio è di questa mattina.

Secondo uomo più ricco d’Italia secondo Forbes, grazie alla sua industria degli occhiali, con 80mila dipendenti, 9mila negozi e un fatturato di oltre 30 miliardi di euro, Del Vecchio era il maggiore azionista di Mediobanca (con il 19,4%) e di Generali (9,82%). A fine maggio aveva abbandonato il Cda della compagnia di assicurazioni dopo aver cercato di cambiarne gli equilibri sostenendo Francesco Gaetano Caltagirone nella partita del rinnovo del consiglio di amministrazione, oggi presieduto da Philip Donnet.


Grf Mediobanca by Borsa Italiana

Morto Del Vecchio: così Mediobanca e Generali in borsa

Le due compagnie stanno registrando forti vendite a Piazza Affari. Mediobanca perde il 3,5%, scendendo da un massimo di 8,7 euro ad azione registrato in apertura a un minimo di 8,24 €, record negativo dal 14 marzo. Generali cede invece il 2,65%, scambiato a 15,58 euro, sui minimi intraday. In controtendenza la reazione di EssilorLuxottica sulla borsa di Parigi, che registra un rialzo superiore all’1,1%, attorno ai 148,20 euro ad azione.


Grf Generali by Borsa Italiana

Del Vecchio: patrimonio e azioni

Il suo patrimonio è cresciuto dai 16,1 miliardi di euro nel 2020 a 25,8 miliardi del 2021. tra industria e finanza, oggi siamo attorno ai 30 miliardi di euro. Ago della bilancia del salotto finanziario italiano degli ultimi 50 anni, nonché simbolo globale dell’imprenditoria del Made in Italy, come anticipato ha avuto un ruolo attivo nella recente definizione della nuova governance di Generali Assicurazioni, uscendo però sconfitto dalla lista presentata dal cda uscente.

Le partite aperte: Delfin

Tutte le sue azioni si trovano nella cassaforte di famiglia in Lussemburgo, la Delfin, finanziaria che raccoglie ogni partecipazione industriale e finanziaria. A nome di Del Vecchio figurano circa il 25% delle azioni, che passeranno alla moglie, Nicoletta Zampillo. Sposati nel 1997 e divorziati nel 2000, si sono riuniti in matrimonio nel 2010. Il 75% restante verrà diviso equamente tra i sei figli (12,5% a testa).

I poteri di governance di Delfin dovrebbero confluire nel manager Francesco Milleri, già ceo di EssiLux, da anni la figura individuata dal fondatore di Luxottica come profilo operativo del gruppo.  In questo senso il team legale dello Studio Erede (Sergio Erede è l’avvocato storico di Del Vecchio) è al lavoro per realizzare una struttura dove figurano anche i poteri (non nella gestione operativa) dei sei figli (avuti da tre matrimoni differenti) dell’imprenditore milanese.

Mediobanca e Generali

Sul fronte delle partite di carattere finanziario, proprio la Delfin sarebbe stata la chiave per accrescere la partecipazione di Del Vecchio in Mediobanca, attualmente, come detto, al 19,84%. Secondo rumors, questo era l’obiettivo dell’imprenditore, pur consapevole del fatto che la Bce lo avrebbe fermato, chiedendogli di trasformare il profilo della cassaforte lussemburghese in holding finanziaria. Su Piazzetta Cuccia, Del Vecchio aveva l’ambizione di un grande disegno di crescita, anche internazionale, che però non era condiviso dal management e dall’attuale ceo Alberto Nagel. 

Per quanto riguarda Generali Assicurazioni, Del Vecchio aveva investito 3 miliardi di euro, salendo fino al 9,95% di capitale. Anche in questo caso, il piano era quello di una forte crescita del Leone, attraverso possibili fusioni con realtà internazionali, mantenendo una base profondamente radicata nel made in Italy. Piano poi  saltato, con il sostegno degli azionisti al terzo mandato di Philippe Donnet, che Del Vecchio, con Caltagirone, puntava a destituire.

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