Banca Monte dei Paschi ha completato ufficialmente l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro e avente ad oggetto 1.249.665.648 azioni di nuova emissione. Il nuovo capitale sociale dell’istituto senese risulta pari a 7.453.450.788,44 euro, suddiviso in 1.259.689.706 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale.

L’operazione ha raggiunto il 96,3% delle adesioni e un livello di inoptato a quota 93 milioni. Un risultato che è dovuto in particolare all’andamento del titolo che ieri è sceso sotto la soglia dei 2 euro per azione e oggi a 1,5 euro per azione (segnando un -18% a Piazza Affari).

Nel dettaglio ieri si è chiusa la fase di esercizio dei diritti inoptati che ha portato alla sottoscrizione di ulteriore 29,46 milioni di azioni per un controvalore di 58,9 milioni di euro.

I nuovi soci di Mps

L’operazione di ricapitalizzazione ha determinato un cambiamento della componente azionaria della banca. Se il Tesoro continua ad essere il primo azionista con una quota del 64% del capitale, il 36% di flottante è ripartito tra una pluralità di investitori particolarmente eterogenea. Il secondo azionista risulta essere Axa che ha messo sul piatto 200 milioni e ha raggiunto l’8%; segue Anima che ha partecipato con una cifra di 25 milioni di euro per una quota dell’1%. Segue poi il blocco delle fondazioni che nelle scorse settimane avevano reso noto la loro disponibilità a finanziarie Mps. Nel dettaglio Fondazione Cariplo e Compagnia Sanpaolo hanno staccato un assegno da 10 milioni di euro ciascuna; Fondazione Crt e Cariparo con 5 milioni, CariCuneo 3 milioni, Fondazione Sardegna (3 milioni) e Forlì (1 milioni). Seguono le fondazioni toscane con Fondazione Mps che è intervenuta con 10 milioni, stessa cifra messa sul piatto da CariFirenze; Fondazione Lucca con 7 milioni e Pistoia e Pescia con 3 milioni. Complessivamente questo blocco sarà azionista con una quota del 3%.  Nell’azionariato compaiono anche le casse previdenziali con Inarcassa (20 milioni) ed Enpam (10 milioni).

Pimco

Nell’azionariato compare anche un soggetto straniero. Si tratta di Pimco, asset manager americano, che è intervenuto nell’operazione soprattutto a tutela delle obbligazioni subordinate acquistate in passato. La quota si aggira intorno al 3% del capitale. All’elenco si aggiunge Algebris e Ion Group che detengono il 2% a fronte di un investimento da 100 milioni complessivi. Nel dettaglio alle otto banche del consorzio (Mediobanca, Credit Suisse, BofA Securities, Citigroup, Credit Suisse; a queste si sono affiancate come joint bookrunners Société Générale, Sitfel Europe Bank, Banco Santander e Barclays) e al fondo di Davide Serra rimangono azioni per un controvalore di 93 milioni di euro circa. Al consorzio e ad Algebris andranno commissioni per circa 125 milioni.

 

Le nuove scadenze

Il nuovo azionariato potrebbe incidere anche nella composizione del nuovo Cda che scadrà nella primavera del 2023 e non è escluso che possa rimettersi in moto l’iter di privatizzazione della banca.  Per capire lo stato di salute finanziario di Mps si dovrà aspettare il 10 novembre prossimo quando si riunirà il Board per approvare i dati del terzo trimestre.

Gli advisor dell’aumento di capitale

Chiomenti e lo studio del prof. Andrea Zoppini hanno assistito Banca Monte dei Paschi di Siena su tutte le questioni societarie, regolatorie e contrattuali connesse all’aumento di capitale.

Più nel dettaglio Chiomenti ha lavorato con diversi team coordinati dal presidente avvocato Francesco Tedeschini e in particolare, con un team dedicato al supporto legale a tutta l’attività connessa alla predisposizione dei documenti relativi all’offerta e ai rapporti con le Banche del Consorzio di Garanzia coordinato dall’avvocato Federico Amoroso e composto dall’avvocato Matteo Costantino,  dall’avvocato Simone De Benedictis e dalla dottoressa Lorena Reitano, con un team dedicato ai profili societari e di disciplina delle società quotate coordinato dall’avvocato Italo De Santis e composto dagli avvocati Bruno Sciannaca e Alessandra Barazza e con un team dedicato ai profili regolamentari coordinato dal professor avvocato Vincenzo Troiano e composto dagli avvocati Alessandro Pappadà e Anna Giulia Piersanti.

Il team dello Studio Zoppini è stato, invece, coordinato dal professor avvocato Andrea Zoppini con l’assistenza del partner Giovanni Diele e dell’of counsel prof. Giovanni Strampelli.

White & Case ha affiancato Banca Monte dei Paschi di Siena in relazione all’offerta a investitori istituzionali ai sensi di Reg S e Rule 144A e ai profili di diritto statunitense con un team che ha incluso i partner Michael Immordino, Ferigo Foscari e Evgeny Scirtò Ostrovskiy, insieme agli associate Alessandro Picchi, John Sanders, Roberta Monasterolo, Stefania Maracich e Vincenzo Ferrini. Il partner Alessandro Zappasodi e gli associate Licia Mongiello e Andrea Lamonica si sono occupati degli aspetti regolamentari.

Linklaters ha assistito il consorzio di garanzia con un team coordinato dal partner Ugo Orsini e composto dalla counsel Cheri De Luca, dal managing associate Francesco Eugenio Pasello, dall’associate Daniele Casà e dai trainee Carolina Galiero e Mariglen Ismaili.

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