È arrivato il via libera definitivo all’aumento di capitale di Banca Monte dei Paschi di Siena, il settimo negli ultimi 14 anni. Dopo settimane di incertezza e caccia agli investitori, il board ha approvato il rafforzamento patrimoniale da 2,5 mld euro che partirà il 17 ottobre prossimo.
Sottoscrittori
I tempi
L’aumento di capitale di Mps partirà lunedì prossimo e si concluderà il 3 novembre. I diritti di opzione, negoziabili in Borsa fino al 25 ottobre, potranno essere esercitati fino al 31 ottobre mentre quelli non sottoscritti saranno offerti in Borsa, attraverso l’asta dell’inoptato, l’1 e il 2 novembre e il loro esercizio dovrà avvenire entro il 3 novembre.
La banca guidata da Luigi Lovaglio comunica che in seguito al via libera per il rafforzamento la pubblicazione dei dati relativi al terzo trimestre è stata spostata dal 3 al 10 novembre 2022 “per consentire il recepimento degli effetti derivanti dall’esodo volontario dei dipendenti (parte del Piano Industriale 2022-2026)”, si tratta di circa 4.100 persone, collegato allo stesso progetto di aumento.
Inoltre il Monte ha ricevuto la decisione preliminare della Banca Centrale Europea riguardante i requisiti patrimoniali da soddisfare a partire dal 1 gennaio 2023, che conferma quelli attualmente in vigore. Il Gruppo – a livello consolidato – deve rispettare un requisito patrimoniale Srep complessivo del 10,75%, in linea con quanto previsto nel Piano Industriale 2022-2026. Questi requisiti includono un requisito minimo di fondi propri – Pillar 1 (P1R) dell’8% (di cui 4,50% in termini di Cet1); un requisito aggiuntivo di Pillar 2 (P2R) del 2,75%, che si attesta sullo stesso livello che era stato richiesto per il 2022, da detenere almeno per il 56,25% nella forma di capitale primario di classe 1 – Cet1 – e per il 75% nella forma di capitale di classe 1 – Tier 1. La valutazione della Bce è formulata sulla base del processo di verifica e valutazione (Srep) condotto dalla Bce con data di riferimento 31 dicembre 2021, nonché delle informazioni più rilevanti ricevute successivamente, confermando l’attuale limitazione in merito alla distribuzione di dividendi. Alla luce anche dei recenti progressi intervenuti, Mps ha intenzione di avvalersi della facoltà di rappresentare alcune considerazioni nell’ambito del previsto processo “right to be heard”.
Reazione del mercato
Ovviamente quello dell’istituto senese è il titolo più sotto i riflettori dell’intero comparto bancario. Dopo il forte rialzo messo a segno nella vigilia, +10%, Mps è rimasto a lungo sospeso per eccesso di ribasso, dopo un teorico -33,5% e un ultimo prezzo di 17,36 euro, nuovo minimo storico, alle 16.20.
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