Il 5 giugno si avvicina, data in cui cade la scadenza per l’accordo sul tetto del debito negli Usa. Ma oltreoceano c’è ottimismo dopo l’accordo raggiunto tra il presidente americano Joe Biden e il rappresentante dei repubblicani Kevin McCarthy, e la palla ora passa alla Camera e al Senato. Ottimismo che secondo gli analisti dovrebbe dare all’Europa nuovo slancio per la seduta odierna dopo la chiusura debole della vigilia a causa della chiusura di Wall Street per festività, consueto faro per le borse europee nell’andamento pomeridiano.
E invece in avvio il vecchio continente conferma la debolezza mostrata a inizio settimana, anche in virtù del fatto che i repubblicani promettono battaglia al Congresso. Piazza Affari perde lo 0,4% in apertura a 26.509 punti. Francoforte riduce le perdite: -0,08% a 15.940 punti mentre Parigi cede lo 0,4% a 7.274 punti. Sempre stabile lo spread in area 185 pb, con il rendimento del Btp decennale in calo per la terza seduta di fila: 4,2%. Ribasso anche per il Bund tedesco, che rompe il pavimento del 2,4%.
Grf Ftse Mib by Borsa Italiana
Piazza Affari, i migliori in apertura: Stm e Inwit
Approfitta della super performance di Nvidia la scorsa settimana, Stmicroelectronics, in attesa di nuovi guadagni. E così la compagnia attiva nei semiconduttori in avvio è il titolo migliore, +0,7% seguito da Inwit, +0,5%. Guadagni, seppur lievi, anche per Iveco, +0,4%, e Tim, il +0,3% iniziale sale di giri fino a un +0,8% nei primi minuti di scambi, dopo il consiglio di amministrazione riunitosi nel pomeriggio di lunedì 29 maggio che ha avviato la procedura per la cooptazione di un consigliere al posto del dimissionario Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, dimissionario a gennaio.
Il nome sul tavolo sarebbe Luciano Carta, già presidente di Leonardo ma servirà una nuova riunione, aspettando il 9 giugno, data entro la quale sono attesi i miglioramenti delle offerte per la rete di Tim.
Storie di borsa: Bper, Mps, Banco Bpm, Tim e Defence Tech
Sono ancora le banche al centro dell’attenzione sul Ftse Mib. Le parole pronunciate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il festival dell’Economia di Trento sul caso Mps (che dopo un avvio piatto sale al +1,5% dopo dieci minuti di scambi) sono ancora calde (ne avevamo parlato qui).
Da tenere d’occhio Bper Banca, -1,1% in avvio, in virtù dei Cda di Banca Cesare Ponti e Optima Sim, entrambe controllate dall’istituto emiliano, che hanno approvato il progetto di fusione in forma semplificata. E poi Banco Bpm (-0,2%) che ha esercitato l’opzione nei confronti di Cattolica, gruppo Generali (-0,5%), sul 65% rimanente del capitale di Vera Vita e Vera Assicurazioni per un corrispettivo di 392,5 milioni di euro (ne parliamo qui).
Fuori dal paniere principale, riflettori su Defence Tech Holding, società benefit attiva nella cyber security a supporto dei settori della difesa, spazio e sicurezza nazionale, che ha perfezionato l’acquisizione del 60% di Innovation Design attraverso la controllata Fo.Ra.Mil., specializzata in tecnologie elettroniche. Il titolo guadagna l’1,7% a solleticare la resistenza dei 4,15 euro ad azione.
Agenda macro: ifo tedesco e fiducia dei consumatori Usa
In agenda macro, aspettando il dato dell’inflazione in Germania mercoledì (grafico sopra, si stima un calo sotto il 7%) le aziende tedesche sono meno propense ad assumere nel mese di maggio, riflettendo un sentimento di cautela in un contesto di crollo dei nuovi ordini, di crescente incertezza e soprattutto una recessione tecnica appena certificata. Così il barometro dell‘Ifo è sceso a 98,3 punti, dopo i 100,2 di aprile. è il minimo da marzo 2021.
Nel settore dei servizi, i gruppi immobiliari stanno pianificando dei licenziamenti, anche se si prevede che le assunzioni nel settore It rimarranno. Equilibrate sia nel settore manifatturiero che in quello edile le aspettative di licenziamenti e assunzioni.
Attesa per la fiducia dei consumatori in Usa nel pomeriggio mentre giovedì arriva il dato dell’inflazione dell’Eurozona, per una settimana che si chiuderà con la pubblicazione dei Non Farm Payrolls negli Usa, venerdì.
Super dollaro, materie prime in calo
Sul fronte valutario, il dollaro è ancora forte, i 104,5 toccati oggi dal Dollar Index (grafico sotto) è il massimo degli ultimi due mesi (oggi parla Tom Barkin, presidente della Fed di Richmond). E questo sta determinando nuovi ribassi sulle materie prime: oro -0,4% a 1936 dollari l’oncia, sui minimi di marzo, petrolio in oscillazione sopra i 72 dollari al barile e un calo dello 0,9%, rame a 3,6 dollari per libbra e un -0,7% dopo aver guadagnato oltre il 4% nelle ultime tre sedute. Anche l’euro conferma la propria debolezza e rompe al ribasso 1,07.